Il Gioco del Mondo

Via dal cielo


   Via...via è la parola che si salta allora.E mi è saltata nella testa subito quella di paolo conte,che non è proprio via con me,   ma un via via in un posto che uno vorrebbe andare, anche da solo magarisenza fare nomi, via..via. che non sia un via vai, che uno magari vuol star per i fatti miei, tra cielo e terra, anche senza saggezza, cosi come viene, vediamo come và,andando verso il proprio regno,senza pagare l'Imu, che sennò deve venderlo, il regno e la coronaper quella grazia che si sottrae ad ogni per forza agire, che è pur sempre una via d'uscita che con sè concilia come un casa sua dove ognuno è Re, del perturbabile magari Via, via, vieni via di qui,niente più ti lega a questi luoghi,neanche questi fiori azzurrivia, via, neache questo tempo grigio pieno di musiche e di uomini che ti son piaciuti,It's wonderfoul, it's wonderfoul, it's wonderfoul good luck my babe, it's wonderfoul,it's wonderfoul, it's wonderfoul, I dream of you… chips, chips, du-du-du-du-du Mi venivi in mente stamattina. Ho iniziato un libro di Thomas Bernhard. Il titolo è “Perturbamento” Uno degli scrittori più micidiali che conosca. Mi sorprendono sempre le analogie che crea la mente. Di come il suo ago s’infili dove poi il filo tira. Un’asola, un nodo, una circonvallazione. Di come il tutto giri a formare cerchiche si chiudono o restano apertinell’efficace grazia di un ricamoche si ferma con un nodoun sottopunto che blocchii il filoche nel suo giro compie un tragitto tra terra e cieloSi salta in "Cielo"