GIGI MANFREDIScrittore, Commediografo e Regista Teatrale |
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Post n°62 pubblicato il 30 Ottobre 2018 da gigi.manfredi
Il 27 Ottobre di questo 2018 muore a Napoli SUOR GIUSEPPINA INCORONATA. Chi era? Avete ragione! Solo Noi Santermesi la potevamo conoscere; certo non con quel cognome ma come "Suor Giuseppina la Piccolina" o "Suor Giuseppina della Cucina" o "la Suora Bella"! Bionda, con gli occhi azzurri e la carnagione chiara. I suoi lineamenti gentili la rendevano la rappresentazione della felicità e della bellezza metafisica e celestiale. Dal 1960, una ragazzina, nel pieno della Sua umile, casta ma esplosiva giovinezza, giunge all'Istituto delle "Suore di Santeramo" ( oggi S.Erasmo di Saviano, prov. di Napoli). La Superiora dell'epoca, Suor Giuseppina Esposito, Le assegna il compito di apprendista cuoca/aiuto cucina e questa ragazza comincia a "battagliare tra pentole da lavare, colazioni da preparare, cucinare, pulire, preparare la cena, strofinando e lucidando pentoloni più grandi di lei e marmi bianchi lucidi....ma a sovrastare i rumori soliti della cucina c'era la Sua voce felice di modulare ora note di canti religiosi ora qualche canzone di Sanremo...ma sempre col sorriso sulle labbra e la gioia di vivere. Questa è stata...è... e sarà sempre "Suor Giuseppina la Piccolina". Con Lei va via una piccola parte della Nostra Storia Umana ma una grande parte della Gloriosa Storia dell'Istituto delle Suore di Santeramo.... Istituto nato per Amore Caritatevole della Famiglia del Dott. Erasmo Manfredi per la Comunità Santermese, Amore Caritatevole cresciuto e vissuto dalle Gloriose ed "Eroiche Suore", prodicate verso gli Anziani e Bambini, verso i giovani e le famiglie bisognose alle quali donavano Amore, Carità ed educazione sentimentale e spirituale cristiana. Grazie Suor Giuseppina, grazie del Tuo impegno, della Tua comunicativa fatta di sorrisi e parole buone per tutti; grazie per Tua fede genuina, sincera e forte....e grazie anche per i tuoi dolcetti, caldi di amore e di gioia spontanea....grazie per aver insegnato ai bambini, ai giovani ed a tutta la comunità Santermese che il vero Cristianesimo è quello che esprimiamo col cuore in ogni gesto quotidiano....è quello dell'accettazione di ogni fatica, sacrificio, sofferenza fisica e morale senza mai perdersi e cedersi alla disperazione. Solo il rammarico o, peggio ancora, i rimorsi. di una vita di cattiverie e falsità possono dare agli uomini la morte eterna. Tu No, Suor Giuseppina...ti sei addormentata serena per una vita eterna tra quanti e tanti che ti hanno donato il loro bene sincero! Riposa in pace, Suor Giuseppina Incoronato... o "la Piccolina"... o "della Cucina".... o "la Suora Bella"! Riposa serena con la consapevolezza di aver seminato il Tuo Esempio ed il Tuo Nobile Ricordo nei cuori di tanti tuoi Amici Santermesi! Gigi Manfredi
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Post n°98 pubblicato il 06 Dicembre 2016 da Accademiadeglisvevi Tag: tutti i tags "- Quando Noi compriamo qualsiasi cosa non la paghiamo col danaro ma con il tempo della Nostra Vita che abbiamo barattato per guadagnare il danaro...."- ( Pepe Mujica). Quindi cosa vuol dire questo? Che se un telefonino-cellulare, ovvero uno strumento per comunicare, ha il prezzo di trecentocinquanta euro, questo vale circa tre giornate e mezzo di lavoro per alcuni e addirittura sette giornate di lavoro per altri....chissà.... Un telefonino-cellulare vale, quindi, dalle 28 alle 56 ore della nostra vita e noi barattiamo 28/56 ore della nostra vita per il cellulare. E così facciamo per tutte le cose che compriamo col Nostro danaro. Quanto vale allora la Nostra Vita e quale è il suo fine? Essa si riduce, in questo modo, ad uno strumento di scambio con le cose che compriamo. Ma ciò che compriamo ha lo stesso valore del tempo che impieghiamo e che barattiamo? A questo punto solo Noi possiamo darci una risposta.... perchè solo Noi conosciamo il valore del Nostro tempo ed il rispetto ed il prestigio che diamo al Nostro tempo e quindi alla Nostra Vita. Sarebbe veramente triste dover dire che il Nostro tempo e, quindi la Nostra Vita, vale appena ciò che compriamo...E se Noi ci riduciamo ad essere questo Nostro agire....Pensiamoci su.... prima che sia tardi per Tutti" (Napoli 01.12.2016) |
Sembra chissà cosa di tanto ed elaborato stia ad indicare...La crescita e decrescita della logica"...ed invece non è altro che la semplice analisi della progressione di ogni cosa. Uno, due, tre, quattro...cento, novantanove, novantotto, novantasette, ecc... tutto qui. La presa di coscienza di ciò che si evolve e di ciò che si devolve. L'Analisi del percorso dell'evoluzione e dell'involuzione. Antiche lezioni di medicina, di filosofia, di diritto...reminiscenze giovanili di racconti, lezioni e discorsi degli aldulti mi hanno avvolto e coinvolto al quesito, al tema, al trattato... La crescita e decrescita della logica... che porta alla "sacralità" del pensare e dell'agire responsabile. La crescita e decrescita della logica...che individua, senza dubbi, il fine ed il suo come e quando, di ogni entità. La crescita e decrescita della logica...fondamento umano e sociale, economico e politico. A proposito, provate a chiedere a chiunque vesta, propriamente o impropriamente, gli abiti della politica: "Cosa differenzia la trippa con le patate dalla trippa con i fagioli...e quali sono le caratteristiche delle due entità...e le diverse finalità esistenziali..". Questa domanda non avrà una risposta chiara e sintetica...non sarà compresa...perchè è sempre più raro trovare in politica...un "politico". Ma la politica è solo un esempio tra le tante persone che dovrebbero lavorare con l'intelletto e con competenza per l'evoluzione dell'intelletto, della competenza e conoscenza...ma tanta parte resta invece muta dinanzi ad una semplice. elementare e chiara analisi "logica"di una domanda......perfino sulla trippa! Gigi Manfredi |
"Nello sguardo del tramonto dell'ottobre Cilentano Lui si nasconde tra i riflessi del mare e pensa....strani luoghi gli passano per la mente ed avrebbe voglia di gridare quel nome...ma a quale scopo?...poi d'improvviso piange...come un bambino uscito dal suo gioco e tornato alla realtà. Non sente più voci intorno... vive in un mondo di silenzio dove non ci sono più gioie, dolori, schemi etici e morali da percorrere...dove non c'è futuro...ne presente..ne passato, tutto ormai lontano. Nulla di materiale può servirgli...nulla che non ha già. Nemmeno quel mare ha quelle ricchezze che lui porta dentro o può avere...e allora? perchè piange? Egli sa cosa è l'Amore ed ha conosciuto ogni emozione...ma non riesce a chiamare quel nome. Quel nome che ha cercato in ogni angolo del mondo, in ogni attimo trascorso e vissuto...in ogni corpo di donna...Quel nome che fu il suo inseparabile fantasma: ossessione...ideale...passione...emozione....metafisico sentimento...vita. Ma quante volte ancora avrebbe voluto scordare....e ricordare....scordare...scordare e poi scordare...per non abbandonarsi alla follìa. e quante volte ancora ha distrutto la sua vita per distruggere quel nome...quel fantasma. Oggi non ha più speranza di libertà, schiavo di quella forte catena. E non c'è stato supremo o sacro potere nè grandezza di natura nè casse di oro a cancellar quel nome e quel fantasma. A nulla sarebbe servito perfino volare nel cielo perchè anche lì avrebbe ritrovato il nulla e quel nome e quel fantasma. Un tempo assai lontano...un Amore immenso...la felicità di esistere, di essere...di vivere...di correre negli spazi liberi e puliti...rubati al tempo. Un fulmine: giorni divenuti ore, ore divenuti attimi...un maledetto e disgraziato addio e tutto divenne il nulla...e lui perse il sorriso e gli occhi per una vita da vivere. E fu così che da allora non sente più voci intorno...vive in un mondo di silenzio dove non ci sono più dolori, gioie, limiti e confini...dove non c'è futuro ne presente, solo un passato che non torna indietro...e Lui continua a vivere, seduto nei tramonti...come chi vive eternamente." Gigi Manfredi |
Post n°58 pubblicato il 09 Settembre 2014 da gigi.manfredi
IL TOPOLINO TRA GLI ELEFANTI! Domenica 07 settembre si è conclusa, tra gli applausi ed i fuochi pirotecnici, la 4° edizione del Festival Nazionale del Teatro di Casamarciano. L'evento in se è stato una spettacolare esplosione di energia e di entusiasmo profusa da una "squadra amministrativa e decisionale" eccellente e vincente. Il sindaco Andrea Manzi, supportato e coadiuvato da Carmela De Stefano, Arcangelo Piscitelli, Francesco Buono e Lucio Caccavale, ha saputo ergere un paese di 3.350 abitanti ad esempio di come fare e fruire Cultura esprimendo Arte. Tutta la Comunità cittadina ha saputo presentare le sue eccellenze: dal servizio d'ordine e di vigilanza alla rilevante cura e pulizia delle strade e degli arredi urbani, alla esaltante esposizione del mondo produttivo locale come i confetti, il cioccolato, le nocciole, la ristorazione, la manifattura, ecc...ospitando, altresì, anche alcune delle belle realtà produttive e commerciali dell'Agro Nolano. Si sono evidenziate ancora le personalità che danno lustro al paese: una fra tante Antonio Passero, personalità di spicco del mondo forense non solo campano e uomo di enormi doti intellettuali, geniali, etiche e morali. Quello di Casamarciarciano è un Festival Nazionale di Teatro dove il primo protagonista a raccogliere applausi e successo è il Paese Ospitante. Selezionati dal magistrale direttore artistico, Totò Nicosìa, si sono esibiti sul palco del Festival compagnie provenienti da Roma, Bologna, Milano ed Enna, presentando opere di pregio culturale ed artistico. "Il segreto del successo di qualsiasi nostra iniziativa ed evento"- dichiara il sindaco Manzi- "è quello di assegnare ad ognuno un ruolo in base alle specifiche esperienze e competenze professionali !" Questa affermazione del Sindaco mi ha lasciato perplesso ed ho dedotto che la mediocrità delle iniziative di altre realtà amministrative e politiche e dei relativi insuccessi o fallimenti, non è possibile che possano essere dovuti alla mancanza dei requisiti e delle competenze sia politiche che operative. Può mai esistere un imbecille che affidi, per esempio, la Festa dei Gigli di Nola nelle mani di un paranzaro? Oppure un altrettanto ignorante che faccia organizzare un Carnevale di portata regionale ad un commerciante? Ed ancor più ho evinto che "non è circondandosi di imbecilli o incapaci o ignoranti che un politico o un amministratore riesce a nascondere la sua imbecillità, incapacità o ignoranza. Consentitemi ancora una riflessione: San Gennaro Ves.no ha 11.670 abitanti circa; Cicciano ha 12.246 abitanti circa; Saviano ha 15.500+ 1 abitanti circa; Marigliano ha 30.300+ 1 abitanti circa; Nola ha circa 33.750 abitanti.... Ergo: Casamarciano è quindi 3, 4, 5, 10, e 11 volte più piccola di questi paesi limitrofi: "IL TOPOLINO TRA GLI ELEFANTI"! C'è poco da aggiungere se non...Casamarciano docet! Auguri e complimenti sinceri al Sindaco Manzi, alla Giunta Comunale di Casamarciano ed alla intera Cittadinanza. Ad maiora semper! |
Sabato 17 maggio 2014 si è svolta, presso la s.m.s. "A. Ciccone" di Saviano (NA), la 18° Edizione del premio "Dr. On. Raffaele Allocca". Quest'anno l'argomento su cui gli Alunni partecipanti dovevano confrontarsi è stata "LA SICUREZZA STRADALE". Non a caso il Patron del Premio, il Dott. Giuseppe Allocca, ha scelto, come ente patrocinante, L'AUTOMOBIL CLUB di NAPOLI. Alla premiazione, oltre all'impeccabile dott. Paolino Scotti, Dirigente Scolastico ospitante, sono interventuti il Sindaco del Comune di Saviano dr. Carmine Sommese, l'Assessore Luigi Cappella, la dr.ssa Assunta Parisi, dirigente dell'Ufficio Scuola del Comune, il dott. Salvatore Ambrosino, Comandante dei VV.UU di Saviano, il Vice Comandante dei VV.UU, Maresciallo Aniello Iovino. La Commissione del Premio, composta dalla dott.ssa Prof. Rosetta Serpico e la dr.ssa Prof. Annamaria Napolitano, ha decretato il: 1° Premio all'Alunna NAPPI RAFFAELLA della classe 3° sez. F- 2° Premio all'alunno MOLARO CARMINE della classe 3° sez. H- 3° Premio all'alunno SOMMA PASQUALE della classe 3° sez. C.- 4° Premio all'alunna RAFFAELLA PERRETTA della classe 3° I- A questi Alunni distinti, come al Patron del Premio "Dr. On. Raffaele Allocca", al Dirigente Scolastico, ai Docenti tutti della Scuola Media di Saviano, va il plauso, il ringraziamento ed il riconoscimento al merito di tutti i Cittadini di Saviano per l'alto profilo etico e pedagogico del Premio. Press/Svevi: dr. Pina De Luca.
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Mi incuriosisce e mi appassione tutto ciò che non è retorico nè astratto. Serge Latouche non lo è certamente entrambi. Quanto mi piacerebbe vederlo in contraddittorio con i più "illustri" economisti italiani...per capirci, quelli che snobbano qualsiasi principio di economia "comprensibile" per echeggiare elaborati fuori da ogni logica "mortale". Consiglio a Tutti coloro che non vivono di dogmi e di fede assoluta, di leggere qualcosa scritta da questo scienziato dell'economia. La "Teoria della decrescita", ad esempio, se pur non riuscirà a convincere i molti, certamente porrà dubbi e riflessioni sul liberalismo economico e sulla globalizzazione commerciale. Leggere, in fondo, non costa nulla e... non nuoce alla salute. Ai miei più cari Amici Intellettuali, facili al rigurgito delle innovazioni, vorrei dire che "Epicuro e Seneca" sono stati i pionieri della "Teoria della decrescita". Quindi è possibile prestare attenzione all'argomento. In altri tempi avrei suggerito tale studio principalmente a quanti hanno la responsabilità della Pubblica Amministrazione, ma, oggi, non vorrei confondere loro ulteriormente le idee, nè sconvolgere la loro psiche. Se qualcuno è interessato all'argomento....se ne può parlare.
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Al Seminario Vescovile di Nola il giorno 09 Novembre 2013 alle ore 17.30 si terrà un interessante Convegno sulla Politica del Territorio Nolano, promosso dagli Intellettuali Nolani dell'Associazione Duns Scoto di Roccarainola. L'annuncio di tale Convegno ha dato una boccata d'ossigeno a quanti, come me, ritenevano di essere ormai soli in un territorio in balìa del "nulla". Invece ci sono ancora intelligenze che vivono nella logica attenta del cammino umano e sociale, guardando al futuro con la consapevolezza della tragicità del presente. Spero, e sono convinto, che non saremo in pochi. Ciò ci renderà, almeno psicologicamente, fieri di aver vinto il vortice dell'ignoranza e dei più bassi e bestiali istinti umani espressi da quanti nelle P.A. rappresentano, per fortuna, solo se stessi. Grazie agli Organizzatori ed a quanti parteciperanno. Gigi Manfredi |
Quanto eco diffonde il Tuo silenzio... E quanto ancora, in lungo e in largo, sarai sui nostri mari... Vedremo, abbagliati dai raggi del sole d'agosto...o smarriti nel buio profondo delle notti d'inverno...il tuo sguardo...e, come sempre, ci indicherai "la rotta". Si...forse è giusto e meritato il Tuo riposo oggi...Ma so che tornerai...tornerai alla banchina dei nostri porti...E Noi, quel giorno, saremo lì, seduti ad aspettarti, proprio come un tempo, con il borsone sulla spalla... ancora fieri di dirti, senza alcuna paura: "Siamo pronti a salpare....Capitano!".
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" Se potessi essere dove sei tu col cuore e con la mente..." Da questo pensiero nascono migliaia di pensieri che, in una notte d'inverno, bella e stellata, iniziano a volare. Volano nel cielo con tanta strada da fare... ma non lasciano scie nè orme sulla loro strada. Questi pensieri volano verso di Te: alcuni asciugheranno le tue lacrime, alcuni ti daranno un sorriso, alcuni pace, altri rammarico o rimorso...altri ancora emozioni, ma tutti i pensieri volano e portano qualcosa che non scorderai più. In quella notte d'inverno, bella e stellata, nascerà una luce in te, forse antica o forse nuova, che ti accompagnerà per un altro anni ancora... se riuscirai a sentire...quei pensieri. |
Testo scritto da Eduardo De Crescenzo
Dietro un velo che ci nasconde, più di un muro che ci separa, nel silenzio di una candela c’è un amore che è un punto chiaro e tu lo sai… Se aspetti domani sei morto e nemmeno lo sai. Sotto il sole di questa vita per orgoglio non cerchi pane…dietro un maschio predicatore…siamo vecchi…e non siamo nati… Ma se c’è un fuoco che brucia in te: È il tuo pensiero..e nessuno mai lo fermerà. E se c’è grano, germoglierà… come il mattino da una notte nera anche Tu rinascerai… Danza… danza…che pioverà…Danza me. Lo sciamano cattura il vento con le grida della sua gente, con la sfida del suo dolore può bagnare perfino il sole e tu lo sai…ma se aspetti domani sei morto e nemmeno te ne accorgi. Ma se c’è ancora grano in te, germoglierà come il mattino da una notte nera…E tu rinascerai. Danza… danza…che pioverà…danza con me…Non ti fermare mai …Danza… danza!
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La giornalista Filomena Carrella intervista il regista napoletano: Gigi Manfredi riscopre la farsa. In scena i capolavori del genere. "L' Arte rappresenta l'ultimo baluardo alla nostra libertà interiore!" Ne è convinto Gigi Manfredi, regista e drammaturgo napoletano, che non correndo affatto dietro alle mode di massa, continua a celebrare i suoi lavori teatrali. E' stato il restauratore del teatro farsesco ed è autore di vere e proprie opere teatrali di alto livello. Si tratta di testi adatti a chi intende l'arte come messaggio, come progetti per godersi il palco principale della nostra esistenza. Dopo i successi di E' Felice Sua Eccellenza, La Bilancia di un avvocato, Rafaniello all'ospedale, attualmente è alle prese con il suo ultimo lavoro. La Nazarena, dove coreografie, musiche, effetti scenici, fanno da cornice ad un messaggio sublime recitativo che affonda fino al cuore la lama di una realtà "nascosta", vissuta dalla maggior parte dell'umanità: "la condizione femminile". Egli tratta questo tema senza retorica e senza falsi pregiudizi cercando di evidenziare solo i tanti perchè cui nessuno sembra coglia dare risposte. Cos'è per Lei la creatività? L' Amore del conoscere e del sapere. L'esplorazione continua di ciò che vediamo, intuiamo, carpiamo dalle piccole e grandi cose. La creatività è l'amore di prendere conoscenza di noi stessi e di ciò che è e non è, di ciò che può essere e non essere. La creatività è cercare di conoscere fino in fondo la realtà umana per viverla meglio". Un clip sulla sua vita, come inizierebbe? "Una spiga di grano in un solco colmo d'acqua....il tutto sotto il sole cocente di luglio". Lei è anticonformista? "La creatività è liberare ciò che è dentro di noi avulso da ciò che ci circonda. Come si fa a definire il volo di un'aquila conformista o anticonformista?" Tutti i suoi lavori teatrali, follie o passioni? "Entrambi. E' difficile poi marcare un confine netto tra la passione e la sana follia, ammesso che sia facile definire la follia." La sua è un'arte in continua evoluzione? "Guai se non lo fosse. L' Arte cerca "le verità nascoste" che, legate al genere umano, sono, quindi, in perpetua evoluzione. Sono l'orizzonte irraggiungibile che ci porta sempre ad esplorare mondi nuovi e "nuove verità". La meta? Il tutto o il nulla: comunque il conoscere ciò che prima era ignoto". |
Per l’inizio del nuovo anno, auguro a Tutti serenità di mente e di cuore, saggezza e intelligenza di comprendere le esperienze passate e farne tesoro per il futuro, ma, maggiormente, tanta forza interiore per lottare contro le avversità della vita: quelle visibili e materiali e quelle invisibili. Auguro, infine, tanta salute a tutti. GIGI MANFREDI |
I Savianesi stanno alla Politica come l’Africa alla Norvegia. Ciò non è negativo n’è per gli Africani né per i Norvegesi. Il presupposto della Politica è il senso del sociale e dell’associazionismo in cui primeggia la partecipazione e la responsabilità di tutti a scegliere il miglior presente (il quotidiano) ed il miglior futuro. Il presupposto dei Savianesi è il senso individualistico ed egocentrico in cui acquistare o difendere privilegi personali anche a danno della collettività al di là delle conseguenze sul quotidiano e sul futuro del paese (e quindi anche degli stessi privilegiati e dei loro figli). Egoismo o ignoranza del sociale e della politica? Ma la democrazia ha i suoi principi: la maggioranza dei cittadini determina le scelte. Se la maggioranza dei Savianesi ritiene che questo sia il giusto modo di vivere nel proprio paese, “fiat volutas civium”. Anche se i principi democratici non tengono conto della minoranza cui non è data la libertà di sottrarsi a tale “cultura”. Caliamoci però in un dubbio: ma perché poi la stessa minoranza, anche quando vuole esprimere il suo dissenso per farlo sente l’intimo bisogno di chiedere il consenso alla maggioranza. Qui sorge un sospetto: ciò vuol dire che la minoranza è un’espressione della stessa maggioranza o che rappresenta quella parte che, senza volerlo è restata fuori dalla maggioranza e quindi diventa minoranza aspirando ad entrare nella maggioranza? E chi lo può dire?! Una cosa è certa: con questo dubbio resterebbe emarginato quel cittadino credente nel concetto di Democrazia che di buon mattino si alza per andare a lavorare o a cercare un lavoro. Resta emarginato lo studente orfano di ogni supporto e stimolo culturale. Resta emarginato chi paga la tassa sui rifiuti continuando a vivere nell’immondizia. Resta emarginato chi viene colpito dal cancro o dal tumore per incoscienza ed incuria di coloro che sarebbe responsabili della salute pubblica. Restano emarginati i bambini ai quali è negato qualsiasi spazio o luogo nel loro futuro. Restano emarginati gli anziani; restano emarginati i giovani sempre più emigranti o alcolizzati o tossico-dipendenti, ecc….. Resta emarginata quella maggioranza che ha espresso la loro rappresentanza la quale è dedita solo a tenerla bloccata in uno status quo sociale! Incredibile ma vero! Ma, ripeto: è questo il sacro principio della Democrazia che si ha il dovere di difendere! E vuol dire ancora che non è certo la Democrazia a non funzionare. Non è la Costituzione Italiana a non essere più funzionante. Non sono le Leggi dello Stato a non essere più efficaci. Allora, che cosa è che rende illogica la situazione sociale e politica a Saviano? Su questo tema bisognerebbe aprire un vero e proprio seminario di studi e sarebbe veramente interessante ricercare le cause di questo black out della logica umana che da anni sta tenendo Saviano in un coma profondo. Ma se da questo seminario dovesse uscir fuori che il coma è farmacologico? Che è la rappresentanza della maggioranza dei cittadini ad anestetizzare la stessa maggioranza del paese? Bè, comunque, gli studiosi un risultato l’avrebbero ottenuto: che non ci troviamo più dinanzi ai sacri principi della Democrazia ma alla violazione dei principi e delle norme del codice penale! Ma questo è sicuramente da escluderlo a priori. Non si chieda a questa breve riflessione la soluzione al problema. Una soluzione potrebbe esserci solo se fosse affrontata da tutte le coscienze dei cittadini o almeno da quelle idonee ed abilitate a valutazioni politiche e sociali. Si dice che è inutile chiedere ai ciuchi di concorrere ai gran premi ed altrettanto ai purosangue da corsa di scalare sentieri di montagna. Saviano esprime sia ottime intelligenze e competenze sia muscolose e astute ciurme ben compatte, queste ultime comandano la nave mentre alle prime è imposto di tenere le vele legate….e la nave resta ferma in balìa delle mareggiate e delle tempeste. Il futuro non sarà mai certo, non altrettanto si può dire di chi ne pagherà le conseguenze.
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"Praticare il Bene è un affare. Se l'uomo non lo persegue è solo perchè non ha la minima idea di dove si trova il bene. Pertanto non è malvagio ma ignorante." Socrate Il Bene, che comprende anche "il bene comune", è nullaltro che il "benessere", "lo stare bene interiormente". Praticamente è l'unica felicità vera che l'uomo può raggiungere; tutto il resto è un allucinogeno di tale felicità. Quante fiabe si sono inventate per evitare che l'uomo scoprisse tale verità? Tante, tantissime, fino a raggiungere l'apice della follìa. Il liberalismo economico, il nazionalismo, il comunismo, il consumismo, le religioni, ecc... In questa "follìa" del mondo "civile" le scienze, la ragione, la cultura in genere, riusciranno da sole a difendere l'ultima briciola di umanità che ancora alberga negli uomini? |
Non credo nelle coincidenze, nè nel destino...non credo nelle fatalità o nel volere degli dei.....ma in ciò che potrebbe renderci la vita più bella, interessante e stimolante.... D. Rodward Nati non fummo per viver come bestie.... Se il cuore palpita sei vivo nelle tue emozioni. Si è sempre migliori quando si rinasce dalle proprie ceneri.... Se vedi un'isola...anche se lontana...non smettere di navigare....raggiungila. Anche se nascosti tra le onde, è importante essere dove un remo batte... |
SONO APERTE LE ISCRIZIONI ALL'ACCADEMIA TEATRALE PER LA STAGIONE 2011/2012 CHE INIZIERA' LE SUE ATTIVITA' IL 14 SETTEMBRE 2011 PRESSO IL "CENTRO STUDI MIMI' ROMANO" DI SAVIANO (NA). SI TERRANNO CORSI PER RAGAZZI - GIOVANI - ADULTI - CON 2 INCONTRI SETTIMANALI. PER INFORMAZIONI ED ADESIONI RIVOLGERSI ALLA SEGRETERIA DEL CENTRO STUDI SITA IN SAVIANO AL CORSO GARIBALDI N. 60 DALLE ORE 9,00/12,00 ALLE 17,00/19,30. TEL. 0 8 1 1 9 8 0 2 6 6 4. LA DIREZIONE.
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Oggi 5 giugno 2011 è deceduto il prof. Erasmo Mauro. La sua dipartita fa sanguinare le ferite del cuore a quanti hanno perso prematuramente un figlio, un marito, un padre, un fratello, uno zio, un amico. Nulla può cancellare queste ferite... non ci sono risposte alle tante domande dinanzi a queste tragiche realtà...e tutto bisogna accettare con l'umana saggezza. Ma se, con il nostro percorso di vita, breve o lungo che sia, abbiamo scritto con amore qualcosa di indelebile nel cuore e nella mente degli altri, la nostra vita non sarà stata vana e non sarà cancellata dal tempo. Questo ha fatto il prof. Erasmo Mauro, come figlio, come fratello, come marito, come padre, come zio, come amico, e ancora come docente e professionista affermato, stimato da tutti. Ne è testimonianza il dolore di quanti lo hanno conosciuto e dei tanti che gli hanno voluto bene. Gigi Manfredi
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Non immaginavo quanto fosse ardua la guerra che stiamo combattendo, contro una mentalità. Una mentalità di rinunzia, di mancanza di autostima come esseri umani, di rassegnazione a ogni ingiustizia sociale ed umana; di ogni disservizio civico dovuto all’ignoranza ed alla incapacità; una mentalità che offende ogni principio logico a danno dei deboli e dei bisognosi, dei loro diritti umani, sociali e costituzionali. Condurre questa guerra con le armi della Cultura, della Conoscenza e della Legalità è dura e richiede molto tempo. Con l’Accademia degli Svevi si riuniscono letterati, musicisti, attori, artisti di ogni genere, medici e ricercatori volenterosi e valenti, insegnanti, che lottano quotidianamente solo per fare il loro dovere fino infondo. Perché? Perché sta diventando una battaglia il solo fare il proprio dovere. La stessa Accademia degli Svevi, a volte, trova difficoltà a far accettare le regole che si è determinata per essere una Associazione seria, dignitosa e funzionale. La Nostra forza sta nel credere fino infondo ai valori umani ed all’etica sociale impartita mediante le regole che la Costituzione Italiana impone a tutti i Cittadini ed impone alle stesse istituzioni dello Stato. Crediamo che solo il rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri possa rendere un Popolo migliore. “Molto si può e si deve fare” anche sotto un profilo morale e, tanto, possono, oltre le istituzioni preposte, l’Arte, Il Teatro, la Musica, la Pittura, la Danza, qualsiasi espressione artistica, fatta ad un certo livello. Le Arti educano i giovani alla Logica, al Sentimentalismo, ad una visione del mondo dove ognuno di Noi non può essere parassita spettatore in attesa della “manna” dal cielo, ma deve rimboccarsi le maniche per dare il proprio contributo alla società in cui vive, non per spirito “francescano” ma per dovere esistenziale come essere umano. La Nostra Vita deve lasciare ai posteri un piccolo contributo che serva come esempio. L’ignoranza, l’egoismo, la cattiveria, l’avarizia, l’invidia, ecc…. non semina ma distrugge e la morte cancella il suo passaggio sulla terra…. Quindi una vita sterile, ma, ancor di più, una vita inutile, meschina ed anonima è la prima nemica del genere umano. Ognuno ha il dovere di seminare, prima in se stesso e poi nella società in cui vive. Ognuno deve seminare senza paure, senza indugi, senza titubanze, senza incertezze, senza volgere lo sguardo nella terra del vicino per giudicare, ma in piena libertà di coscienza e di cuore. Seminiamo un mondo migliore per consegnarlo ai nostri figli. |
Dicono che c’è un tempo per seminare ed uno che aspetti invano: un tempo sognato che viene di notte ed un altro di giorno, steso come un libro… a sventolare. C’è un tempo negato ed uno segreto, un tempo distante che è roba degli altri, un momento ch’era meglio partire…. e quella volta che noi due era meglio parlarci… c’è un tempo perfetto per fare silenzio, guardare il passaggio del sole d’estate… e saper raccontare ai nostri figli quando è l’ora muta delle fate. C’è un giorno che ci siamo perduti come smarrire un anello in un prato… e c’era tutto un programma futuro che non abbiamo avverato… è un tempo che sfugge, ma niente paura, che prima o poi ci riprende… Perché c’è tempo….c’è tempo…. c’è tempo… per questo mare infinito di gente. Dio, è proprio tanto che piove e da anni non torni, da tanto sono arruffato dentro una sala d’aspetto di un tram che non viene. C’è un tempo di aspetto…qualcosa di buono che verrà Un attimo fotografato, dipinto, segnato e… quello dopo perduto via, senza nemmeno sapere come sarebbe stata la sua fotografia. C’è un tempo bellissimo tutto sudato, una stagione ribelle, l’istante in cui scocca l’unica freccia che arriva alla volta celeste e trafigge le stelle: il giorno che tutta la gente si tende la mano ed è il medesimo istante per tutti che sarà benedetto, io credo, da molto lontano… E’ il tempo che è ….finalmente…. o quando ci si capisce…. un tempo in cui mi vedrai accanto a te nuovamente: mano alla mano, che buffi saremo se non ci avranno nemmeno avvisato. Dicono che c’è un tempo per seminare ed uno più lungo per aspettare, Io dico che c’era un tempo sognato… che bisognava sognare. Ivano Fossati |
Inviato da: Carmen
il 29/07/2011 alle 15:31
Inviato da: Matteo da Bari
il 26/10/2010 alle 12:31
Inviato da: Paola da Napoli
il 22/06/2010 alle 16:39
Inviato da: Patrizia by Napoli
il 10/05/2010 alle 11:16
Inviato da: Carmela Iorio
il 05/05/2010 alle 12:31