OCCHI AL CIELO

Post N° 341


E’ sempre più record… questo fine settimana sono stato a casa 9 ore, di cui 5 passate a dormire. Sabato arrivo a casa, poggio la borsa, carico la lavatrice e parto. Festa di laurea di amici. Son tornato alle 6 di mattina, tempo di dormire qualche oretta, mangiare e poi son ripartito di nuovo… un po’ ci rido su.. un po’ mi vien da pensare quale sia realmente la mia casa..Però devo dire che questo fine settimana mi son proprio divertito. Ho trovato tutti i miei amici che non vedevo da un po’, più un’altra trentina di persone sconosciute, al massimo viste in qualche festa… Alle 17 il grado alcolico era già ben visibile, ho anche scoperto la massima “mi son bevuto un’africa di neri” per enfatizzare grandi afflussi di vino nero..Visto che eravam veramente in montagna (minima serale -5, massima 0!) anche la cena doveva rispettare i canoni calorici delle zone: polenta, spezzatino di capriolo, baccalà, salami vari ed eventuali, dolci a go-go e persino le castagne per il gran finale.Mi tocca ammettere che è stata anche la serata della baccagliata selvaggia. Sebbene millanti una reale timidezza iniziale, forse l’alcool, forse la situazione gioviale, forse il freddo fungeva da incentivatore delle relazioni interpersonali. Con una ragazza lombarda abbiamo disquisito allegramente di cosa sia realmente quel kilometro rosso che si vede sull’A4… ma è stata anche l’occasione per sfoggiare i miei rudimenti di geografia lombarda imparati in settimana, con una discussione particolarmente accesa sulla bellezza o meno di Crema. C’era anche una tipa dalla romagna, e anche con lei il punto di contatto è stato lo squacquerone (che non ho ancora recuperato!), la duna degli orsi, il suo vicino con cui ho avuto a che fare per lavoro e un’interessante analisi etnologica sugli abitanti dell’entroterra e sui posti clou della via emilia. Già a quel punto della serata, due amiche da una vita mi additavano già del plagio dell’antica tecnica “a flipper” (elaborata teoria secondo cui, facendosi rimbalzare quà e là prima o poi si finisce in buca).C’è stato anche tempo per un breve intermezzo di pubbliche relazioni scientifiche con un ricercatore di fisica a riguardo dei radioisotopi gamma emittenti e con uno scienziato naturale sulla biocompatibilità di una gomma naturale dell’asia minore. Son stati colloqui meno piacevoli, ma sicuramente utili, grazie ai quali ho assorbito gratuitamente know how utile alle mio lavoro. Per qualche frazione di serata mi son trovato pure innamorato… non ricordo di che colore avesse i capelli o che scarpe portasse, ricordo solo un paio di occhi bellissimi e un giaccone con un fiore spillato. Tempo di vederla, innamorarmene che già se ne andava. La serata sembrava diretta verso lo svaccamento, dopo qualche quiz di logica fatto sulle tovaglie di carta mi son ritirato per l’ennesima volta nella zona ballo, una veranda coperta da teli, entravi che pensavi di esser al polo e ti ritrovavi ai tropici. Proprio mentre son rientrato per far irradiare il mio congelatissimo deretano da un po’ di calore che veniva dal caminetto, mi son trovato al fianco di una dottoressa potenziale. Lì si son sprecate discussioni sull’eticità delle nuove tecniche di procreazione medica e sulle mie velleità di paladino dell’inseminazione libera, sulle procedure di osteosintesi, sui linfonodi sentinella. Devo dire che mi son trovato a parlare di tutto ciò con cognizione, sapere che non studio medicina o che non son un medico l’ha persino sorpresa (e non era nemmeno ubriaca!)… purtroppo la discussione si è protatta fino a quando se n’è andata con le amiche.Il momento farfallonaggio se n’è poi andato quando fra tutti i maschi sottoscritto compreso si è pericolosamente diffusa la fame d’asciugo, quella che viene quando è ora di diluire l’alcool nello stomaco. Per l’occasione nella zona del caminetto si è instaurata una fallocrazia che ha decretato il luganega-time, ossia l’ora giusta per un bel panozzo con la salsiccia… ed eran le 5 e mezza. Mi è sembrato il momento propizio per il ritorno verso casa, in mezzo alla fauna notturna: un cervo da due quintali che se mi veniva addosso alla macchina me la trasformava in una smart, e una lepre che se passava un secondo dopo mi aveva risolto il problema di cosa abbinare alle patate a mezzogiorno. Niente.. mi alzo all’ora di pranzo, e riparto verso le mie lande..Cavoli, era da tanto che non passavo un bel w-e. E tutto in una sera…