OCCHI AL CIELO

Giano, il dio bifronte, come me. Contraddizione e complementarietà. Il racconto della mia strada, quella che sto costruendo verso i miei sogni. E di me.

 

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Post N° 249

Post n°249 pubblicato il 02 Giugno 2006 da GianoReloaded

Costruire è certamente la mia parola preferita.

In fondo in tutte le cose della mia vita, ho scoperto che le emozioni più grandi arrivano proprio dal costruire qualcosa, dal mettere insieme, dal creare e dall'essere felici per quel che si è fatto. Sin da piccolo i miei giochi preferiti erano i Lego. Non so fino a quanti anni ci ho giocato, ma sicuramente fino a tardi. E mi sono sempre divertito, e forse mi ha aiutato a sviluppare una creatività tutta mia, che a volte mi sembra essere un buon differenziale dal luogo comune dell'ingegnere quadrato. Ho costruito tante cose, e ogni tanto mi accorco che spunto quasi per cinismo tra i miei amici, perchè solitamente vedo sempre gli spazi per creare o costruire qualcosa (e il 99% è qualcosa che può generare reddito!). Ho costruito un'aziendetta, poco tangibile ma che fino a che ho voluto mi ha dato grandi soddisfazioni. Ho costruito qualche invenzioncina come l'impianto irrigatorio super hi-tech per il piccolo orticello di mio padre. Persino, quando penso a stare con un'altra persona, su cosa voglio penso sempre condividere e costruire insieme.

Una delle mie più grandi soddisfazioni è stata sicuramente la prima casa che ho costruito. Non è mia e l'ho costruita con soldi non miei... ma è stata sicuramente una delle esperienze più belle della mia vita. Professionalmente mi ha dato tanto. Ho imparato a trattare con i fornitori, gestire la tempistica e gli avanzamenti. Curare i rapporti e gli adempimenti burocratici e sopratutto coinvolgere il cliente. Non c'era nulla da creare, c'era un progetto di un'architetto da rendere realtà. Però il giorno che ho conseganto le chiavi, definitivamente mi dispiaceva lasciare in mano degli altri qualcosa che sentivo così mio. In fondo ogni porta, piastrella e diverse altre cose avevano una storia, che io conoscevo. Se penso a dove avevo recuperato il legno per la mansarda, a come ero riuscito ad avere le porte scorrevoli al prezzo di quelle normali, a come mai i tubi del bagno erano in quel punto della stanza mi viene da sorridere. E' come se quelle casa avesse una storia che io solo conosco. Ed è bello, quando mi capita ci passo sempre davanti e la osservo, non con gelosia ma con attenzione che stia bene. E' una come tante case che si possono vedere lì intorno, uno che ci passa potrebbe guardarla con la stessa attenzione che guarda una qualsiasi altra casa. Chiedetemi di descriverla e ve lo descriverò con la luce negli occhi, non direi mai che è la più bella casa al mondo, ma di sicuro particolare e piena dello spirito che ci ho messo per farla uscire così com'è.

E questa mattina sono uscito in bici. La prima volta che ho messo la nostra divisa. Andarmene in giro e pensare che portavo per strada una maglia di qualcosa che anche qui sento molto mio. Penso al giorno della presentazione, quando sfileranno tutte le maglie. La mia sarà una delle tante, ma per me è speciale, anche lì storie infinite dietro i gli sponsor che ci sono. E storie su com'è nata. E' stata una bella impresa questa della squadra. Venerdì e sabato si concluderà.. o forse ricomincerà semplicemente. Ho perso ore di sonno, sono stato nervoso giorni interi, mi ha tirato l'anima e ci ho anche rimesso qualche soldo. Però ho messo in piedi tutto io. Ho dato ai miei amici l'opportunità di correre fra di noi, di essere insieme in un progetto che tanto ha richiesto e tanto mi darà, son sicuro. Però ho costruito quel che volevo, ce l'ho messa tutta e ce l'ho fatta, ho messo in piedi qualcosa che per me è speciale, anche se per chi guarderà quella gara sarà solo una delle 100 squadre.

E in questi giorni penso tanto al mio futuro. La data di laurea è spostata di 10 giorni. Ed è già ora di fare progetti nuovi. O meglio, esistono tanti altri progetti. Una nuova casa a settembre, le vacanze, una gita al mare: tutti piccoli progetti. Che li sovrasta c'è qualcosa di più grande. Costruirmi il futuro. In fondo come una casa, come la squadra. Basta mettere in ordine le cose affinche insieme creino la strada per la meta. Non sono così lontano da completare la base con la laurea. Poi nel mio spirito c'è sempre qualcosa da ricominciare. E allora in questi giorni mille ipotesi, e un sogno azzardato. Arrivare a 30anni con la laurea, qualche anno d'esperienza e un master MBA. Un sogno, che spero un giorno diventi obiettivo. E guardo così avanti che mi chiedo se non debba anche guardare davanti alle punte delle scarpe per non perdere la prospettiva di quel che arriverà presto.

Il mio loft esiste sempre nei miei sogni. Qualche settimana fa ho aperto una rivista e ne ho visto qualcuno. Mangiati con gli occhi, un po' impossibili ma abbastanza seducenti da pensare che son si un sogno, ma nella vita si può arrivare a tutto. Penso ancora al vespino, perchè quello non ho smesso mai di pensarci, e a quello potrei esserci vicino. O meglio, son vicino ad un catorcio da ri-costruire come ce l'ho in testa. Ed ultimamente strane coincidenze mi fanno pensare anche a qualcosa di più grande. La ragazza del mio primo bacio che si sposa, il compleanno del piccolo Alessandro, che forse terrò in braccio fra qualche giorno. Il bambino con cui mi son messo a giocare in treno, quella donna con il passeggino ma con il volto triste cui ho sorriso sperando di vederla sorridere e i padri che oggi giocavano con i figli a calcio nel parco davanti casa mia. Non so perchè.. ma ultimamente le coincidenze mi portano a pensare che qualsiasi cosa voglia costruire, una in particolare mi saprà togliere questa sorta di voracità da impegno, da mille cose. Forse quando il mio nome non sarà più Alessandro, non sarà solo quello di una persona che mi chiama "Amore", non sarà quel freddo "Ingegnere" ma sarà un dolce "Papà".

Ultimamente di certo guardo troppo avanti, però dopo un po' di tempo cui non sapevo guardare oltre le scarpe riscopro questo piacere. In grande, come mia prerogativa. Lontano, come mi piace. Sognando, come bisogna sempre fare. Però sento il bisogno di crescere, di far crescere quel che creo, ma sopratutto che quel che creo sia sempre più importante.

Sogni, cui però voglio poter sempre dare l'opportunità di diventare traguardi.

 
Rispondi al commento:
GianoReloaded
GianoReloaded il 05/06/06 alle 15:05 via WEB
E' importante sapere per me che trasmetto questa cosa, mi fa piacere perchè vedo che ci sono persone che riesco a coinvolgere e poi prendono l'entusiasmo per costruire.. questo penso sia un'altra delle soddisfazioni inpagabili.
 
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