Tutto passa

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 Da alcuni mesi, circola su Facebook un post riguardante una presunta violazione della privacy di Facebook stesso.Pare che, pur non conoscendoTi, una qualsiasi persona a Te ignota ma iscritta a Facebook ed amica di Tuoi amici, possa aver accesso alla Tua pagina grazie a questa amicizia, e riesca c così a leggere i Tuoi dati e tutto quanto scrivi in bacheca.Ammetto che possa essere fastidioso.Chiunque possegga un telefono cellulare è facilmente rintracciabile in qualsiasi luogo si trovi, a causa dei segnali che l' apparecchio invia ai ricevitori/trasmettitori. Qualsiasi nostra telefonata può venir registrata a nostra insaputa. Le nostre città sono piene di telecamere "amiche" con le quali, in perfetto stile Grande Fratello del libro 1984 di George Orwell, le forze dell' ordine ci sorvegliano in ogni nostro minimo spostamento, con la scusa della sicurezza. All' ingresso di tutte le banche, siamo costretti a farci leggere le impronte digitali da un apposito lettore: ciò significa che siamo schedati. I nostri governanti ci identificano e si riferiscono a noi con un numero - il codice fiscale - e non col nostro nome.Non entro nel merito dell' eticità di tutto ciò: non ne ho le competenze, ma trovo molto singolare il fatto che in Italia si accetti come normale tutto questo controllo da parte di chi ci comanda, e ci si preoccupi della possibile violazione della privacy di utenti di Facebook.Inoltre Facebook è l' equivalente di una piazza di paese: se si parla di fatti privati in piazza, è inevitabile che questi diventino di dominio pubblico. In più: Facebook è una piazza virtuale a diffusione mondiale. M-O-N-D-I-A-L-E! Se vogliamo che qualcosa rimanga confinato a pochi intimi, mi sembra poco saggio scriverlo su questa piattaforma.