DelittiSenzaCastighi

NEL COMANDANTE SI FA STRADA .....


Finalmente giunse il Comandante. Dopo avergli raccontato tutto, concluse: “Adesso non mi resta che aspettare che mi uccida”. “Non avere paura cara, nessuno oserà torcerti un capello fino a quando io vivrò. Ricordatelo, nessuno. E adesso prepara qualcosa. Mangeremo. Poi si vedrà.” Passarono il pomeriggio insieme. Il comandante tentava di tranquillizzarla e di  convincerla: “Tuo marito è una vera e propria nullità. Non oserà torcerti un capello. E’ un pusillanime che ti costringerebbe a battere il marciapiede. Dovrebbe essere contento e ringraziarmi per averti accolto, per le possibilità che ti offro per i favori che puoi ottenere con facilità. Intanto sta tranquilla, starò fuori per qualche ora, ma nel frattempo una scorta vigilerà nei pressi dell’appartamento”. Ogni volta che si presentava una grave questione il comandante era solito prendere la macchina e girare da solo. Imboccò la strada che portava sui Peloritani e curva dopo curva, giunse lassù. C’era una spianata, presso Pizzo Chiarino: una lingua di terra, sovrastante e in mezzo ai due mari. La serata era splendidamente tersa. Rivolto verso lo Stretto scorgeva nitide le figure giù al porto nella zona falcata; si girò verso il Tirreno. Nel pelago chiare si stagliavano le isole Eolie. Il luogo romantico cedeva per un momento, tale era stato il sovvertimento nelle priorità delle cose nella vita del comandante, alle esigenze di una guerra che in certi documenti riservati appariva imminente. Ecco il posto ideale per collocare la batteria antiaerea a guardia della città. Questa soluzione aprì, come talvolta accade, la strada per l’altra, necessaria a soddisfare il sentimento più pressante nel cuore del gerarca.