Il Gioco del Mondo

Le braccia... dei cipressi


Serale si allarga in cerchi concentricicome anelli ai tronchi degli alberila stanza angustapetrosa pur luminosa parola,estremadura come quarzo trasparenteNel grado zero è il prodigio,dello stupore la genesi del lucciolattequotidiano protetto da leggi nascoste                  oltre il gusto domenicale,                                            magnifica presenza                                                             "Pamiéc nareszcie",la memoria infineoltre l'orlo del verde senza fondo prosegue,altaRipete del moltiplicarsi il rito stranianteche l'ovvio distrugge.Ferocia senzienteCompaziente come Ardita struttura in siliciosi posa"leggermente"indistruttibile, mastice, punto di miradove  l'abbraccio che dono a chi braccia non ha,cresce come ai cipressi, non sono forse questi alberi senza braccia?Così fantastico di pensieri alti,schiettidentro la stanza, angusta,serale...Ora la casa possiede una memoria sulle braccia giunta in tempo ai suoi occhi aperti Chissà,chissà tu possa.. ... * P O S S A *sarà della Rayuelail salto