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LE PROMESSE DEL COMANDANTE


 Eleonora era tornata dal comandante che in tono trionfale aveva  esclamato: “ Sono riuscito ad ottenere il trasferimento di tuo marito all’ospedale militare di Palermo, dove ho molti amici che seguiranno le mie istruzioni”.Lei sembrò contrariata per la notizia  deludente rispetto all’annuncio: “Ma come potrò fargli sapere che mi sto interessando di lui. Ieri sera non sono riuscita a vederlo e gli ho lasciato un biglietto per avvertirlo che sarei tornata oggi per fargli visita”. “Non fa niente. Presto ne avrai l’occasione. Fra quindici-venti giorni sarà di ritorno”.“Sì però non posso aspettare qui. Devo tornare a casa.”Il subdolo individuo usò tale arte che, alla fine, Eleonora, totalmente convinta dei vantaggi prospettati, si trovò alla sua mercè. L’effetto della conversazione solleticò il desiderio finanche dell’uomo che fungeva da autista del gerarca. Degno compare del padrone, aspettava che la preda passasse a lui. Poi, appena si fosse stancato, e a rituale conclusione del gioco, avrebbe saputo come sbarazzarsene.L’attesa, tuttavia, si prolungava oltre il consueto. Inaspettatamente, non solo il comandante non mollava, ma addirittura, appariva conquistato dalla freschezza di quella donna. Era straordinaria.  Dimentica di tutto, si concedeva a lui come se fosse l’uomo esclusivo della sua vita. O persino l’unico uomo al mondo.