GIGI MANFREDI

IL PUNTO DI NON RITORNO.


In tutte le cose c’è un punto di non ritorno. Non è una teoria ma un dato certo della natura a cui non possiamo sottrarci.Quando una cellula ha superato l’equilibrio nella lotta tra il positivo ed il negativo, essa diventa qualcos’altro rispetto alla sua natura ed alla sua funzione determinandosi in una entità diversa dalla sua funzione naturale. Altrettanto si può dire dell’ottica intellettuale che guarda una cosa vedendo qualcosa di diverso, rispetto al prima di una specifica esperienza acquisita. Questo si chiama “Vita” o “Ciclo Naturale della Vita Umana” che non può essere mai uno “status” bensì rappresenta il “Motus” Evolutivo. Pertanto sono infiniti ed a volte indefinibili i punti di non ritorno che determinano l’evoluzione e l’involuzione di ogni Vita. Si pensi all’Essere Umano che ha raggiunto la calotta polare o ha visitato tutti i continenti del Pianeta Terra come potrebbe concepire i ristretti confini di una cortina o di un appartamento.Si pensi all’Essere Umano che ha raggiunto una visione globale dell’equilibrio psicobiofisico dell’organismo umano come potrebbe concepire la preoccupazione per un foruncolo sul braccio.Ecco, questo è uno dei tantissimi punti di non ritorno positivo. Più volgarmente diciamo che un bambino che calza il numero 32 di scarpe dopo un certo periodo di tempo sarebbe naturale che calzasse qualche numero in più; se ciò non dovesse avvenire ci sarebbe da preoccuparsi seriamente. Mentre uno dei tantissimi punti di non ritorno negativo potrebbe essere il contrario degli esempi sopra citati, ovvero uno che è vissuto nello spazio ristretto di una cortina o di una masseria che concezione di spazio può avere in rapporto alla estensione terrestre? O il bambino che dal numero 32 addirittura calzasse nel tempo il 30?Eppure…..eppure quanti esempi umani abbiamo di individui che raggiungono il punto di non ritorno positivo e quanti il punto di non ritorno negativo?Dei primi casi la Storia dell’Umanità ne consacra parecchi, ma dei casi di non ritorno negativi, purtroppo, se ne contano sempre in multipli dei primi.Si nasce bene, si cresce quasi bene e si muore male. Come è possibile? Qualcuno ha parlato della eterna lotta tra il bene ed il male. Qualcuno ha parlato della tendenzialità del genere umano al negativo…..Ma pochi hanno guardato negli occhi la verità. Se l’esperienza rappresenta per l’individuo “la conditio sine qua non”  della conoscenza, se l’intelletto umano è formato dalla Logica, orbene dobbiamo dedurre che queste premesse eliminano ogni ipotesi di negatività e deterioramento umano. Ma sappiamo che così non è.Allora? Cosa si deduce? O che la stragrande maggioranza degli individui è “ebete” ad ogni esperienza e priva di intelligenza o   che le premesse sono errate.Comunque resta il fatto che non si compra un euro di pane per risparmiare ma si pagano gli interessi su un finanziamento per comprarsi un televisore. Che si preferisce comprare merce cinese di qualità scadente, ed a volte tossica e dannosa, che dura poco e quindi ricomprarla spesso, e non comprare un prodotto di qualità europeo o italiano che costa un po’ di più ma che dura nel tempo facendoci risparmiare alla lunga di più sia in soldi che in salute.Per non parlare della vita interiore degli individui. “Muoia Sansone con tutti i Filistei” o “Per uccidere un topolino si da’  fuoco alla casa”. Quanti esempi potremmo fare?Conosco individui che rinunciano ad una carezza o ad un sorriso, rinunciano all’amore, rinunciano all’affetto, rinunciano alla ricchezza dei Sentimenti perché una volta un loro caro non li ha salutati per strada.Conosco individui che hanno scelto di essere foglie al vento invece di robusti tronchi o almeno rami del tronco e ritengono che le foglie debbano essere autonome ai rami ed ai tronchi.Conosco individui che ignorano cosa sia una vita interiore ed ignorano che perfino le foglie hanno un loro vita organica dipendente.Allora? Allora possiamo solo riflettere sulla indispensabilità vitale della Conoscenza ( o fruttuosa esperienza)  e della Logica. Gli Individui che non sono dotati di questi due elementi essenziali sono morti nell’adolescenza e sopravvivono rubando “ossigeno” perfino alle mosche. Essi inquinano l’umanità generando in ogni loro comportamento squilibri ecologici pericolosi sia materialmente che moralmente, prima a se stessi e poi agli altri.Cosa bisognerebbe fare? Nulla. Ad una minoranza non resta che commiserarli ed utilizzarli come esempi di “punti di non ritorno negativi” ai fini didattici e pedagogici e lasciare che il tempo faccia il suo corso, proprio come la Conoscenza e la Logica in questo “Motus” continuo che è la Vita. Se ne potrà riparlare quando l'Essere Umano riprenderà coscienza di se stesso.                                                               Gigi Manfredi