Creato da Gia_79 il 11/04/2007

Gianluca Sinopoli

ReGià Prorsum

 

A te

Post n°461 pubblicato il 22 Maggio 2014 da Gia_79

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A te,

Che mi offristi una rosa,

Quella rosa che sei,

Mi dà pace l'averti raccolta.

Perché i poeti

Sono rose nate umane,

E non la smetteranno mai

Di ripetere negli altri

La loro bellezza. 

 

 

 

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Scrivere emozioni ( estratto da ' I racconti della resistenza' )

Post n°460 pubblicato il 19 Maggio 2014 da Gia_79

 

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Un tempo, quando si scriveva, esisteva una cosa che veniva chiamata, paradossalmente, 'brutta copia'. Dico paradossalmente perché di brutto non aveva niente, considerando ch'era quello il posto in cui si cominciavano e si finivano, o no, i capolavori della letteratura. Era quello, lo spazio, entro il quale si compiva, genuino, il rito della creatività letteraria.
Oggi, quando si scrive, lo si fa con gli apparecchi digitali, e lo spazio della 'brutta copia' non viene più attraversato. Paradossalmente, esiste solo la bella copia. E dico paradossalmente perché di bello, rispetto a quella bellezza genuina che, un tempo, iniziava e finiva nella 'brutta copia', in queste belle copie, c'è ben poco.
D'altro canto, è leggittimo anche pensarla diversamente; così, magari: ' Cosa volete che le importi, a un'emozione, se la digitate s'uno smartphone o se la scrivete s'un foglio. Tutto ciò che le interessa è solo il suo espletarsi, saltando fuori, da voi. Perché vuole disperdersi, così, lasciandovi in quel brivido d'averla provata'. Pensiero inattaccabile, difficile da smontare; tuttavia, si tratta di una verità. Ed io, poi, non ho nessuna voglia di mettermi a fare il nostalgico, anche perché la nostalgia, tra le mie corde, occupa un posto molto piccolo.
Però mi sembra troppo facile, questa storia, vista così. Perché, forse, un'emozione gradirebbe più collaborazione e meno grossolanità; anche se in questa grossolanità, aleggia, da qualche parte, un'ombra visibile di verità. Ma forse è il caso di supporre che le emozioni, sopra a un foglio, ci vogliono finire, così, ricalcate da quell'andatura ormai impigrita della calligrafia. Perché sono quelli, i caratteri imperfetti attraverso i quali un'emozione vuole andare, lentamente, a morire di dolcezza, quelli vostri. In fondo, le emozioni, sono personali; e di personale, nei caratteri preimpostati degli apparecchi elettronici, non c'è niente, se non la fantasia di chi li ha immaginati.
Alla fine, il punto cruciale in cui mi piacerebbe condurvi con questa storia, è un momento. Che non è tanto quello in cui un lettore compra un libro, o apre un blog, e legge; quanto quell'altro, forse di un grammo più importante per il risultato qualitativo finale, in cui uno scrittore si decide a scrivere. Vorrei, senza pretese, che rammentaste l'importanza di lasciare alla creatività della scrittura il suo percorso naturale; lasciando le emozioni legate, o collegate, allo scrittore fino all'ultimo momento, quello dell'abbandono, quello del passaggio dall'anima di chi scrive all'anima di chi legge; fino a quel momento, fragilissimo, di completare sopra a un foglio, con la penna tra le mani, il cerchio di una o, o il mezzo cerchio di una u. Perchè, forse, è leggittimo anche credere che un'emozione possa sentirsi trascurata senza la completezza del suo processo di espulsione, e che possa decidere di saltare fuori incompleta, di conseguenza.
Del resto, una volta Bukowsky scrisse, probabilmente s'un foglio, che: 'l'unico atto poetico necessario è la scrittura della poesia, e tutto quello che viene dopo è propaganda'.
Parola chiave: scrittura; non battitura.

 

 

 

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Estratti ( Dal romanzo ' In soli sette giorni' )

Post n°459 pubblicato il 06 Maggio 2014 da Gia_79

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' ...Forse suona strano da capire, il tempo, se non ci sono i ticchettii delle lancette a scandire il suo significato; o magari non suona affatto, quando dalla clessidra della vita, al posto della sabbia, scivola via quell'illusione silenziosa che tutto durerà per sempre.
Ma alla fine il tempo è proprio quella cosa lì, quella che mentre non la sai capire, accade.
Perché quando l'avrai capita o sarà troppo tardi, o sarai felice.'

 

 

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Come Se Mai

Post n°458 pubblicato il 07 Gennaio 2014 da Gia_79

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Come se mai
fosse stato per sempre,
ho seguito i tuoi occhi
per l'alzata veloce
dei giorni a venire,
da me, tu, nei miei sguardi
indistinti dal resto di te,
vicinissima, qui,
appena oltre il dire.
Come se mai
fosse stato per sempre,
ho ingannato l'amore
insegnandogli che,
come tutto, un bel giorno,
potessi finire, anche tu,
così, illudendomi un pò,
come se mai
fossi stata per sempre.

 

 

 

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Cos'è la sabbia? Cosa siamo noi?

Post n°457 pubblicato il 22 Aprile 2013 da Gia_79

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Cos'è la sabbia?
Sarà forse infinito
ridotto al silenzio dei gabbiani,
o tepore di essere memoria,
magari la tua, di quel giorno diverso,
che lasciasti la mente per essere cuore,
dopo il cielo, i tuoi occhi,
anima destinata a restare, ricordo,
immutata, orizzonte costante,
sulla sabbia del mio amore.
Cos'è stata la sabbia?
Forse noi nell'attesa
di poter essere presenza,
verità, assoluta certezza,
tu per me ed io per noi,
almeno in quell'attimo
di stringerci in un pugno,
così, nello scatto di un contatto
di labbra contro labbra,
calligrafia di tre lettere umane: noi;
vicini per sempre in un racconto,
prima che come sabbia
scivolassimo via, tutti e due,
tu da me ed io da noi.

 

 

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.

'.....prima di imparare a scrivere
guardati nell'acqua del sentimento.
'

                        Alda Merini

 

 

 

 

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