Il Gioco del Mondo

l'll segno di Rilke .. nei giorni


Via che non si riprende,via rinchiusa l'll passo divora l'll sentieroEsalta ciò che è dato distruggeLa malattia e' al contempo la curache scolora l'istanza di tregua-di resa-l'll confine di fronte a l'enigma d'amorebatte la sella l'll pensieros'inarca da fare un lamentotutto è uno,bosco laghetto radura,animalila salita la vena l'll brillanteera in sè adolescente,intoccabile,a pelo nel sogno 
  l'll manto maculato dal ventoun arabo pare,a tratti un purosangueleggero ai nodelli,generose le spallel'll sesso si apriva come l'alba di un fiore,l'll mattinole mani sfioravano il collo nel foro divino alla fronte portavano l'll seme,l'll puntinonel petto  scioglieva le vene come pioggia che cadescuoteva l'll fianco a cantarepoi...scorre via
"Cantare in verità è un altro respiroUn respiro a nulla.Un soffiare nel dio Un vento" Tanto reale quel tranfert da mancare la presa...allora riprendo la voce nel segno a matitalasciato ogni sera di Rilke .. ... "Ma a Te che voterò,dimmi,Signore,che alle creature insegnasti ad ascoltare?Il mio ricordo di una sera in Russia,primaverile-di un cavallo bianco...Se ne veniva solo dal villaggio                          appeso alla caviglia anteriore il paletto,per essere solo la notte sui prati;come sbattevano sul collo i ricciolidella criniera al prepotente ritmodel suo goffo,inceppato galoppo;e s'impennavanole fonti del suo sangue!Come sentiva la vastità! E cantavae ascoltava-la tua leggenda era chiusa in lui.A te voto la sua immagine" 
Noi non siamo le nostre parole che portiamo a camminare sugli occhi Liturgia e' rimanere nel sanguel'll "credo" a gonfiare nei giorni