Giardino dei sogni

L'intuizione


Vi è mai capitato di ragionare su qualcosa, sapere istintivamente di essere vicini alla soluzione senza riuscire ad arrivarci? Penso sia una cosa comune che a me capita spesso. Il problema è che ho un caratteraccio e non mi do facilmente per vinto, così a costo di spaccarmi la testa, arrivo sempre, o quasi, alla soluzione del problema. La sensazione più bella è quando ripensando per l’ennesima volta al problema in analisi si vede una piccola svolta che non si era notata poco prima e subito dopo arriva l’illuminazione, si palesa di fronte a noi la verità, quella con la vu maiuscola. Penso che sia questo che rende l’essere umano tanto unico nel suo genere. La fantasia dà manforte all’intelligenza dissipando in noi ogni dubbio, mostrandoci le cose per come sono realmente; in quel momento, solo per un attimo scorgiamo quello che i religiosi chiamano il disegno divino. Altre volte  invece questo potente mix di qualità umane ci spingono a creare qualcosa di nuovo ed in quel momento, forse erroneamente, diveniamo Dio. È come se volessimo aggiungere qualcosa nel mondo che è stato dimenticato. Se dovessi dare una definizione all’intuizione, la definirei come la scintilla di un fiammifero in una stanza immersa nel buio della nostra ignoranza. Quello che ci rimane in fondo alla retina è la visione di un attimo di verità ed è da lì che partiamo per descrivere il mondo che ci circonda. Trovo che nel mondo esistano due tipi di verità, quelle oggettive e quelle soggettive. Personalmente do molta più importanza alle verità oggettive, dato che le altre sono inquinate dalle esperienze delle persone, dalla società in cui queste vivono e dal caos che ci domina, sia internamente che esternamente. Inoltre, proprio perché queste ultime sono molto discutibili, non me la sento di imporle o di sostenerle con grande forza in un’eventuale discussione. Preferisco farmi gli affari miei e dare la mia opinabile intuizione sul mondo solo se richiesta. Comunque, il motivo per cui questa sera parlo di questo argomento è perché per la prima volta mi è capitato di scontrarmi con un problema  tanto complesso che ho avuto la netta sensazione, per quanto prossimo alla sua soluzione, di non riuscire a risolverlo. Per la prima volta mi sono sentito intellettualmente sconfitto, senza neanche uno straccio d’idea da poter inseguire. Tutto quello che posso fare adesso è andare a dormire e sperare che domani sera la mia visione della Verità sia un po’ più ampia avendo spiato un angolo in più di questo mondo che mi ospita.