Sai dello spaesamento di sguardi,della torcia difuoco che altrovespinge l’occhio, lo sai?Di un raccontodi transiti all'ombrache avvalla erovina nell’erbaumida di scintille,che ne sai?E tuche crolli per l’aria,sopra i tetti coltivi vertiginidi perdute carezze, mentrei figli, ignarigiocano un sognotra gesti raccolti quia terra, la tua boccain un angolo, laveste nudache mi somiglia come ungrido...io mi tendo sui bordi da semprevisito il lume che al mio corpo accende la stretta.Una pupilla non si addomesticaanche l'assenza se ne andòe non lasciò più alcun vuoto...Sai del limite il paradosso che obbliga allo sforzo?Sai,non è limitante,Achille era un podista dietro quella sua incessante...tartaruga!!ed io sono donna e montagnae del mare vendo la schiuma
*Sai..del mare la schiuma?
Sai dello spaesamento di sguardi,della torcia difuoco che altrovespinge l’occhio, lo sai?Di un raccontodi transiti all'ombrache avvalla erovina nell’erbaumida di scintille,che ne sai?E tuche crolli per l’aria,sopra i tetti coltivi vertiginidi perdute carezze, mentrei figli, ignarigiocano un sognotra gesti raccolti quia terra, la tua boccain un angolo, laveste nudache mi somiglia come ungrido...io mi tendo sui bordi da semprevisito il lume che al mio corpo accende la stretta.Una pupilla non si addomesticaanche l'assenza se ne andòe non lasciò più alcun vuoto...Sai del limite il paradosso che obbliga allo sforzo?Sai,non è limitante,Achille era un podista dietro quella sua incessante...tartaruga!!ed io sono donna e montagnae del mare vendo la schiuma