Il Gioco del Mondo

La voce del grano


   Natura, oh Natura. Ah, la naturaSono forse il pastore delle cose?Di ciò che disperso si raccoglie, si raduna come nella radura, nell'adunanza s’ingruma?Copriti gli occhi ora. Allora. Ogni cosa non risponde più al suo nome.Non vedi? Non gli resta che disgiungersiCome la ninfa Eco dal suo pensieroPoi la natura torna, entrando di taglioRicrea un nuovo paesaggio.Mica sa staresene fuori dalle balle, noinventando poi, un paesaggio che ti crescerà intornoTornerà battito e chiave del respiroCome se non fossero necessarie più parolee risuonassimo di alberi, arbusti, fogliePensa, come ti crescessero pistilli invece di pensierilepri, serpentelli, fagiane e chicchi di melagrane.Un'utero spalancato che ti accoglie, la naturaL'ho vista un giorno su un banco di verdura, la naturaNe ho preso una sporta di piselli, patate e verze.Volevo la forza dell'erba del mattino con la rugiadaVolevopoterdiredellanaturatuttoquellochehonelgozzoAllora dillo! Alzati come l'erba, con quella forza suaAlzati, dispera o giosci, ma dillo. Poi se vuoi, muori.Anche Van Gogh si è sparato davanti ad un campo di granoMa, per favore, ora parla, dillo. Che roba è la natura? Ho delle emozioni di natura incontrollabile delle volte, riferite soprattutto all’amore, ma quale sia la loro natura, non l’ho mai saputo però. Sento che è troppa roba.Roba alloracon quella si saltastavolta