Giastar

PEPE NERO


Domenica 27 Maggio. Morto di fame entro in un ristorante tra San Pietro in Casale e Poggio Renatico con un giornalista da poco conosciuto. Prendiamo uno spaghetto ai pomodorini pachino e dei maccheroncini rucola speck e grana. Due piatti due sorrisi!!! Notebook sul tavolo, appunti, discorsi strani. Un ragazzo ben vestito e composto di fronte ad un giovane in tenuta da maratoneta. Salvatore, titolare del locale, si mostra interessato a queste due figure ed in men che non si dica gli racconto della mia impresa e gli mostro il blog. Si entusiasma e senza pensarci due volte si manifesta in tutta la sua cordialità e simpatia. Una allegria frizzante dai lineamenti partenopei. Un vero spasso! Mi offre di tornare dopo la mia tappa per una cena e di rimanere a dormire da lui. “Vivo solo proprio sopra al ristorante. Non sarà il massimo dell’ordine, però spero non ci siano problemi”. Penso ad alta voce: “Stai scherzando? Tu sei Salvatore di nome e di fatto”. Prevedevo già una nuova notte in bed & breakfast ed invece ero stato miracolato! Che gran persona, amici miei. Verso le 15, tra un boccone e l’altro mi presenta i suoi commensali. Solo in un secondo momento mi rendo conto della sua bontà. Seduto al tavolo un vecchietto con un occhio di vetro e con la pensione minima abbandonato a se stesso dalla famiglia. Gli preparava un piatto di pasta di tanto in tanto quando questo veniva a bussare alla sua porta. Al suo fianco un ragazzo sui trenta che inizialmente pensavo fosse un suo amico e che invece poco prima si era proposto di dipingergli le strisce del parcheggio del locale in cambio di un pasto caldo. C’era poi Alfonso, caro amico di Salvatore ed anch’egli di Napoli. Un omone che si occupa di trasporti speciali (yacht, travi di cemento armato, ecc) in giro per l’Italia e che spesso di ferma da queste parti per passare del tempo tra amici. In fine Tina, la cameriera, una ragazza di ventun anni che era salita da Napoli in cerca di fortuna. Corso il tratto tra San Pietro in Casale e Poggio Renatico, trovai un passaggio per la trattoria. Doccia in casa di Salvatore e giù di corsa per la cena. Ragazzi, ragazzi…!!! Davanti agli occhi miei e di Alfonso si prostra un piatto di tagliolini alla chitarra alle ortiche con crema di asparagi e trance di branzino. Un delirio del palato!!! Delicati, ma gustosi. I sapori distinti ma ben amalgamati si fondevano in un sinfonia di piaceri. Mai mangiato come da Lì, davvero! La serata è passata velocemente con la compagnia di Alfonso a cui, a notte inoltrata, s’è aggiunta quella di Salvatore e di un amaro. Alle 3, per tutti, il meritato riposo. Amici miei, vi sto scrivendo da casa di Salvatore. Se passate da queste parti, fermatevi alla trattoria Pepe Nero; Salvatore vi accoglierà a braccia aperte.Pepe nero