GIGI MANFREDI

I SAVIANESI E LA POLITICA


  I Savianesi stanno alla Politica come l’Africa alla Norvegia. Ciò non è negativo n’è per gli Africani né per i Norvegesi. Il presupposto della Politica è il senso del sociale e dell’associazionismo in cui primeggia la partecipazione e la responsabilità di tutti a scegliere il miglior presente (il quotidiano) ed il miglior futuro. Il presupposto dei Savianesi è il senso individualistico ed egocentrico in cui acquistare o difendere privilegi personali anche a danno della collettività al di là delle conseguenze sul quotidiano e sul futuro del paese (e quindi anche degli stessi privilegiati e dei loro figli). Egoismo o ignoranza del sociale e della politica? Ma la democrazia ha i suoi principi: la maggioranza dei cittadini determina le scelte. Se la maggioranza dei Savianesi ritiene che questo sia il giusto modo di vivere nel proprio paese, “fiat volutas civium”. Anche se i principi democratici non tengono conto della minoranza cui non è data la libertà di sottrarsi a tale “cultura”. Caliamoci però in un dubbio: ma perché poi la stessa minoranza, anche quando vuole esprimere il suo dissenso per farlo sente l’intimo bisogno di chiedere il consenso alla maggioranza. Qui sorge un sospetto: ciò vuol dire che la minoranza è un’espressione della stessa maggioranza o che rappresenta quella parte che, senza volerlo è restata fuori dalla maggioranza e quindi diventa minoranza aspirando ad entrare nella maggioranza? E chi lo può dire?! Una cosa è certa: con questo dubbio resterebbe emarginato quel cittadino credente nel concetto di Democrazia che di buon mattino si alza per andare a lavorare o a cercare un lavoro. Resta emarginato lo studente orfano di ogni supporto e stimolo culturale. Resta emarginato chi paga la tassa sui rifiuti continuando a vivere nell’immondizia. Resta emarginato chi viene colpito dal cancro o dal tumore per incoscienza ed incuria di coloro che sarebbe responsabili della salute pubblica. Restano emarginati i bambini ai quali è negato qualsiasi spazio o luogo nel loro futuro. Restano emarginati gli anziani; restano emarginati i giovani sempre più emigranti o alcolizzati o tossico-dipendenti, ecc….. Resta emarginata quella maggioranza che ha espresso la loro rappresentanza la quale è dedita solo a tenerla bloccata in uno status quo sociale! Incredibile ma vero!Ma, ripeto: è questo il sacro principio della Democrazia che si ha il dovere di difendere! E vuol dire ancora che non è certo la Democrazia a non funzionare. Non è la Costituzione Italiana a non essere più funzionante. Non sono le Leggi dello Stato a non essere più efficaci. Allora, che cosa è che rende illogica la situazione sociale e politica a Saviano? Su questo tema bisognerebbe aprire un vero e proprio seminario di studi e sarebbe veramente interessante ricercare le cause di questo black out della logica umana che da anni sta tenendo Saviano in un coma profondo. Ma se da questo seminario dovesse uscir fuori che il coma è farmacologico? Che è la rappresentanza della maggioranza dei cittadini ad anestetizzare la stessa maggioranza del paese? Bè, comunque, gli studiosi un risultato l’avrebbero ottenuto: che non ci troviamo più dinanzi ai sacri principi della Democrazia ma alla violazione dei principi e delle norme del codice penale! Ma questo è sicuramente da escluderlo a priori. Non si chieda a questa breve riflessione la soluzione al problema. Una soluzione potrebbe esserci solo se fosse affrontata da tutte le coscienze dei cittadini o almeno da quelle idonee ed abilitate a valutazioni politiche e sociali. Si dice che è inutile chiedere ai ciuchi di concorrere ai gran premi ed altrettanto ai purosangue da corsa di scalare sentieri di montagna.Saviano esprime sia ottime intelligenze e competenze sia muscolose e astute ciurme ben compatte, queste ultime comandano la nave mentre alle prime è imposto di tenere le vele legate….e la nave resta ferma in balìa delle mareggiate e delle tempeste. Il futuro non sarà mai certo, non altrettanto si può dire di chi ne pagherà le conseguenze.