OCCHI AL CIELO

Giano, il dio bifronte, come me. Contraddizione e complementarietà. Il racconto della mia strada, quella che sto costruendo verso i miei sogni. E di me.

 

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Post N° 190

Post n°190 pubblicato il 25 Marzo 2006 da GianoReloaded
 

Tornato. In meno di 48 ore 795,5 km. Che belli, intesi e soprattutto miei. Questo post è la cronaca del viaggio. La cronaca di altre curve al post sotto, perché è stato un viaggio nel viaggio. Comincia bene, il pomeriggio. Con un bel sole mentre mi addentro nella pianura. Tutta la romea, questa lingua d’asfalto dritta verso il mare e verso la romagna. Con campi bruciati, il delta del Po, i canneti, Chioggia… con in sottofondo i miei cd preferiti… sognavo nel mio piccolo. Non sara la route 66 nel sud degli stati uniti, ma per qualche momento mi son sentito in mezzo ad un deserto irreale. Intorno il nulla fatto di campi gialli, casolari abbandonati.

Il romanticismo finisce a Ravenna… ma che minchia di strade ci sono? Ma c’è l’asfalto gruviera da quelle parti?! La prima tappa, dopo 2 ore e mezza di viaggio in un bel centro commerciale.. obiettivo: prendere una bottiglia d’acqua. Ne esco con: un trancio di pizza margherita nello stomaco, un powerade all’arancia, 4 red bull, una confezione di Mikado al cioccolato fondente (BONI!) e 6 tartine loacker (IPERBONE!). Arrivo nella mia sistemazione (ultra lusso… con sky pacchetto completo!) clima e mare a pochi passi. Visito Ravenna ma passeggiando non mi prende. Cattura la mia attenzione il piadinaro fuori dalla stazione. Memore della mia dipendenza estiva da piadina non resisto al fascino dello squaqquerone, ancora con la margherita nella panza a cui si erano aggiunti i mikado e le tortine… maledetta o beata golosità. Digestione lenta e laboriosa. Per la digestione, ma soprattutto per la suggestione non resisto alla passeggiata sotto la luna in spiaggia… e lì silenzio, onde e notte. Meritava solo di godersi il momento, sorridere alla fortuna di avere quell’occasione per chiudere gli occhi, svuotare la testa e rimetterci dentro pian piano, in ordine, tutto quello che c’era prima. E anche se dentro ci butti preoccupazioni o dolori, sei felice di averle manipolate e di averle messe sul binario che le porta alla soluzione.

Mattina, bel sole. Missione principale del viaggio: LA MULTA. Dopo essere arrivato con un’ora di anticipo, e aver fatto tipo 3 colazioni al bar, salgo dal giudice di pace e mi metto in attesa. Entrano quella che dovrebbe essere la mia controparte un lui e una lei in uniforme. Legge i nomi delle udienze, pronuncia il mio nome e faccio lo gnorri. Si siedono, guardano la mia provenienza e lei sospira tipo dire “questo sta in culo al mondo”: pur non dandole tutti i torti faccio lo gnorri. Sempre lei chiede qual è stata l’infrazione. Accesso in area pedonale. Lei commenta seccata “E perché ha contestato?” lui “Avrà voglia di rompere i coglioni”… lei “Tanto..”…e io faccio lo gnorri. Poi però mi chiamano (come al solito con l’accento sbagliato sul cognome!) lui si alza ed entra, io aspetto un attimo, guardo lei, mi alzo sorridendo e scostando la testa.. Visto?. L’udienza va bene, il giudice di pace ha capito perfettamente le mie motivazioni, analizzando punto per punto il vigile mi contesta.. io naturalmente per ogni punto ho pronta difesa e ribattuta con altre irregolarità. Al 3° round rinuncia alla replica, e si becca pure la raccomandazione di rivedere la segnaletica. Il giudice di pace mi chiede se son Avvocato, al no si complimenta per la chiarezza ed il linguaggio impeccabile… son troppo credibile quando ci credo! Esco, auguro buona giornata con sorriso alla vigilessa mi siedo in macchina. Minuto di compiacimento e poi si accende. Si va a Parma, partenza prevista ore 12… erano le 9.40. Mo che si fa? Niente autostrada, strade secondarie.. la via Emilia.

Forlì, Faenza, Imola. In certi momenti avrei voluto non guidare ed essere sul lato passeggero. Guardarsi intorno e curiosare tra paesaggi, colline, qualche villa. Splendide viste, gli occhi mi brillavano e si consumavano a forza di curiosare case, negozi, paesetti. Quante cose da vedere ci sono al mondo.. e quante voglio vederne. Arrivo a Imola. Per un appassionato di motori come me, alla sola vista del cartello autodromo parte il riflesso incondizionato sulla freccia. Tappa. Ho sempre amato i motori, e vedere da vicino il circuito è stato bello. Quell’asfalto gommato, le indicazioni per la frenata, i box, le tribune. Emozionante, ma quell’emozione che ti fa venir voglia di catturare ogni particolare. E così non son stato capace di fermarmi a guardare. Salivo e scendevo dalla macchina ogni qual volta si intravedevano le reti alle parti del tracciato, e come un bambino mi son trovato schiacciato sulle reti a curiosare dentro. Chissà se lo facevo con la 206 che storia! Avevo speso abbastanza tempo da potermi rimettere in autostrada, ma prima mi fermo in un fioraio, dove mi son fatto dare una Calla bianca, primo perché non ci si presenta mai a mani vuote. Secondo perché mi piace. Entro in autostrada con un velo di pioggia, me la prendo con calma e mi guardo intorno, fino all’ultima tappa. Pranzo da spizzico, menu con arancini.. altra cosa cui non so resistere.. semplicemente deliziosi! Quel che è stato a Parma è scritto nel post sotto, perché merita menzione a se. Da aggiungere solo tre cose. Parma è una bellissima città, Parma ha della ragazze bellissime, le ragazze di Parma hanno un bellissimo sedere (tutto inteso in termini statistici dal campione da me scrupolosamente osservato!)

E dopo un po’ di sonno son ripartito.. visto che il tempo almeno oggi non mi mette il fiato sul collo. Ho fatto la statale per Mantova, terre che mi piaceva vedere perché son terre di un’altra persona speciale a me cara. Ma poi ancora Autostrada, con immancabile Donuts al cioccolato in Autogrill a Scaligera sud (non so se ho speso più in pedaggi o in porcherie all’autogrill!). Poi siam tornati dove finisce l’A4, tangenziale e ancora verso i monti.. metto la macchina in garage e guardo. 795.5 km. Bello. Salgo le scale e riparte la mia vita. Oggi legna da fare e poi una serra da montare. Poi domani torno per lande universitarie, scroccando il passaggio dei miei che vanno con la macchina nuova a mangiare il pesce. E da lunedì lavoro e nuovi ritmi… la mia parentesi è finita. Ho mangiato schifezze a qualsiasi ora, dormito poco, parlato, riso e sorriso tanto.. e ho provato cose belle. Dovrei esser stanco, invece ho ancora più voglia di fare. La domenica per il riposo.. poi da lunedì si ricomincia!

 
Rispondi al commento:
sopalmar
sopalmar il 27/03/06 alle 08:52 via WEB
ora non so più se chiamarti Avvocato o Ingegnere!!!! :-))) certo che la foto del cruscotto, dà proprio l'idea di un bel viaggio on the road! complimenti!!!! :-))
 
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