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Un blog creato da gigi.manfredi il 29/09/2008

GIGI MANFREDI

Scrittore, Commediografo e Regista Teatrale

 
 

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A FRANCO LIGUORI, AMICO FRATERNO.

Post n°42 pubblicato il 28 Gennaio 2011 da gigi.manfredi
 

Lacrima amara di quel pianto antico riflessa tra la luna e il buio terrestre, lacrima di rimpianto per l’amico, lacrima triste che…sola sta piangendo.

 

Mille domande e tanti dubbi “ubriacano” la nostra mente dinanzi ad eventi sconvolgenti come la morte prematura ed improvvisa di un amico fraterno.

Perche? Com’è potuto accadere? Perché proprio a Lui? Ecc….

Si recrimina ed inveisce contro le Divinità, il Destino, con la rabbia e la determinazione per essere venuto a mancare un affetto, un punto fermo della Nostra Vita, un riferimento, un esempio, un conforto, ecc.

Poi, la “sbronza” passa, il dolore si matura e tutto torna nella saggezza della Logica Umana.

Si sgombra il campo da credenze e superstizioni, da predestinazioni ed altre invenzioni popolari ed ignoranti… e tutto diventa chiaro, persino l’umano dolore.

 L’organismo umano, fatto di milioni cellule ed altrettante funzioni, nelle sue tante varianti, può venir meno e smettere di funzionare. Nonostante i grandi passi in avanti della conoscenza medica, molto bisogna ancora studiare di tutte le componenti del perfetto organismo e delle potenzialità  Umane.

Ancora molto c’è da fare per adeguare i comportamenti umani alla Logica Umana.

Molto c’è da fare per “educare” l’uomo alla Logica della sua condizione umana.

Ma, ancor di più, c’è da “lavorare” per elevare l’uomo alla dignità morale, etica e sentimentale del suo essere “umano”.

Tutto questo, Caro Franco, mi difende dal dolore che mi ha assalito per la Tua improvvisa scomparsa.

Perché?

Perché ricordo la tua immensa conoscenza della fisicità dell’uomo e le Tue lezioni di educazione fisica che  impartivi. Perché avevi saputo raggiungere la logica alla Tua condizione umana. Perché, con orgoglio, portavi alta la Tua dignità umana, con la logica pulita da qualsiasi sovrastruttura ignobile ed ignorante, ma ricca di morale onesta, di etica sociale e, maggiormente,  ricca di nobili sentimenti veri che facevano parte del Tuo Essere.

E come tutti coloro che sono “Umani”, eri solo:  solo con i Tuoi Amori ed Affetti Veri, tra centinaia e centinaia di persone che in Te, invece, avevano un riferimento, un aiuto, un conforto, un calore raro ed unico. Vivevi la Tua interiorità che rappresentava la Tua Vita.

Già, la Tua Vita…. Una Vita vissuta intensamente, nella quale mai Ti hanno “cambiato” le avversità, i sacrifici, la cattiveria e l’ignoranza degli altri, perché il Tuo Essere era sempre il più forte…. e nulla e nessuno poteva cambiarti. La forza della Tua intelligenza, del Tuo Altruismo e della Tua bontà non poteva essere scalfita dalla pochezza dei miserabili. Nella Tua umanità sapevi amare e voler bene.

Nulla potrà attenuare il Nostro rammarico di essere andato via prematuramente e nulla potrà cancellare il dolore di chi Ti ha voluto bene davvero e sinceramente, ma nei Tuoi cinquantacinque anni di vita, caro Franco, non hai mai rubato cibo ed ossigeno al resto dell’umanità che Ti è grata dell’opera e dell’esempio che hai lasciato. Se una sola lacrima, generata negli occhi dei Cari, dei Tuoi Amici, dei Tuoi Alunni, dei Tuoi Colleghi e di quanti hanno avuto la fortuna di conoscerti bene, cadesse in una zolla di terreno fertile, avresti compiuto la Tua ultima “semina ”.

 

Quando nel cuore vive l’Amore, non importa quale, non importa per chi, ci sarà sempre luce che squarcia il buio.

                                                                                 Gigi Manfredi

 
 
 

AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, GIORGIO NAPOLITANO.

Post n°41 pubblicato il 11 Gennaio 2011 da gigi.manfredi
 

E’ doveroso ed indiscutibile il rispetto che Noi nutriamo per la massima carica istituzionale dello Stato Italiano ed in egual misura per la persona di cultura, di onestà morale ed intellettuale, quale è Giorgio Napolitano. Il Presidente sa quanto il Meridione d’Italia, nonostante il conflitto Stato-antistato, abbia contribuito culturalmente e materialmente, alla nascita della Repubblica Italiana, della Democrazia parlamentare ed, ancor più, del rosso sangue impresso nel Tricolore in cui identifichiamo tutti i Valori del Nostro Essere Italiani. Il 2 Giugno è la Festa dell’Italia e degli Italiani Veri e Noi siamo fieri ed orgogliosi di festeggiarla. Ma, Eccellentissimo Presidente della Repubblica, ci dica, da Uomo di Cultura, con tutta l’onestà intellettuale di cui è ricco, da Uomo Meridionale, da eccellente studioso della Storia Vera, una sola ragione per cui dovremmo festeggiare una pagina di Storia, L'Unità d'Italia,  in cui ci vide vittime del più grande “Furto di Stato”. Quel furto di Stato che decretò la morte non solo di uno degli Stati-Regni  più ricchi e laboriosi d’Europa ma di centinaia di migliaia di Meridionali che ancora oggi non riescono a rialzarsi in piedi.

Nonostante tutto, se tutto ciò fosse stato fatto nella pulizia di nobili Ideali e con mezzi leciti e leali, meno amara sarebbe risultata la feccia da ingoiare. Ma Lei, Signor Presidente, sa molto più di Noi, con quanta “lotre”  furono da sempre “infornati i Savoiardi” tanto che “nessuna ricetta storica” ne ha mai esaltato la consistenza ed il gusto. Non una pagina di Storia o di Cronaca ha mai “smentito” il loro D.N.A.!

Gli Intellettuali, gli Storici, gli Uomini di Cultura e le Persone Perbene Meridionali sono e saranno Fedeli Sudditi agli Ideali della Repubblica Italiana, dello Stato e della Democrazia Costituzionale nel rispetto delle sue leggi. Sventoleremo sempre con orgoglio la Nostra Bandiera Tricolore e canteremo commossi l’Inno di Mameli, ma…. La preghiamo, La supplichiamo, di esonerarci dal “festeggiare” la tragica fine di un’epoca che  vide il Meridione dignitosamente laborioso ed autosufficiente.

Signor Presidente, avremmo potuto sventolare il Vessillo Svevo e Borbonico sulle acque del Garigliano se non fossimo stati alunni del prestigioso Seminario Vescovile di Nola, Liceo Classico "G. Carducci" di Nola, dell’Università Federico II di Napoli, del Liceo Classico “Gian Battista Vico” o “Genovese” di Napoli, della Scuola Medica di Salerno, dell’Accademia Letteraria di Erice ecc ecc…. E siamo qui a sventolare il Tricolore d’Italia ed a difendere la Costituzione e la Repubblica Democratica Italiana, nonostante tutto...perchè riteniamo che Lo Stato Italiano prescide da ogni e qualsiasi “Variante, devianza, deficienza o altro”.

Ma la Nostra Cultura e Tradizione Giuridica ed ancor più le Nostre Coscienze ci impediscono  di festeggiare qualsiasi “reato” (sia pure storico)  compresi i “Furti e le Rapine e mano armata” ancor più se aggravate dall’Associazione a delinquere a scopo mafioso e cammoristico.

Con profondo rispetto.                                                                                                  

                                                                             Gigi Manfredi

 
 
 

ANCORA UN DICEMBRE NEL 2010.

Post n°40 pubblicato il 24 Novembre 2010 da gigi.manfredi
 

Sta per entrare il mese di Dicembre….

Prepariamoci alle torture che dureranno più di un mese: Solidarietà, Amore, Fratellanza, tutto il Prossimo che ha bisogno di tutti, frenesia del “dono”, delle spese, degli auguri più disparati. E poi? Si torna alla quotidianità dell’egoismo, dell’odio, dei rancori, nessuno più ha bisogno di nessuno ( nemmeno il prossimo, nemmeno il terzo mondo), nessuno sente più il bisogno ed il sentimento di donare niente a nessuno anzi, viceversa, tutti  tornano  a “sottrarre” qualcosa a tutti.

E così quel che si doveva fare viene fatto nella straordinarietà del Natale, del Fine d’Anno e dell’Epifania per tornare poi allo “status quo” che torna ad essere per tutti la quotidianità di ciò che siamo.

Ciò che si era prima… lo si è dopo. Senza un granello dentro…. in più o in meno.

In questo caos morale, sentimentale ed intellettuale “dicembrino” (per fortuna transitorio), vincerà e si arricchirà chi sarà il più convincente, il più falso, il più spregiudicato mercante di anime e di sentimenti. Mentre nulla cambierà nel mondo di ognuno.

Qualcuno andrà via, qualcuno arriverà….nell’indifferenza di tutti. Il sano continuerà ad ignorare il malato, il ricco continuerà ad ignorare il povero, il male continuerà a perseguitare il bene, e così via. Nulla è successo, come ogni anno degli ultimi decenni.

Dove è andato a finire l’Essere “Umano”?

Che senso ha parlare d’amore con il coltello ben stretto nella mano;

che senso ha “scambiarsi un segno di pace” tra persone amiche e non nemiche?

 Che senso ha festeggiare il Natale ( festa dell’Amore) con l’odio ed il rancore nel cuore?

Che senso ha fingere di essere quello che non si è?

Dove è andato a finire l’Essere “Umano”?

Dove è andato a finire quell’Essere Umano che sapeva chiedersi il perché delle cose per raggiungere la sua felicità interiore? Che sapeva distinguere il bene ed il male, il giusto e l’ingiusto…il vero ed il falso, la realtà e la fantasia, per poter meglio rispondere, senza menzogna, ai suoi perché?

Che pena costatare quanta miseria umana ci circonda!

Sta per entrare il mese di dicembre…. E tutti si preoccupano dei “saldi”, delle “offerte speciali”, del cenone e del panettone farcito,  mentre la loro anima ed il loro cuore si smarrisce e digiuna…..

 
 
 

L'ON. DOTT. RAFFAELE ALLOCCA.

Post n°39 pubblicato il 16 Novembre 2010 da gigi.manfredi
 

Sarebbe antistorico, credetemi, che l’ignoranza possa soffocare la conoscenza. Ed eccomi qui a rispolverare dalla memoria “impolverata” di qualche intellettuale o a dar conoscenza a quanti la ignorano, la nobile figura politica, intellettuale, culturale ed umana del dott. On. Raffaele Allocca. Perché? Orbene, in questo momento di crisi generale, cercare riferimenti “illuminanti” può indicarci una strada per risorgere alla normalità ed all’equilibrio di tutte le cose.

Il dott. Raffaele Allocca è nato a Saviano ( NA) il 12 giugno del 1924 da una dignitosa e non certo opulenta famiglia di lavoratori. Viene forgiato culturalmente dal magnifico prof. Umberto Amelio, sacerdote e docente di latino e greco del “prestigioso” Seminario Vescovile di Nola.

Il giovane Allocca si distinse subito per la sua spiccata intelligenza e la sua brillante cultura tanto da essere prescelto dal Vescovo di Nola, dell’epoca Mons. Matteo Sperandeo, come vice presidente dell’Associazione Cattolica Diocesana. Entrò nella Democrazia Cristiana non per adesione ma per esternare il suo Essere e contribuire al progresso sociale. Fondò sezioni, confrontò idee, promosse iniziative senza mai tradire la sua intelligenza critica ed illuminata, a volte, portandosi a scontri dialettici anche aspri perfino all’interno dello stesso partito.

Laureato in Medicina si arricchì di molte specializzazioni professionali che gli valsero prima ad una brillante carriera nell’INAM e successivamente alla carica di Responsabile Sanitario dell’INPS della Campania.

Nel 1963 viene eletto Deputato al Parlamento dove rimase per ben tre legislature e dove ricoprì la carica di Vice Presidente della Commissione Igiene e Sanità. Non starò qui ad elencare le numerose proposte di legge presentate, le interpellanze, le mozioni, le interrogazione ecc…

Dal 1964 al 1975 fu Sindaco di Saviano.

E bene riportarci a quel periodo per analizzare le problematiche che attanagliavano il paese. La situazione finanziaria del Comune di Saviano era tragica ( deficit e disavanzo pubblico alle stelle) i debiti ammontavano a 74 milioni 146 mila e 808 lire!!!! ( stiamo parlando del 1965). Il territorio era fatiscente e l’urbanizzazione quasi inesistente, mancava un po’ di tutto.

Ed ecco che l’On. Dott. Raffaele Allocca impartisce il primo insegnamento ai Posteri: La Politica del fare e del farlo bene, capitalizzando, con lungimiranza, nel futuro, le risorse impiegate.

-Approvvigionamento dell’acqua nelle periferie per l’ampliamento del Centro e il rifacimento dell’acquedotto comunale.

-Sopraelevazione della Stazione della Circumvesuviana ed eliminazione dei passaggi a livello per il congiungimento al centro del paese.

-Ampliamento del Cimitero di Saviano;

-Ampliamento di alcune strade strategiche per l’assetto della viabilità e dello sviluppo edilizio come Via Gianturco, Via degli Orti, Traversa Garibaldi e Via Ferrovia;

-la costruzione del Nuovo Municipio;

-Progettazione della Nuova Scuola Media Comunale ( intitolata oggi ad Antonio Ciccone).

-L’Istituzione della Scuola Superiore Tecnica Professionale ( l’allora De Sanctis) oggi Istituto Polifunzionale Professionale di Stato per il Commercio e Turismo ( ancora senza nome).

Propose perfino essere Saviano un polo di ricerca scientifica nell’agricoltura per un futuro sviluppo artigianale e commerciale ( ricerca dell’estrazione dell’alcool dalle patate e commercializzazione nazionale ed internazionale).

Secondo insegnamento politico di Raffaele Allocca: “Il carpe diem” e “l’oltre il mio naso il buio” è indice di incapacità politica e di deficienza amministrativa pubblica.

Per capire e carpire l’intelligenza politica di questo “grande uomo pubblico” basti considerare il Suo essere, a livello nazionale, Pioniere nella lotta contro la droga, in un’epoca in cui tale problema era oscuro alla maggioranza della gente.

Nel 1991 viene insignito della onorificenza di Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica Italiana.

Muore nella serenità del Suo Nobile Essere e tra i Suoi Amori di sempre il 10 gennaio del 1995.

Per rispetto proprio ai Suoi “Sacri” Affetti familiari mi astengo, non essendone legittimato, di parlare delle Sue doti umane e della Sua ricchezza interiore, come della Sua “enorme” cultura professionale e culturale.

Mi astengo, altresì, di esternare i ricordi personali che ho di lui, serbandoli gelosamente in me.

Ma, mi sia consentito, affermare, con spirito di giustizia e di etica,  che l’On. Dr. Raffaele Allocca è una delle pagine più importanti della Storia di Saviano. Queste pagine devono essere lette, comprese, memorizzate ed impresse nelle nostre coscienze. Se la Storia è maestra di vita, Raffaele Allocca, assieme ad altre figure illuminanti generate da Saviano, non possono essere oscurate ed ignorate. Mi piace ricordare, poi, la frase che mi ripeteva sempre un mio Maestro: “I Morti non hanno mai fatto paura agli Onesti”!

E’ vero che leggere, comprendere, memorizzare ed imprimere nelle coscienza non è dato a chi non lo sa fare ma a costoro non è altrettanto dato di essere investiti della responsabilità di determinare il governo ed il futuro culturale e sociale di un Paese!

                                                                                                  Gigi Manfredi

 
 
 

BASTA APPLICARE LE LEGGI DELLO STATO....

Post n°38 pubblicato il 11 Novembre 2010 da gigi.manfredi
 

ANSA 11Novembre 2010 ore 14:18-

L'Ex Sindaco di Monreale, Salvino Caputo, attuale deputato del Popolo delle Libertà alla Regione Sicilia, è stato condannato dal Tribunale di Palermo perchè cancellava le multe elevate dai Vigili Urbani.

Basta applicare le Leggi dello Stato per tornare alla Legalità ed all'Educazione Civica.

Meditiamo.....

 
 
 

LA MACCHINA DEL FANGO E STEFANO FILIPPI

Post n°37 pubblicato il 09 Novembre 2010 da gigi.manfredi
 

Ieri è andato in onda la trasmissione Rai –“Vieni Via con me” con Fabio Fazi, Roberto Saviano e Roberto Benigni, Niky Ventola,  con l’apporto della stupenda attrice Finocchiaro.

E’ stata una delle poche trasmissioni intelligenti, divertenti ed interessanti degli ultimi anni.

Non starò qui a raccontare il tutto, ma vorrei, sinteticamente, soffermarmi su un passaggio della trasmissione.

Roberto Saviano spiega in maniera semplice e chiara uno dei metodi che la Criminalità Organizzata usa per delegittimare chi si oppone ad essa. Lo fa citando l’esempio più clamoroso: il giudice Giovanni Falcone. Questo metodo lo chiama: “La macchina del fango”. Non si giudica l’operato di una persona che tenta di ristabilire la legalità e la verità delle cose, ma si giudica la sua vita privata e si accendono le luci su aspetti ed episodi irrilevanti ma delegittimanti.

E’ incredibile ma vero che la macchina del fango stia in funzione negli ultimi anni anche nella “politica” del Nostro Paese.

Per capire in cosa consiste e come funziona “La macchina del fango”, basta andare a leggere l’articolo giornalistico a firma di Stefano Filippi su “il Giornale.it” uscito a poche ore dalla fine della trasmissione.

Si capisce così il perché da più parti si stia gridando che la democrazia è in pericolo.

Io credo che Stefano Filippi sia un bravo giornalista ed una persona perbene ma, dopo aver letto il suo articolo, mi sorge il dubbio se anche lui non fosse terrorizzato dalla psicosi della macchina del fango ( non sarebbe il primo, né l’ultimo, a non scrivere ma a dover scrivere un articolo giornalistico).

Se così fosse a Lui va la mia comprensione umana, immaginando quanto sia, Egli Stesso, il primo ad aver capito la che Democrazia, la Libertà e la Dignità di ogni Italiano è in pericolo.

 
 
 

LA REALTA' NON CAMBIA!

Post n°36 pubblicato il 03 Novembre 2010 da gigi.manfredi
 

Guardandoci attorno, appare tutto così ingarbugliato ed intrecciato che non sappiamo da dove iniziare per “sbrogliare” la matassa. Questa difficoltà aumenta se da un problema dipende un altro problema e da questo ancora un altro. L’ansia, il tempo e l’accumulo dei problemi ci assale e tutto diventa “snervante” e “difficile”.

Qui entrano in gioco i requisiti de  “La Logica”,“La Conoscenza” e “L’Intelligenza Umana”. Questi tre elementi non sono dati di possedere a Tutti gli Esseri Umani. C’è chi ne possiede uno solo, chi ne possiede solo due e chi non né possiede nessuno. Ma siamo certi che almeno uno su cento degli Esseri Umani li possiede tutti e tre.

Ma torniamo alla matassa dei problemi.

La prima cosa, quindi, è quella di avere i requisiti per “affrontare e risolvere” il primo problema.

La seconda cosa è usare la pazienza del “lungimirante” e dominare l’ansia che è un segno distintivo di colui che non possiede saggezza.

La Logica, la Conoscenza e l’Intelligenza ci porterà dapprima ad avere una visione globale della situazione e, successivamente, individuato il problema, si individua il metodo per risolverlo.

Quindi, finalmente, si inizia pian piano, passo dopo passo, a “risolvere” il tutto.

Questo è quanto accade per un problema che si presenta ad una persona fisica.

Se lo stesso problema dovesse invece presentarsi ad una collettività?

I requisiti Umani sono identici; ciò che cambia è il metodo in quanto, per esempio, una Pubblica Amministrazione o un Ente Pubblico in genere non può risolvere un problema alla volta in quanto, ogni problema è sempre collegato ad altri. Occorre, in questi casi, una visione globale della Società ed un metodo di equilibrio relazionale e temporale per risolvere ogni questione.

Il vantaggio che c’è nel risolvere i problemi sociali sta nel fatto che i metodi sono generalmente già stati messi in atto da altri e per la maggior parte quindi si conoscono di questi metodi anche i risultati, positivi o negativi che siano.

Quindi, la Logica, La Conoscenza, l’Intelligenza ed i Metodi fanno sì che una P.A. funzioni e con Essa funzioni e progredisca la Società.

Come vediamo, quindi, non bisogna snervarsi ed avvilirsi quando si guarda al futuro.

Ai giovani Studenti e Laureati vogliamo dire che la Società ha bisogno di Loro: della Loro Logica, della Loro Conoscenza (Cultura) e della Loro Intelligenza per funzionare. Dare alla Società in cui vivono ciò di cui la Società ha bisogno.

Quanti Laureati in Scienze Politiche, ad esempio, sanno bene che una P.A. deve investire nella Cultura e nel Sociale in genere per un ritorno economico e culturale-formativo?

Quanti Laureati in Ingegneria sanno bene che una P.A. deve investire nelle opere pubbliche per un ritorno economico e di sviluppo urbanistico e sociale?

Quanti Laureati in Giurisprudenza sanno bene che la P.A. deve obbligatoriamente gestirsi e gestire, secondo regole ben precise e codificate, nella piena trasparenza con l’assunzione di responsabilità amministrative, civili e penali ad ogni livello di rappresentatività ed operatività (dall’usciere  al Sindaco)? 

C’è chi si domanda come sia mai possibile che un “dottore in Scienze Politiche, in Ingegneria e in Giurisprudenza ecc…possa andare a votare come Amministratori e Consiglieri Comunali, Provinciali e Regionali, come Onorevoli e Senatori, persone che “notoriamente non possiedono Logica, Conoscenza ed Intelligenza” nella P.A?

Come c’è chi si domanda come sia possibile che persone oneste possano dare il consenso elettorale ed essere rappresentate da personaggi loschi ed appartenenti direttamente o indirettamente alla malavita organizzata.

Le risposte a queste domande non sono semplici.

Dire che tutti gli Studenti e Laureati, tutti gli Intellettuali, tutti gli Uomini di cultura o preposti ad Essa sono più ignoranti e deficienti di chi li rappresenta è la cosa più stolta che si può ascoltare  al pari che da Roma alla Sicilia tutti gli Elettori sono Camorristi, Mafiosi e Malavitosi al pari degli eletti.

Le risposte a queste domande sono complesse e composte da molteplici varianti che non starò qui ad esporre.

Ma di una cosa si è certi. Nonostante i governi ed i governanti in tutte le Pubbliche Amministrazioni Comunali, Provinciali, Regionali e Nazionali,  esisterà sempre una Società che chiama e ci saranno sempre “Cervelli Sani, dotati di Logica, di Conoscenza ed Intelligenza” che risponderanno all’appello.   

 
 
 

GIGI MANFREDI LEGGE UNA STORIA!

Post n°35 pubblicato il 25 Ottobre 2010 da gigi.manfredi
 

Non importa se questo programma potrà farci apparire come i Nemici del Mondo e della Chiesa Cristiana di Roma o dei Poteri Forti Civili, appellati come Istituzioni.

Il Problema fondamentale da risolvere in Italia è “La Reale Questione Meridionale”, dove la situazione è difficile (esplosiva) e non più tollerabile e sostenibile.

Per troppi anni una parte del territorio in Italia, (dalla provincia di Latina a quella di Siracusa), è stata lasciata in balia dei “feudatari” politici, economici e malavitosi locali che hanno usato ed abusato della debolezza dello Stato per estendere i loro domini e le loro egemonie. Il primo obiettivo che ci poniamo e, pertanto, quello di rivendicare tutti i diritti e poteri dello Stato che sono stati usurpati. Si decide quindi di confiscare tutto ciò che è stato usurpato precedentemente e quello acquisito illegittimamente ed illegalmente. Si ripristineranno i diritti dello Stato su tasse ed imposte, sul commercio; si bandiranno tutti i privilegi e le esenzioni degli uomini del Potere, degli Ecclesiastici, degli Enti e delle Istituzioni Private di cui oggi  godono i nemici del Popolo Onesto e lavoratore. Saranno banditi gli Enti Inutili e Le proprietà dello Stato al servizio dei Privilegiati Privati e delle Istituzioni Private a vantaggio delle Popolazioni locali.

Sarà garantita la sicurezza dei Cittadini del Meridione da qualsiasi violenza o sopruso.

Per creare una Nuova Struttura Amministrativa Onesta, Giusta e Legale, saranno potenziate le Università e la Ricerca Scientifica su una base esclusivamente meritocratica oggettiva dove tutti possono avere le pari opportunità di carriera e di successo sotto il diretto controllo dello Stato. Il Meridione deve raggiungere l’eccellenza per poter accogliere l’immigrazione scientifica e culturale incrementando l’economia locale.

Sarà promulgata, nell’ambito del territorio di competenza, una serie di normative regionali per costituire un programma inderogabile di economia e sviluppo.

Il materia di Giustizia l’impegno sarà fondamentale. La Giustizia sarà amministrata senza eccezioni di sorta nei confronti di nessuno, applicando il criterio della raddoppio della pena nei confronti dei Politici, Amministratori, dei Funzionali dello Stato e delle Organizzazioni Criminali.

Saranno promulgate leggi speciali nei confronti delle Banche e degli Istituti di Credito che operano nell’Italia Meridionale. Sarà incentivata la produzione, l’artigianato, l’agricoltura ed il turismo.

Lo Stato Sovrano si farà carico della programmazione economica e dello Sviluppo del Meridionale. Le opere pubbliche saranno finalizzate esclusivamente al concreto ed immediato sviluppo economico e culturale, pertanto,ecc ecc…………………………….

NON ABBIATE PAURA!

VORREI RASSICURARE TUTTI…

QUESTO E’ SOLO IL PROGRAMMA POLITICO DI FEDERICO II DI SVEVIA

DATATO NEL  1 2 0 8…

PROGRAMMA CHE, ALLA SUA MORTE, NEL 1250,

RISULTO’ INTERAMENTE ATTUATO.

 
 
 

S.E. BENIAMINO DE PALMA: "I NOLANI NON SI ASPETTANO MIRACOLI MA UNA VITA DIGNITOSA".

Post n°34 pubblicato il 28 Giugno 2010 da gigi.manfredi
 

Nola 27 giugno 2010, ore 13,55 il Vescovo di Nola, Sua Eccellenza Beniamino De Palma,  termina il  discorso in Piazza Duomo dopo la benedizione dei Gigli.

Un discorso “Paoliniano” carico dei valori più alti del Cristianesimo e dei sentimenti "più sentiti" dai Nolani. Sulle orme del Cristo e dello Stesso S.Paolino, De Palma ha lanciato un grido d’allarme ai “Governanti e Governatori, ai Vassalli ed ai Luogotenenti del Potere Amministrativo  Locale, Provinciale, Regionale e Nazionale: “….E’ l’ora di fare……Non sappiamo che futuro consegnare ai Nostri Giovani…..La crisi sociale e familiare che ha colpito il Popolo Nolano si risolve solo con il Lavoro…..I Nolani non si aspettano miracoli ma una vita dignitosa….”

Dulcis in fundo una frase ha fatto eco nella intelligenza di molti: “L’appello a rispettare le regole per il bene di Tutti”.

L’ammirazione di Tutti, Eccellenza De Palma, per aver riportanto la Chiesa Nolana tra il Popolo di Nola. L’ammirazione per aver ricordato ai Nolani e non Nolani il valore Paoliniano della Vita Umana depurato da "retoriche e folclore".

Non ho motivo di non credere alle Sue parole ed alle Sue convinzioni; non ho motivo di non credere al Suo appello ed al Suo impegno sociale come Cristo ha insegnato. E sono certo che da domani Lei rappresenterà l’esempio di ciò che ha “proclamato” in Piazza Duomo dinanzi a decine di migliaia di Persone, dinanzi ad un Popolo di fede come quello Nolano che spera anche in Lei.

Sono certo che il suo “Esempio” di impegno “Paoliniano” rappresenterà per le Istituzioni una spina nel fianco ed uno sprone “.... a non prendere con disinvoltura questo territorio…” ormai in coma.

Non sono di Nola ma sono consapevole che Nola rappresenta la motrice di tutti i Comuni limitrofi. Non sono un uomo di fede ecclesiastica ma sono consapevole del valore etico, morale e sociale della Chiesa. Non sono un “politico impegnato” ma confido nelle persone perbene….  fino a prova contraria.

Da oggi mi aspetto, quindi, che Lei indichi a Tutti “la strada del fare”, certo che il Popolo Nolano segua il Suo esempio e la Sua guida. Sono certo che Nola ha compreso le Sue parole quando ha parlato della Mensa della Caritas che è, e deve restare, una mensa di ospitalità per chi, immigrato o profugo, disagiato in circostanze occasionali, ricorre alla solidarietà sociale. Questo onora e nobilità il Popolo Nolano e la Sua Chiesa. Ben traspare dalle Sue parole che Cristo e S. Paolino non avrebbero mai immaginato la Mensa della Caritas  come una “istituzione” di sopravvivenza quotidiana per gli stessi Nolani ridotti all’elemosina, e non solo per Loro.

Ha ragione da vendere quando dice: " E' l'ora del fare...". Per Tutti!

Con profonda stima,

                                                                          Gigi Manfredi

 
 
 

IL PUNTO DI NON RITORNO.

Post n°33 pubblicato il 22 Giugno 2010 da gigi.manfredi
 

In tutte le cose c’è un punto di non ritorno. Non è una teoria ma un dato certo della natura a cui non possiamo sottrarci.

Quando una cellula ha superato l’equilibrio nella lotta tra il positivo ed il negativo, essa diventa qualcos’altro rispetto alla sua natura ed alla sua funzione determinandosi in una entità diversa dalla sua funzione naturale. Altrettanto si può dire dell’ottica intellettuale che guarda una cosa vedendo qualcosa di diverso, rispetto al prima di una specifica esperienza acquisita. Questo si chiama “Vita” o “Ciclo Naturale della Vita Umana” che non può essere mai uno “status” bensì rappresenta il “Motus” Evolutivo.

Pertanto sono infiniti ed a volte indefinibili i punti di non ritorno che determinano l’evoluzione e l’involuzione di ogni Vita.

Si pensi all’Essere Umano che ha raggiunto la calotta polare o ha visitato tutti i continenti del Pianeta Terra come potrebbe concepire i ristretti confini di una cortina o di un appartamento.

Si pensi all’Essere Umano che ha raggiunto una visione globale dell’equilibrio psicobiofisico dell’organismo umano come potrebbe concepire la preoccupazione per un foruncolo sul braccio.

Ecco, questo è uno dei tantissimi punti di non ritorno positivo. Più volgarmente diciamo che un bambino che calza il numero 32 di scarpe dopo un certo periodo di tempo sarebbe naturale che calzasse qualche numero in più; se ciò non dovesse avvenire ci sarebbe da preoccuparsi seriamente.

Mentre uno dei tantissimi punti di non ritorno negativo potrebbe essere il contrario degli esempi sopra citati, ovvero uno che è vissuto nello spazio ristretto di una cortina o di una masseria che concezione di spazio può avere in rapporto alla estensione terrestre? O il bambino che dal numero 32 addirittura calzasse nel tempo il 30?

Eppure…..eppure quanti esempi umani abbiamo di individui che raggiungono il punto di non ritorno positivo e quanti il punto di non ritorno negativo?

Dei primi casi la Storia dell’Umanità ne consacra parecchi, ma dei casi di non ritorno negativi, purtroppo, se ne contano sempre in multipli dei primi.

Si nasce bene, si cresce quasi bene e si muore male. Come è possibile? Qualcuno ha parlato della eterna lotta tra il bene ed il male. Qualcuno ha parlato della tendenzialità del genere umano al negativo…..Ma pochi hanno guardato negli occhi la verità.

Se l’esperienza rappresenta per l’individuo “la conditio sine qua non”  della conoscenza, se l’intelletto umano è formato dalla Logica, orbene dobbiamo dedurre che queste premesse eliminano ogni ipotesi di negatività e deterioramento umano. Ma sappiamo che così non è.

Allora? Cosa si deduce?

O che la stragrande maggioranza degli individui è “ebete” ad ogni esperienza e priva di intelligenza o   che le premesse sono errate.

Comunque resta il fatto che non si compra un euro di pane per risparmiare ma si pagano gli interessi su un finanziamento per comprarsi un televisore. Che si preferisce comprare merce cinese di qualità scadente, ed a volte tossica e dannosa, che dura poco e quindi ricomprarla spesso, e non comprare un prodotto di qualità europeo o italiano che costa un po’ di più ma che dura nel tempo facendoci risparmiare alla lunga di più sia in soldi che in salute.

Per non parlare della vita interiore degli individui. “Muoia Sansone con tutti i Filistei” o “Per uccidere un topolino si da’  fuoco alla casa”. Quanti esempi potremmo fare?

Conosco individui che rinunciano ad una carezza o ad un sorriso, rinunciano all’amore, rinunciano all’affetto, rinunciano alla ricchezza dei Sentimenti perché una volta un loro caro non li ha salutati per strada.

Conosco individui che hanno scelto di essere foglie al vento invece di robusti tronchi o almeno rami del tronco e ritengono che le foglie debbano essere autonome ai rami ed ai tronchi.

Conosco individui che ignorano cosa sia una vita interiore ed ignorano che perfino le foglie hanno un loro vita organica dipendente.

Allora? Allora possiamo solo riflettere sulla indispensabilità vitale della Conoscenza ( o fruttuosa esperienza)  e della Logica.

Gli Individui che non sono dotati di questi due elementi essenziali sono morti nell’adolescenza e sopravvivono rubando “ossigeno” perfino alle mosche. Essi inquinano l’umanità generando in ogni loro comportamento squilibri ecologici pericolosi sia materialmente che moralmente, prima a se stessi e poi agli altri.

Cosa bisognerebbe fare? Nulla. Ad una minoranza non resta che commiserarli ed utilizzarli come esempi di “punti di non ritorno negativi” ai fini didattici e pedagogici e lasciare che il tempo faccia il suo corso, proprio come la Conoscenza e la Logica in questo “Motus” continuo che è la Vita. 

Se ne potrà riparlare quando l'Essere Umano riprenderà coscienza di se stesso.

                                                               Gigi Manfredi 

 

 

 

  

 

 
 
 

NOTA DI CRONACA

Post n°32 pubblicato il 18 Giugno 2010 da gigi.manfredi
 

Alla presenza della Madre Superiora Generale Suor Antonietta Barbato si sono concluse ieri 17 giugno le celebrazioni per il 50° anniversario della Istituzione della Casa di Riposo per anziani e l’Asilo d’Infanzia “Luigi Manfredi”  a  S.Erasmo di Saviano in provincia di Napoli.

La Casa di S.Erasmo di Saviano fu, infatti, istituita nel 1960 per opera della donazione fatta dal Dottor Erasmo Manfredi, farmacista, e dalla sua Famiglia.

E ieri, ad introdurre le testimonianze, c’era proprio un rappresentante della Famiglia Manfredi, il nipote Gigi Manfredi il quale, nella tradizione dei Suoi Predecessori, ha esaltato “il ruolo sociale, culturale ed etico delle Suore nel territorio, invitando la popolazione a stringersi moralmente e materialmente attorno ad Esse per proseguire l’impegno di sempre verso quelle persone, purtroppo sempre più numerose, che vivono nelle difficoltà e nel disagio materiale e morale”.

                                                                Teresa Sposito

 
 
 

GIGI MANFREDI AL TEATRO TRIANON VIVIANI DI NAPOLI

Post n°31 pubblicato il 11 Giugno 2010 da gigi.manfredi
 

Ho letto da qualche parte che sono in “forse” i finanziamenti regionali al teatro pubblico “Trianon-Viviani di Napoli”. Ritengo che il presidente Caldoro voglia fare ciò che avrebbe fatto anche il “mancato” presidente De Luca.

Un Teatro Pubblico Regionale, caro direttore Artistico Nino D’Angelo, non è un dopolavoro di intrattenimento a gestione “ristretta” per tesserati ed amici. Esso è Teatro: Cultura Artistica rivolta “erga omnes” dove Chiunque né abbia valenza, esprime opere di genialità di evoluzione intellettiva, culturale e sociale.

Certo, il tutto in alternanza con momenti di tradizione e storia artistica partenopea, ma, in alternanza, lasciando spazio ed opportunità a tutti gli Artisti Campani, Nazionali ed Internazionali.

Il fatto che il Teatro sia stato sempre pieno di spettatori non da ragione a Coloro che hanno gestito una “istituzione” pubblica, finanziata per finalità ben più nobili del semplice consenso. Questo può dare ragione solo alle gestioni private dei Teatri.

Nulla toglie il grande prestigio artistico di Nino D’Angelo che resta immutato e riconosciuto da tutti.  

Esprimo la mia piena solidarietà ai lavoratori del Teatro Trianon-Viviani di Napoli e spero che, il Direttore Artistico, Nino D’Angelo, elabori un progetto ed una programmazione di iniziative artistiche esemplari per una Teatro Pubblico che può diventare il fiore all’occhiello di tutta la Regione Campania.

In tal caso nessun Presidente di Regione potrebbe disconoscerne il Valore Culturale ed Artistico, oltre che Sociale e, quindi, “l’indispensabilità”.

Ma se ciò accadesse ci sarebbero centinaia di Artisti pronti ad offrire gratuitamente il loro contributo… ma per una giusta e nobile causa.

                                                                                                    

                                                                                Gigi Manfredi

                                                             commediografo e regista teatrale.

 
 
 

I PARADOSSI.....

Post n°30 pubblicato il 07 Giugno 2010 da gigi.manfredi
 

IL PARADOSSO DELL’IMBECILLITA’ UMANA:

Il contadino, per catturare un topo,  dette  fuoco al granaio con tutto il raccolto!

Questo non è un caso raro, lo si fa quotidianamente con i propri affetti, con i propri sentimenti, con la propria intelligenza, con la propria dignità umana e sociale. Questo lo si fa: consciamente o meno, per cattiveria o ignoranza, per deficienza mentale o ambientale. Questo lo si fa perché in genere pochi hanno il “senno del poi”. Le fiamme si consumano….il fumo svanisce….e restano le rovine di un lavoro fatto, con sacrifici e pazienza, negli anni dal “contadino”, da suo padre, da suo nonno ecc… Non c’è più il granaio e nemmeno il grano!  L’inverno sarà lungo, come la mancanza di semi per il prossimo raccolto, come la fame, come il freddo….e…. la disperazione di essere stato l’artefice della propria rovina. Ed ancora più paradossale è restare lì, seduto, a guardarsi le ceneri, o addirittura, pensare di ricostruire, senza un quando ed un come, su quelle rovine senza rimuoverle. 

 
 
 

QUIDQUID CONARIS, QUO PERVENIAS, COGITES !

Post n°29 pubblicato il 02 Giugno 2010 da gigi.manfredi
 

Questa non è altro che una delle poche massime da tener presente nella costruzione della Logica Umana.

Ma che cosa è la Logica? La Logica, che tanto spaventa il mondo contemporaneo, non è altro che l’infantilismo umano portato al controllo dell’intelligenza (ovvero del “saperlo leggere” ed esserne cosciente). Se ho fame…mangio. Se ho sete… bevo. Se voglio…. cerco di ottenere. Se non voglio…rifiuto. Il tutto nella conoscenza di se stessi, degli altri, e delle regole per poter agire senza arrecare danno a chi ha gli stessi diritti e doveri umani e sociali.

A cosa serve la Logica? La Logica serve a raggiungere il “Benessere”, ovvero lo Stare bene.

Stare bene prima con se stessi e poi con gli altri per poter vivere una vita nella “dimensione umana”.

E’ difficile costruirsi una Logica? Certamente no.

Basta che ogni mattina, guardandosi allo specchio, ogni essere umano si imponga questa regola per ogni azione che compirà durante il giorno: “ Quidquid conaris, quo pervenias, cogites!”

Chi da saggio vuol vivere… pensi al fine  ( di ogni cosa ) !

                 

                                                Gigi Manfredi

 
 
 

IN SCENA "LA NAZARENA" DI GIGI MANFREDI

Post n°28 pubblicato il 19 Aprile 2010 da gigi.manfredi
 

Il prossimo 9 maggio, alle 19.00, presso il Teatro Auditorium di Saviano, andrà in scena l’anteprima dell’opera “La Nazarena” di Gigi Manfredi, piece sulla condizione della Donna nel corso dei secoli. Pubblichiamo la recensione della spettacolo, a cura di Mauro Romano. ( dal  quotidiano IL NOLANO.IT Anno III Numero 106.

Con la “Nazarena”, opera teatrale in atto unico, l’autore Gigi Manfredi intende portare in scena uno spettacolo dallo sfondo drammatico, certamente diverso dalle rappresentazioni “classiche”, perché va a toccare argomenti che da duemila anni separano la logica/scienza dalla religione/fede, senza ancora approdare a soluzioni univocamente condivise. Anzi, le svariate considerazioni sul tema finiscono per accentuare oltremodo il profondo dilemma che le differenti anime critiche della storia non riescono a sbrigliare, ponendo di volta in volta difformi soluzioni, spesso in contraddizioni tra loro. Per meglio dire l’opera si incentra sulla riflessione del contrastato ruolo della donna nel corso dei tempi. Il denominatore epocale comune è che, nonostante l’evoluzione sociale, intellettuale e scientifica, la donna resta in una condizione di disagio con i suoi atavici perché. E non solo per colpe proprie. Anzi! L’insegnamento della “Nazarena”, poiché non ancora recepito come messaggio esistenziale, viene, quindi, presentato in tutta la sua ancestrale crudeltà. Nello specifico, l’Autore non intende infondere soluzioni certe, definitive, indubbie…ma si prefigge di consegnare una riflessione “all’intelligenza, all’umanità e ai sentimenti degli spettatori”.

Insomma, ci si aspetta, se non proprio una coinvolgente “catarsi”, almeno una partecipazione emotiva del pubblico che faccia meditare dentro e fuori dal ristretto proscenio teatrale. Il coinvolgimento di tale ambizione naturalmente viene affidata alla bravura degli attori. Soprattutto all’interpretazione: dalla bravissima attrice Valentina Sommese alla quale è affidata la reincarnazione della “Nazarena”. A impersonare il Cristo, o meglio la figura della fede terrena, sarà, invece, Giovanni De Filippis. Attraverso i monologhi della prima parte si portano all’attenzione del pubblico le sofferenze, le disillusioni e le mancate aspettative di ciò che la Donna cerca per la sua realizzazione. Si sottolinea altresì, attraverso un monito, l’infantilismo e l’egoismo maschile inteso a prevalicare alla rinfusa ogni segno di ribellione dell’altro sesso. Nella seconda parte, musicale e scenica, entra il messaggio implicito della “Nazarena” in una apoteosi musicale che sottolinea il momento delle Verità.

                                                                                               Mauro Romano

 
 
 

GIGI MANFREDI E FEDERICO ROSSINI

Post n°27 pubblicato il 14 Aprile 2010 da gigi.manfredi
 

SE POTESSI…di Federico Rossini.

Se potessi, vorrei essere il Dio Cattolico. Quel Dio che indica la strada ma lascia agli uomini il “libero arbitrio di seguirla o meno”. Un Dio, quindi,  che non ha “responsabilità” sul male ma, per contro, riceve i meriti del bene. Un Dio, per intenderci, che cura i malati se guariscono, ma non ha colpa se muoiono. A differenza del Dio Pagano, che interveniva sulle vicende umane, il Dio Cattolico non ha l’onere di punire la cattiveria e di premiare la bontà perché sul mondo terreno non ha competenza territoriale ( sempre per la legge, varata da Lui, del libero arbitrio). Egli però può fare giustizia nell’Altro Mondo (il Suo) dove condanna i cattivi nell’inferno e premia i buoni in paradiso. Ma i terrestri nell’Altro Mondo non sono più terrestri… basta contentarsi!

Vorrei essere il Dio Cattolico per poter far parlare di me a chiunque sia mio dipendente e fargli dire e fare tutto ed il contrario di tutto senza che nessuno possa smentirlo e quindi smentirmi: ed anche in questo caso, però, se un mio dipendente “sbagliasse” “…negli atti, nelle azioni e nelle omissioni”, sarebbe Lui come persona a farlo e non in nome e per conto mio, ….ma se si ricoprisse di gloria? Sarebbe solo merito mio e della mia grandezza!

Vorrei essere il Dio Cattolico per far sfamare i bambini in Africa in cambio della loro fede in me, cercando di sopperire alla povertà di cui non sono io il colpevole ma gli uomini che io ho creato, proprio come il libero arbitrio.

Vorrei essere il Dio Cattolico per essere sempre lodato nel bene e nel male perché io rappresenterei sempre il bene….anche nel male più abietto!

Lo so che non sono il solo a desiderare questo. Ci sono, infatti, “Pseudo politici”, Professionisti, Camorristi, Imprenditori senza scrupoli, Prelati, ecc… che aspirano a tanto ma, sfortunati, si trovano sempre, prima o poi,  a fare i conti con Le leggi degli Stato, con le Intelligenze Intellettuali, con Uomini Liberi ed Onesti e con gli Uomini semplici e modesti!    

 Io vorrei essere il Dio Cattolico per capire, con soddisfazione, quanti uomini avrebbe pietà di me e  “dei principi etico e morali”  che rappresento e quanti, invece, nel “credermi Dio Onnipotente, con fede mistica ed immensa”,  quotidianamente mi calpestano e mi oltraggiano continuamente “coi pensieri, opere ed omissioni”. 

Ma, alla fine, pensandoci bene, non vorrei mai essere una figura ambigua ed irresponsabile del mio prossimo. Non vorrei che altri si assumessero responsabilità che dovrebbero essere, specie come Padre, soltanto mie. Non vorrei imporre a nessun  terrestre leggi idonee solo ad un mondo che non potrà mai esistere fin quando una qualsiasi religione non diventi solo ed esclusivamente “educazione delle menti, del cuore e della moralità” di ogni Essere Umano.

Mi piacerebbe invece che l’Uomo vivesse l’umanità nella sua splendida pienezza con la coscienza di non invadere la vita, la libertà e la dignità degli altri uomini, senza invenzioni e fantasie ideologiche e “mitiche”. Mi piacerebbe che L’uomo vivesse la consapevolezza di seminare e raccogliere soltanto il frutto del suo seme e basta! Mi piacerebbe che all’Uomo fosse lasciata libera la sua Umanità materiale, intellettuale e sentimentale, quindi, a Dio la Sua Divinità se altro non può….! Se il Dio degli Uomini potesse avere l’umanità di Questi,  mentre gli uomini di Dio la Sua divinità….ai Posteri pensanti…la ricerca di una nuova Logica.

 
 
 

GIGI MANFREDI E IL TEATRO

Post n°26 pubblicato il 25 Marzo 2010 da gigi.manfredi
 

Sono sempre stato un sostenitore del Teatro come Arte e non come semplice “spettacolo”. L’Arte del Teatro, comunque si pratichi, da commediografo, da regista o da attore, richiede studio, tecnica e genialità. E richiede anche un altro requisito importante e universale: la Legge delle tre “R”. In che consiste questa legge?

1.- Rispetto per se Stesso;

2.- Rispetto per gli Altri;

3.- Responsabilità delle proprie azioni;

Se partiamo da questi presupposti, essenziali, notiamo con amarezza che di “Teatro” oggi se ne fa e se ne vede poco o quasi niente. A chi ci dice che “la gente” vuole divertirsi noi rispondiamo che esistono forme di spettacolo molto divertenti (per questa gente) come il Cabaret, l’Avanspettacolo, ecc. E’ inutile quindi oltraggiare e inquinare un Arte.

Il Teatro, al pari di un Concerto Sinfonico o di un’opera Lirica, al pari di una Mostra di Pittura o di un Ballo Classico o di un Buon Libro, rappresenta una forma nobile di espressione culturale che può avere certamente un genere comico, tragico, commedia ecc…Ma è pur sempre “Teatro”.

Quello che stiamo assistendo negli ultimi anni, e specie in Campania, è “ignobile”. Tutti s’improvvisano “Artisti” senza nemmeno sapere di quale “Arte”. Tutti s’improvvisano Commediografi, Registi, Attori, senza sapere di cosa si sta parlando. Tutti si nascondono dietro alla parola “Teatro” senza conoscerne l’essenza del termine e le sue finalità.

Quello che più preoccupa è lo evidenziarsi che la legge delle tre “R” è ignorata completamente: come si può avere “Rispetto per Se Stessi” quando non si ha la consapevolezza delle proprie deficienze di conoscenze, di genialità e di levatura morale, presentando al Pubblico ”mondezza” o “plagiando e deturpando” i lavori degli Altri? Come si può avere “Rispetto per gli Altri” quando si presentano “degli spettacolini parrocchiali” passandoli per opere teatrali addirittura facendo pagare un biglietto? Come si può vivere non avendo la “Responsabilità delle proprie azioni” diseducando sia artisticamente sia moralmente le giovani generazioni?

Alle persone che si avvicinano alla Nostra Accademia e al “Mio” modo di far Teatro, Io parlo innanzitutto della loro crescita umana e culturale, della loro personalità e moralità, della costruzione del loro Essere Umano. Solo in seguito parlo delle tecniche teatrali e dei lavori teatrali da mettere in scena. Tutto questo nel rispetto di Me Stesso, dei miei Attori, dei Giovani che mi seguono, e nel rispetto di un pubblico che dovrà fruire del “Nostro” lavoro fatto con passione e sacrificio.

Oggi il vero Teatro è orfano: è orfano delle Istituzioni pubbliche; è orfano degli Intellettuali; è orfano di una Stampa che ne faccia eco gratificando o mortificando; è orfano delle Scuole; è orfano delle associazioni, dei movimenti culturali, ecc….

Ciò che lo tiene in vita è il sacrificio e la passione di quei pochi “superstiti” di una battaglia che ci ha visto soccombere all’ignoranza, agli affaristi e ai mercanti. Essi, però, ignorano che il valore umano è immortale, indistruttibile, insostituibile ed inimitabile. Solo i Posteri renderanno a Ciascuno il proprio onore mentre, invece,  i Contemporanei possono rendere subito "il disonore" ai santibanchi!  

 
 
 

GIGI MANFREDI ED IL GIARDINAGGIO.

Post n°25 pubblicato il 01 Marzo 2010 da gigi.manfredi
 

Per mettere una piantina di rose in un vaso già in uso, queste sono le regole fondamentali:

1.- Estirpare tutte le erbacce dalla terra, possibilmente dalla radice.

2.- Rimuovere il terreno e ripulirlo dei bulbi e delle radici delle erbacce.

3.- Aggiungere terreno pulito e fertilizzato.

3.- Innaffiarlo abbondantemente, per nutrire ed ossigenare il tutto.

4.- Piantare la rosa.

5.- Controllare continuamente che non si radichino erbacce e dare sempre acqua, specie nella stagione calda.

Questo è quanto mi ha detto Arturo il fioraio.

Pensandoci bene: siccome la politica italiana, specie quella regionale, e in particolar modo quella Campana,  non è fatta di rose e fiori, mica è tanto difficile fare scelte politiche ed esprimere un voto!?! Basterebbe estirpare le erbacce! Come riconoscere le erbacce?

Dunque: se eliminiamo coloro che hanno avuto a che fare, a qualsiasi titolo, con la Giustizia; se eliminiamo quelli che politicamente, ed a tutti i livelli ( maggioranza ed opposizione) si sono mostrati incapaci di assolvere al loro ruolo; se eliminiamo i parenti ed amici dei politici da anni parassiti sui portafogli dei cittadini; se eliminiamo parenti, amici e dipendenti delle Associazioni Camorristiche e Delinquenziali in genere; Se eliminiamo parenti ed amici di funzionari pubblici corrotti o corruttibili; Ecc…ecc….ecc…. rischiamo di avere la scelta obbligata su uno o due candidati se non addirittura di dover annullare la scheda scrivendoci sopra: “ La prossima volta offritemi un candidato da votare!”.

Povero Arturo! Se si sparge la voce che, da fioraio, consiglia alla gente come far crescere una pianta sana,  lo tacceranno per “comunista”, “magistrato” e “Nemico della Libertà” ( la Loro!).

 
 
 

GIGI MANFREDI E FEDERICO ROSSINI

Post n°23 pubblicato il 16 Febbraio 2010 da gigi.manfredi
 

“Caro Gigi, si narra che la città di Augustea, ai tempi dello splendore Romano, fu assediata una notte da una accozzaglia di Barbari, affamati, inferociti e senza scrupoli. Dalle mura della città, i Legionari Romani, armati di tutto punto, con lance, spade, pugnali, catapulte e quant’altro, addestrati per essere i combattenti più forti dell’impero, cominciarono a deridere e beffeggiare quei quattro barbari straccioni che non rappresentavano alcuna minaccia alla città da difendere. Nel bel mezzo della notte, due barbari si avvicinarono fin sotto le mura e cominciarono a litigare tra loro intraprendendo una lotta feroce a corpo libero: si insultavano, si rotolavano nel fango, si sputavano in faccia, spintonandosi e sferrandosi ogni tanto calcioni sul sedere. Erano entrambi forzuti e nessuno riusciva a prevalere sull’altro. Dall’alto delle mura i Legionari, divertendosi a più non posso, scommettevano sulla vittoria ora dell’uno ora dell’altro, ridendo a crepapelle di quella goffa e ridicola tecnica di combattimento. Passarono più di due ore. Alla fine i due combattenti si abbracciarono e andarono via con grande delusione dei nobili spettatori per quell’imprevedibile  finale. Quando si girarono per tornare agli alloggi, i Legionari Romani videro una città distrutta, depredata e rasa al suolo ed i cittadini sgozzati tutti ed affogati nel loro stesso sangue.”

“Don Federico, a che proposito mi avete raccontato questa storia?”

“Pensavo, figlio mio, che tra poco in Italia si fanno le elezioni regionali e gli Italiani si faranno quattro risate sui Barbari che si combattono tra loro”.

 
 
 

GIGI MANFREDI E LA MEMORIA!

Post n°22 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da gigi.manfredi
 

Sin dalla più tenera età mi hanno sempre rimproverato di essere smemorato. Imparare una poesia è sempre stata per me un’impresa quasi impossibile! Ma, in fondo, non l’ho mai considerato un handicap perché quasi mai dimenticavo ciò che dovevo fare mentre era il contrario per quel che avevo fatto. Quindi ho sempre trovato favorevole il fatto di essere proiettato verso il futuro. Questo mio essere mi ha fatto sempre riflettere e considerare profondamente quanto sia importante per un uomo superare ogni giorno se stesso ed evolversi. Quindi ricordare vuol dire pensare e considerare ciò che in realtà non esiste più, o almeno, non dovrebbe esistere.

Sarebbe importante per ognuno di noi dedicare un po’ di tempo a considerare il presente per avere ben chiaro il futuro. Ecco questo dovrebbe essere importante! Non ricordare ciò che è stato ma considerare ciò che è.

Certo è importante sapere il passato….la Storia…ma quella conoscenza non deve mai farci perdere la consapevolezza che la storia non può ripetersi se gli uomini sono naturalmente destinati ed educati a rigenerarsi nell’evoluzione del futuro. E se questo avviene, come avviene sempre, ricordare il passato o la Storia per riviverla diventa “retorica” se è in buona fede e “strumentale” se non lo è: tutto nella mediocrità di una “Logica” non certamente “umana”. Immaginare che possano ripetersi gli anni ’60 o ’40 o ’20, se non addirittura tornare ad essere uomini dell’ottocento o del settecento non ha alcun fondamento di logica e di razionalità!

Egoisticamente posso dire che, comunque, la mia “Logica”, giusta o sbagliata che sia, è salva. Perché? Perché sin dalla più tenera età sono sempre stato… smemorato!

 
 
 
 
 
 
 

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