OCCHI AL CIELO

Post N° 388


Ebbene. Si cambia vita. Oggi ho pagato la mia avventura, ho prenotato il volo. E mi ha fatta un certo effetto cliccare sull’opzione “Solo Andata”Il 20 Aprile partirò per Sydney. Starò lì sicuri 12 mesi, poi si vedrà.Ci pensavo da tanto tempo. Nei tre giorni dopo la laurea ci ho pensato seriamente. Passerò le prime settimane a fare un corso d’inglese serio, anche perché funzione principale di questo viaggio è dotarmi di un buon inglese, che, attualmente, fa veramente cacare. Al di là della lingua ci sono molte altre cose che voglio, e parto con aspettative molto alte. Il resto dell’anno lo passerò a lavorare chissà dove in quel continente, così da pagarmi il costo del corso e del viaggio. In fondo è come un erasmus post-lauream. Non ho mai avuto grandi possibilità di viaggiare. Un po’ perché cresco in un luogo dove passare le montagne è già un viaggio da organizzare, un po’ perché le estati le ho sempre passate a lavorare, pausette romagnole a parte. Avrei voluto fare l’Erasmus, ma avendo sempre rincorso e avendo come meta di finire il prima possibile per lavorare definitivamente mi aveva sempre tenuto lontano. Ora però le cose cambiano.La decisione l’ho presa da qualche settimana. Quando per una serie di coincidenze mi son trovato a pensare al mio futuro prossimo. E’ capitato che un giorno mi si è fermata la macchina, pensando al peggio stavo già valutando se prendermi l’Alfa GT che avevo visto qualche mese prima o qualche altro modello. Pensando che avrei comunque chiesto un prestito. Che avrei passato 3 o 5 anni a pagare la macchina. Nel frattempo magari andare a vivere definitivamente da solo. Poi magari cominciare a pensare di prendermi casa e di mettere su famiglia. Sempre lavorando dove sono adesso, perché se comincio a indebitarmi e devo cambiare lavoro son casini. No, la mia vita dei prossimi anni non deve essere così. A questo bisogna aggiungere che sotto natale, in rapporto non idilliaco con la mia famiglia, più volte cercavo di capire dove fossero le mie radici, dove sentirmi a casa. Poi mi ero messo anche a curiosare tra gli annunci di lavoro, non importava dove. Tutti i lavori che mi piacevano richiedevano un livello d’inglese che non ho. Merda. E comunque non mi ha mai abbandonato lo spirito nomade di esser io a cercare le migliori opportunità, senza delimitarle come han fatto gran parte dei miei amici. E in testa io i confini non ce li ho. Spostarmi di 100 km o di 6.000 km è esattamente la stessa cosa.Così quasi per caso un giorno mi son messo su google, parole chiave “studio lavoro australia” dapprima distrattamente, poi informandomi e infine chiedendo. A metà di febbraio avevo tutto sopra il piatto. Ho comunicato ai miei la possibilità, stupendomi della loro approvazione(che poi, man mano che la cosa si concretizzava, è diventato un continuo di ma non hai cambiato idea? di mia madre e un ma son affidabili, vero? di mio padre). E così oggi mi rimane solo l’attesa.Per ora i dettagli son tutti qui… mo' son cazzi... sospiro...A proposito di australiani…