Il mio Blog

Il Mare


Rocca S.Giovanni, 25/08/09 Mi ritrovo qui, come sempre sola, ad osservare e ascoltare il mio adorato mare. Sola, a cercare di capire me stessa, a leggere dentro me stessa per trovare e sanare quel vuoto che sento dentro.I pensieri si affollano nella mia testa, mille pensieri, mille spine che mi causano dolore perché alla fine sono mille domande alle quali non riesco proprio a dare una risposta.Perché sento questo vuoto dentro me? Perché non riesco a capire cos’è?E perché non riesco a colmarlo?Ogni giorno, qui, in questa spiaggia, a volte affollata, a volte deserta, rifletto su ciò che ho potuto sbagliare nella mia vita, sulla causa di questo vuoto che sento e che fa male.Un vuoto che a volte  mi toglie il respiro! Ma alla fine la conclusione è sempre la stessa: nulla, non ho sbagliato proprio nulla; ho vissuto e continuo a vivere la mia vitagiorno per giorno. Continuo ad assaporare ogni attimo, proprio come se fosse l’ultimo, nella consapevolezza che ogni attimo è unico e mai si ripeterà, che ogni singolo attimo è diverso da un altro.E così continuo ad osservare il mare, lo ascolto. Lo guardo fin dove diventa una cosa sola col cielo. I miei occhi seguono le onde che irrequiete, come anche irrequieto è il mio animo, s’infrangono sugli scogli, come a volermi dire: “Stai attenta, perché tu non hai neanche idea di ciò di cui il mare è capace”. Ed è vero, è così, io non so cosa il mare può fare, lo temo e lo rispetto, ma questo non ferma la mia sete di conoscenza. Questo di certo non placa la mia voglia di scoprire il mare ogni giorno sempre di più.E così finalmente e oserei dire anche con grande sollievo, riesco a capire cos’è questo vuoto che sento. Si ora è tutto più chiaro! Il vuoto che mi porto dentro è semplicemente quello degli anni che ho perso per l’opportunità di sapere del mare, di conoscerlo sempre di più. Il vuoto che mi porto dentro è la consapevolezza che questi anni non me li restituirà più nessuno. Anni di spensieratezza, anni nei quali non si temeva nulla, anni nei quali si aveva la faccia tosta di sfidare chiunque e qualsiasi cosa. Anni nei quali il coraggio era il redi qualsiasi altro sentimento! Ed io questi anni li ho persi…. Persi perché ho sempre modellato la mia personalità per l’egoistica tranquillità degli altri. Per rendere sereni e felici gli altri,senza che gli altri mi chiedessero se io fossi felice o meno! Se qualcuno me l’avesse chiesto, beh la risposta sarebbe sicuramente stata affermativa, ma anche questa sarebbe stata una risposta data per non turbare la serenità altrui.Era un giro vizioso no?!?!? Le domande potevano anche essere poste, ma le risposte dovevano sempre essere quelle che aveva in mente chi te le poneva, e allora, se rifaccio un passo indietro con la mente,mi ritrovo con stupore a osservare me stessamentre cerco di trovare quelle risposte, mentre cerco di leggere il pensiero della personache me l’ha posta e mentre, infine, paurosa,pronuncio la risposta sperandoche sia quella giusta, perché se fosse stata sbagliata sarebbe successo il finimondo,sarebbe scoppiata la guerra mondiale!!!!E poi un sospiro di sollievo, la risposta era quella giusta, il sorriso dipinto sul volto di quella persona e nessuna guerra, nessun finimondo. Ma un senso di tristezza pian piano s’impadroniva di tutto il mio essere. Un senso di tristezza che ancor oggi mi porto dentro!Quello di non avere avuto il coraggio di dire, di urlare a tutti, che io non ero felice,che la vita che stavo vivendo era una vita modellata da altri, una vita non mia….…. Ma il carattere ribelle è sempre stato dentro me, ed ogni giorno è cresciuto sempre di più. E’ cresciuto fino a farmi arrivare ad oggi, testarda come non mai e alla fine consapevole si di aver perso quegli anni,ma con la certezza di non voler perdere anche quelli futuri. Sto ricostruendo il mio equilibrio. Giorno dopo giorno sto imparando a tirare fuori quello che sono veramente, ed ogni giorno è come se stessi riconquistando un po’ di quella libertà perduta, forse mai avuta!Mi spiace per le persone che ora mi sono accanto, perché alcune volte, mi rendo conto, forse loro soffrono per questo mio voler a tutti i costi essere me stessa. Il fatto è che penso, che in tutti questi anni, l’essere sempre accondiscendente verso tutti e tutto, abbia tirato fuori da me solo il peggio, perché credo che quando non si riescead essere sereni è solo il peggio che viene fuori.Sono una ragazza come tante. Non ho nulla di speciale, nulla in più rispetto alle altre. Sono solo una piccolissima stella in mezzo a milioni di stelle che brillano molto di più di me nell’intero universo. Ma ora questa piccolissima stella ha deciso di brillare un pochino di piùed ha deciso di cominciare a far notare anche i suoi pregi.Perciò, mio adorato mare, lo so, ho perso gli anni migliori, ma preparati perché so che prima o poi, realizzerò almeno in parte il mio grande desiderio di conoscerti un po’ di più e di sentirmi parte di te, come se fossi stato tu a donarmi la vita.Forse è questo mio essere sempre sola che porta la mia mente sempre a questi pensieri. D’altro canto non potrebbe essere diverso dato che la mia unica possibilità di andare al mare si riduce alle due ore di pausa pranzo che ho quando stacco dal lavoro. Ma ne sono felice, perché è questo riflettere che mi permette di leggere dentro me stessa,che mi da la consapevolezza di ciò che sono realmente e di ciò che voglio veramente. Ma soprattutto mi da la forza di lottare per ottenere tutto questo!E’ come se in realtà aprissi il mio cuore a qualcuno e questo qualcuno alla fin fine sono io. Ma chi meglio di me potrebbe capirmi?La piccola Gio.