GIGI MANFREDIScrittore, Commediografo e Regista Teatrale |
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Post n°8 pubblicato il 01 Novembre 2009 da gigi.manfredi
Si narra che Re Ferdinando, mentre percorreva da solo le campagne dell'Agro Nolano, cadde da cavallo e restò a terra ferito per tutta la notte. All'alba due contadini, mentre si recavano al lavoro nei campi, lo videro, lo soccorsersero e gli salvarono la vita. Dopo alcune settimane, il Re convovò i due contadini a Palazzo per ringraziarLi e ricompensarli. Avutoli a cospetto si rivolse al primo dei due Villani e disse: "Hai salvato la vita del tuo Re, ora dimmi cosa vuoi per ricompensa?". Il Primo Villano rispose: "Sua Maestà, sono padre di sette figli e vivo in un tugurio piccolo, freddo e misero, il mio desiderio sarebbe una dimora più salubre e spaziosa per i miei bambini". Il Re lo guardò a lungo e poi decretò: " Sia dato a questo suddito una dimora ampia ed accogliente per la sua famiglia mentre al suo compagno accanto ne siano date due". Il Re, quindi, si rivolse all'altro villano e gli rivolse la stessa domanda:"Cosa vuoi come ricompensa per aver salvato la vita al tuo Re?". Il Villano pronto rispose:" Sua Maestà, da quando ero bambino coltivo terre per conto dei padroni, facendo una vita di stenti e di miseria. Il mio desiderio sarebbe di avere un terreno tutto mio da coltivare per sfamare la mia famiglia". "Bene"- rispose il Re- " Siano dati dieci moggi di terreno a questo suddito mentre al suo compagno vicino ne siano dati venti". Il Re volle sfoggiare la sua generosità e, rivolgendosi di nuovo al primo villano aggiunse: " Voglio esaudire un altro desiderio, dimmi cosa altro posso fare per te?". Il contadino ci pensò a lungo, poi, fissando il suo compagno accanto disse al Re: "Sua Maestà, vi prego di esaudirmi, accecatemi un occhio!". Morale della favola? Chi non costruisce con amore ma distrugge con odio e rancore, usurpa l'ossigeno all'umanità e logora soltanto la sua già precaria intelligenza.
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