Creato da carlo_morelli il 02/03/2008
Le parole sono un mezzo insufficiente per esprimere il pensiero

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Sotto la pioggia

Post n°6 pubblicato il 11 Marzo 2008 da carlo_morelli
Foto di carlo_morelli

Stamani a svegliarmi non è stata la sveglia, ma il rumore della pioggia sulle persiane di camera mia. Così mi sono affrettato ad aprirle per vedere lo spettacolo sotto il caldo delle coperte. Dio, come amo questo tempo! L’aria fresca mi sveglia in un istante e sembra darmi la carica per una nuova giornata. Purtroppo però sarebbe stato meglio se mi avesse svegliato il trillo del cellulare, dato che erano quasi le sette quando ho abbandonato il mio letto soffice. Inoltre questo tempo si apprezza meglio da dietro una finestra che non sulla strada. Le buche si riempiono d’acqua e non si distinguono più, tanto che ho dovuto fare tutto il tragitto fino alla stazione quasi passo d’uomo. Il viaggio è stato abbastanza tranquillo, infatti in poco tempo sono arrivato alla stazione Ostiense. La mattina passo sempre di corsa davanti al bar della stazione un po’ per la fretta, un po’ per non soffermarmi troppo a gustare i fantastici odori che ne provengono. Profumo di cornetti caldi, l’aroma di cappuccino e l’odore dello zucchero caldo mi riempiono le nari. Ah che meraviglia! Stamattina però ero troppo in ritardo e mi ha fatto un po’ di tristezza vedere il bar vuoto, il rito della colazione era già  finito. Un bel respiro e ho tirato dritto, troppo tardi anche per soffermarmi sul solo pensiero. Mi stupisco come durante il giorno non ho il tempo di riflettere sulle piccole cose che la quotidianità mi offre, ho quasi l’impressione di vedere un film in cui le immagini passano veloci e non si ha il tempo di carpirne il loro significato più profondo, il loro senso, il perché del loro mostrarsi. Via di nuovo in strada ad ascoltare le gocce scandire il tempo sull’ombrello. Arrivato in ufficio finalmente godo di un po’ di quiete. Piove ancora e di tanto in tanto il cielo si illumina di qualche lampo. All’improvviso smette ed un silenzio quasi sovrannaturale prende il sopravvento nella piccola stanza. Un timido arcobaleno fa capolino laggiù, tra le nuvole e le montagne all’orizzonte. Poi il rumore della pioggia torna a farmi compagnia in una giornata spenta.

Arriva la fine del giorno ed un sole pigro si palesa per mostrare il suo lento tramonto. Piove ancora. L’odore dell’erba bagnata sulla strada del ritorno racconta di una giornata uggiosa. Finalmente a casa, piove tanto che il giardino è ridotto un pantano. Guardo dalla finestra e vedo le luci  delle case spegnersi una ad una. Sembra quasi sia la pioggia a spegnerle come tante candele. E mentre penso che ad ogni luce che cessa di esistere c’è una persona che inizia a sognare mi abbandono nel letto. Il calore delle coperte mi dà protezione dall’incessante graffiare della pioggia a vento sulle persiane. Un pensiero va alla giornata appena trascorsa, pochi ricordi ed un senso di serenità. Spengo la luce ed incomincio a sognare un nuovo giorno.

 
 
 
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