OCCHI AL CIELO

Giano, il dio bifronte, come me. Contraddizione e complementarietà. Il racconto della mia strada, quella che sto costruendo verso i miei sogni. E di me.

 

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Post N° 166

Post n°166 pubblicato il 03 Marzo 2006 da GianoReloaded

Sono cresciuto in un paesino, i vicini di casa li conosci tutti, da sempre quelli. Inoltre la vita che si svolge intorno è la solita routine, la solita gente, mai una novità. E quando succede qualcosa subito lo si viene a sapere, con particolari che arrivano pian piano e si gonfiano di pettegolezzo in pettegolezzo. In giro spesso, vedi sempre le stesse facce, va a finire che conosci qualcosa anche degli sconosciuti perché comunque qualcuno te l’ha detto. Credo per questo di essere così affascinato dalla città e dal caos. L’ho capito ieri sera. Ero da un’amica e mi ha detto che son stato buoni dieci minuti a guardare la finestra. Che è una cosa che mi è sempre piaciuta. A casa mia, vedo prati immensi perdersi sotto l’inizio delle montagne, la casa del mio ex compagno delle elementari, quella del sindaco e di qualche altra persona di cui so qualsiasi cosa. Finisce persino che conosci le macchine e chi c’è dentro. Invece guardarsi intorno in un posto più grande l’ho sempre trovato magnetico. Dalla finestra ne vedi altre mille, piene di gente che ti scorre vicino tutti i giorni e chissà quante cose hai in comune, oppure quante cose potrebbe raccontarti. Oppure guardi i marciapiedi del centro, e vedi persone che passeggiano a tutte le ore, e un giorno qualcuno che passa di là più per sbaglio che per abitudine, gente impegnata, indaffarata, di corsa. Chiusa nei baveri, con gli auricolari che la estraniano totalmente. Anche il rumore mi piace molto. Quando sono a casa “sù” al massimo senti i cani che stanno a diverse centinaia di metri. Qui invece senti le sirene, senti le macchine che vanno anche di notte, e tante volte guardando fuori pensi che cacchio sta facendo quello là in giro di notte in macchina. Sebbene penso sia alquanto tranquilla come cittadina questa vedo che ci son ancora segni di vita in giro.

Stare dietro un vetro a guardare tutto questo movimento da l’impressione di spiare mille vite insieme, che è una sensazione perversa quanto splendida da crogiolarsi. Il famoso farsi mille storie su chi è quella ragazza con l’aria indaffarata con passo duro e veloce che passa, oppure quell’uomo con la valigetta che sembra non averne alcuna voglia di andare a lavorare. Ho sempre sognato, e continuo tutt’ora, di vivere in una città con tantissimo caos. E di poterla osservare da un punto privilegiato, tutto mio, nel silenzio e nella calma della notte. La notte da me opprime, è come uno spazio incompleto che non si vuol animare. Ricordo quella notte di ottobre a Venezia. Anche c’era silenzio e calma, però il rumore del mare e quell’atmosfera mi aveva catturato, perché c’era tanto su cui pensare e veniva voglia di viverla, anche a quell’ora della notte.

Dove andrò quando verrà il momento delle scelte voglio che sia un luogo dove la notte la vita non muore. Una delle gioie più belle, d’estate, è quella di poter scendere in piena notte da casa ed andare a fare una passeggiata, guardare le finestre con le luci accese pensando dietro chissà che vita si sta svolgendo. La notte rimane il mio momento preferito. Già di solito è il tempo in cui mi ritaglio il mio momento, sul divano di casa, con il silenzio e quel po’ di luce che può entrare da qualche parte. Poi c’è calma, c’è in contaminazione da qualsiasi cosa. E’ come un deserto, e questa solitudine mi ha sempre aiutato ad imparare a leggermi, trovare i perché, a svelarmi le cause di quel che non capisco. Tra le cose che mi mancavano che ho recuperato ultimamente c’è sicuramente questa… ed è anche l’ora dove nascono questi post, insieme ad altre cose scritte che restano mie. O come ieri sera, passata fino alle 3 a parlare e niente più.

E quando si va a dormire con la chiarezza e la serenità, la mattina non c’è sonno che tenga, c’è sempre voglia di vivere una nuova giornata. Come oggi.

Buon venerdì!

 
Rispondi al commento:
DonnaNana
DonnaNana il 03/03/06 alle 13:29 via WEB
Ho le lacrime agli occhi... quante cose di me ritrovo tra le tue righe... quanti sogni in comune e quella strada che tutti e due vogliamo percorrere. Quanto sei luminoso... un bacio cazzone e buon venerdì :)
 
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