GIGI MANFREDI

AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, GIORGIO NAPOLITANO.


E’ doveroso ed indiscutibile il rispetto che Noi nutriamo per la massima carica istituzionale dello Stato Italiano ed in egual misura per la persona di cultura, di onestà morale ed intellettuale, quale è Giorgio Napolitano. Il Presidente sa quanto il Meridione d’Italia, nonostante il conflitto Stato-antistato, abbia contribuito culturalmente e materialmente, alla nascita della Repubblica Italiana, della Democrazia parlamentare ed, ancor più, del rosso sangue impresso nel Tricolore in cui identifichiamo tutti i Valori del Nostro Essere Italiani. Il 2 Giugno è la Festa dell’Italia e degli Italiani Veri e Noi siamo fieri ed orgogliosi di festeggiarla. Ma, Eccellentissimo Presidente della Repubblica, ci dica, da Uomo di Cultura, con tutta l’onestà intellettuale di cui è ricco, da Uomo Meridionale, da eccellente studioso della Storia Vera, una sola ragione per cui dovremmo festeggiare una pagina di Storia, L'Unità d'Italia,  in cui ci vide vittime del più grande “Furto di Stato”. Quel furto di Stato che decretò la morte non solo di uno degli Stati-Regni  più ricchi e laboriosi d’Europa ma di centinaia di migliaia di Meridionali che ancora oggi non riescono a rialzarsi in piedi.Nonostante tutto, se tutto ciò fosse stato fatto nella pulizia di nobili Ideali e con mezzi leciti e leali, meno amara sarebbe risultata la feccia da ingoiare. Ma Lei, Signor Presidente, sa molto più di Noi, con quanta “lotre”  furono da sempre “infornati i Savoiardi” tanto che “nessuna ricetta storica” ne ha mai esaltato la consistenza ed il gusto. Non una pagina di Storia o di Cronaca ha mai “smentito” il loro D.N.A.!Gli Intellettuali, gli Storici, gli Uomini di Cultura e le Persone Perbene Meridionali sono e saranno Fedeli Sudditi agli Ideali della Repubblica Italiana, dello Stato e della Democrazia Costituzionale nel rispetto delle sue leggi. Sventoleremo sempre con orgoglio la Nostra Bandiera Tricolore e canteremo commossi l’Inno di Mameli, ma…. La preghiamo, La supplichiamo, di esonerarci dal “festeggiare” la tragica fine di un’epoca che  vide il Meridione dignitosamente laborioso ed autosufficiente. Signor Presidente, avremmo potuto sventolare il Vessillo Svevo e Borbonico sulle acque del Garigliano se non fossimo stati alunni del prestigioso Seminario Vescovile di Nola, Liceo Classico "G. Carducci" di Nola, dell’Università Federico II di Napoli, del Liceo Classico “Gian Battista Vico” o “Genovese” di Napoli, della Scuola Medica di Salerno, dell’Accademia Letteraria di Erice ecc ecc…. E siamo qui a sventolare il Tricolore d’Italia ed a difendere la Costituzione e la Repubblica Democratica Italiana, nonostante tutto...perchè riteniamo che Lo Stato Italiano prescide da ogni e qualsiasi “Variante, devianza, deficienza o altro”.Ma la Nostra Cultura e Tradizione Giuridica ed ancor più le Nostre Coscienze ci impediscono  di festeggiare qualsiasi “reato” (sia pure storico)  compresi i “Furti e le Rapine e mano armata” ancor più se aggravate dall’Associazione a delinquere a scopo mafioso e cammoristico.Con profondo rispetto.                                                                                                                                                                               Gigi Manfredi