GIGI MANFREDI

GIGI MANFREDI E LA SINDROME DELLA CORTINA!


La “Sindrome della Cortina” fu uno delle tante trovate di Federico Rossini. Egli asseriva che questa sindrome colpiva la maggior parte delle persone che vivevano in spazi molto ristretti (ecco perché cortina o corte), che praticavano quotidianamente sempre gli stessi luoghi, le stesse persone, che parlavano sempre allo stesso modo, pensavano allo stesso modo e…spaziavano nella stessa conoscenza delle cose. “E’ uno stagno, senza riciclo di acqua, che porta alla putrefazione di ogni cosa che vi fa parte”. E così definiva i “Circoli umani chiusi” isolati da ogni forma di confronto con nuove realtà e nuove esperienze. Chiunque era colpito dalla Sindrome della Cortina era forte e consapevole delle proprie convinzioni ( perché non erano confutabili) ed apparivano forti e compatti in nome della loro appartenenza alla “cortina”. Per Federico Rossini i giornali, i libri, la scuola, l’andare in vacanza in luoghi nuovi e lontani, e lo stesso conoscere gente nuova, rappresentavano un’ innovazione etico-sociale e, quindi, morale ed intellettuale. Sembra un concetto elementare e scontato per Noi, gente del duemila, ed invece non lo è. Non lo è perché dopo circa un secolo dalla morte di Federico  stiamo ancora a differenziare il Noi ed il Voi a proposito dell’appartenenza a Comuni diversi, regioni diverse, nazioni diverse, continenti diversi, razze diverse, religioni diverse, sessi diversi ecc…. proprio come quelle persone che vivevano chiusi nella loro “cortina” pensando che quello era il mondo e quella era la vita.Caro Don Federico, a cosa sono servite la Costituzione degli Stati? A cosa è servita la Televisione? A cosa è servito lo studio per tutti? A cosa è servito Internet? A cosa sono serviti i libri? A cosa è servita l’Arte mondiale aperta a tutti ( Musica, teatro, cinema, pittura, scultura, letteratura ecc)? Non so…Ed ecco che ci troviamo dinanzi ad episodi di razzismo, di intolleranza, di violenze gratuite, di discriminazioni, ed insistiamo a definirli “episodi”, ignari che non sono altro che manifestazioni della nostra “Sindrome della Cortina”.Fino a quando continueremo ancora a nascondere la testa sotto la sabbia? Fin dove alimenteremo la retorica e l’ipocrisia che regna sovrana nell’uomo moderno?  L’Homo hominis Lupus, mai come oggi, è “la regola” dei rapporti umani quotidiani. Ognuno parla…e nessuno ascolta; ognuno è il detentore della verità assoluta quando è utile solo a se stessa. Ognuno è il figlio di Dio ma “il figlio unico”, che diventa Dio quando non è d’accordo con il Padre! Ognuno è la regola e gli Altri l’eccezione che conferma la regola! E così via…fino a restringere, ognuno, la propria “cortina” ad un spazio dove c’è posto solo per se stesso o per la sua tomba!Ma torniamo a Federico e ricerchiamo nei suoi diari la cura alla Sindrome.  “Se col letame modelli ed ergi un obelisco questi sarà sempre una grande merda!”“Carmelina è nata e cresciuta in una “cortina”, scalza tra pozzanghere e senza mutande. Carmelina ha sempre rubato nei giardini dei possidenti la frutta che mangiava. Carmelina non ha mai letto un libro e non è andata a scuola. Carmelina è cresciuta con l’invidia e l’odio verso il mondo che era fuori dalla sua cortina desiderando di poter godere ciò che lei aveva come gli altri ma che gli altri godevano e lei no, perché gli erano fuori dalla sua cortina. Carmelina aveva una famiglia ma non ha mai avuto coscienza di averla perché non esisteva il concetto di famiglia nella sua cortina.Oggi Carmelina si chiama Carmen e vive in una villa, possiede un’ automobile, scarpe, mutande, vestiti, elettrodomestici, soldi. Oggi Carmen è sposata ed ha dei figli. Cenerentola è diventata Principessa. Ma perché continua ad essere dentro di se la Carmelina della Cortina? Perché avrà sempre l’odio e l’invidia per tutti coloro che portano dentro il Tesoro della Famiglia, l’Onestà Sentimentale e Morale, l’Amore per gli Altri. Giuste o Sbagliate che siano… più persone abbracci e più il tuo cuore diventa grande ed tu con lui.” Non sarà Carmelina a diventare Principessa ma il povero Principe sprovveduto a diventare un uomo di merda! Non sarà Carmelina a diventare la stella del palazzo reale ma il palazzo reale a diventare un porcile!” Dopo tutte queste riflessioni Federico conclude che non bisogna portare fuori dalle cortine le persone che la vivono ma distruggere le cortine aggregandole tra loro in un processo graduale, protratto nel tempo, fino a giungere ad uno spazio infinito.Su cosa si fonda la teoria di don Federico? Dalla conoscenza profonda sull’argomento. Egli, infatti, era nato e viveva in un immenso palazzo patronale. Egli era sposato con una Nobildonna Napoletana, Annalisa Caracciolo D’ayala, intellettuale, scrittrice e letterata; aveva come amante una Nobildonna Nolana, Clara Bianca Maria Orsini, intellettuale,  colta musicista e compositrice; ma si contavano a centinaia i suoi incontri “sessuali” con le popolane ( da cortine) da cui “rubava” esperienze primitive e selvagge che altrimenti non avrebbe mai potuto fare. Ma rubava anche qualcosa di molto più importante per Lui: “ la consapevolezza che l’Educazione morale, intellettuale e sociale, la Cultura e la Conoscenza, sono i requisiti essenziali per vivere la Vita Vera e che il vero nemico dell’essere umano è l’ignoranza ( la non conoscenza) che genera falsità, invidia, odio e cattiveria”: il cancro sociale!Federico Rossini per la “sindrome della cortina” fu accusato di essere “classista”! A questa accusa rispose: “ Ringrazio tutti i falsi intellettuali che mi hanno mosso accuse  sulla sindrome della cortina perché, grazie a loro, si è dimostrato che i “Cortigiani” esistono e con essi anche la Sindrome!”