AMICIZIA Ultimamente si sta parlando molto in merito all’amicizia, molti post, girovagando nei vari blog, mi capita di leggere e mi è anche capitato che un amico mi chiedesse aiuto per poterne fare uno tutto suo. Io l’ho aiutato volentieri perché ritengo che l’amicizia sia davvero un sentimento nobile e forte quanto l’amore stesso, perché alla fine essere amico di qualcuno significa comunque amarlo anche se nell’amicizia c’è libertà, quella sensazione che forse in un rapporto d’amore col proprio compagno/a manca. Ho scoperto una rivista che mi piace davvero molto leggere, una rivista di cui già avevo parlato in un precedente post. PSYCHOLOGIES, questo è il nome della rivista, nel mese di dicembre, tratta proprio dell’argomento Amicizia, dedicandogli addirittura venti pagine. Ebbene desidero trascrivere ciò che mi ha maggiormente colpita, permettendo anche a voi, amici e non, di leggere e riflettere. Un piccolo spunto di riflessione insomma per approfondire ciò che già pensate in merito o, perché no, di darvi modo di cominciare a rifletterci se non ci avevate mai pensato. Riporto dunque interamente gli articoli, secondo me più significativi: 1.L’AMICIZIA dà più che mai il senso di esistere. Intervista a Gilles Lipovetsky. (Dai migliori amici di sempre alle centinaia di contatti collezionati via internet, l’amicizia torna ad essere un valore fondamentale. Ne abbiamo parlato con il sociologo e filosofo Gilles Lipovetsky). (Queste le domande rivolte al sociologo): Perché oggi si attribuisce tanta importanza all’amicizia? L’amicizia è un tipo di relazione che si sviluppa facilmente nella società attuale che attribuisce la massima importanza all’individuo, ai suoi desideri, alle sue aspirazioni, ma crea anche un profondo senso di solitudine. Molto probabilmente va di apri passo con una perdita di valori di istituzioni tradizionali come la famiglia, la nazione, la chiesa … Entità che hanno contribuito a costruire nei secoli i legami sociali, ma che oggi sono meno autorevoli di un tempo. Per questo motivo nasce l’esigenza di creare legami in modo diverso e più libero, di costruire una fitta rete di amici. Se in passato, infatti, l’amicizia era vissuta in modo restrittivo ed elitario (si avevano uno, due, tre amici al massimo), oggi si impone invece una logica diversa. Certo la priorità è sempre data ai “migliori amici”, ma viene attribuita molta importanza anche al gruppo, a tutte le età, non solo ai giovani. Questo cambiamento è molto evidente tra le donne. Fino a poco tempo fa, infatti, una donna aveva tendenzialmente una sola amica con cui confidarsi e considerava le altre come possibili rivali. Adesso, al contrario, si crea un gruppo di amiche e si ritrova con loro per chiacchierare.Cosa nasconde questa continua ricerca di amicizia? Creando una rete di amici, la persona che vive da sola e pensa di bastare a se stessa mostra un limite alla sua indipendenza. E i rende conto che la sua vita ha più senso se mantiene vive le relazioni con gli altri. D’altronde oggi “esistere” significa essere collegati con il mondo e raggiungibili in ogni momento. E questo lo si vede ogni giorno. Non appena il cellulare ha la batteria scarica, o la posta elettronica non funziona ci si sente soli, spaesati, creare una rete di amici da invece punti di riferimento. E un senso di esistere. Aumentare il numero di amici con internet e i social network risponde quindi ad un bisogno di rafforzare sempre più questo senso di esistere?Nelle sue forme estreme, la ricerca di amici (alcuni ne hanno più di 2000 nell’elenco dei contatti), ha qualcosa di compulsivo. Una volta gli uomini collezionavano donne, che erano le loro conquiste, i loro trofei. Oggi, invece, sembra che il dongiovannismo sia applicato all’amicizia … Come si è passati dalla conquista amorosa alla collezione di amici? Per gli uomini sono cambiati una serie di fattori. Innanzitutto, c’è una femminizzazione dei comportamenti: l’identità maschile è più attenta al proprio vissuto, alla qualità delle proprie esperienze. È aumentata la sua predisposizione al linguaggio, allo scambio, alla confidenza. Di conseguenza, parla molto di sé con gli amici e mostra aspetti inediti della personalità. Si è reso conto che confrontarsi e avere un parere da un amico aiuta a stare meglio. Questo atteggiamento di apertura verso l’altro va probabilmente a sostituire il rito della confessione religiosa che negli anni è andato quasi scomparendo. Allo stesso tempo però, le persone pur essendo più consapevoli di sé, hanno paura a rivelarsi troppo. Questo li porta a creare relazioni sempre più numerose che, apparentemente, richiedono meno impegno … infine c’è un terzo elemento da tenere in considerazione: per anni la conquista amorosa è stata una delle “distrazioni” preferite dagli uomini. Ora oltre alle donne, ci sono altri interessi, come lo sport, i viaggi, i videogiochi e la tecnologia … e gli amici offrono la possibilità di condividere ogni momento della propria vita. Ma si possono condividere emozioni anche in coppia …Si, ma richiede più impegno. Ed è anche per questo motivo che l’amicizia piace molto all’uomo contemporaneo: è una relazione più flessibile , meno impegnativa di una relazione a due. Più amici si hanno più è facile passare da uno all’altro senza avere la sensazione di perderne qualcuno e rimanere soli. Si può quindi ancora parlare di amicizia in questo contesto di “zapping relazionale”? Penso di si. Si riceve un messaggio, altri rispondono a uno che si è inviato … L’uomo di oggi ha continuamente bisogno di nuove proposte, di situazioni sempre diverse. E anche gli amici sono stimoli. Attraverso i contatti, virtuali o reali, nascono progetti che possono concretizzarsi nella realtà. Questa disponibilità alle relazioni è un atteggiamento mentale che stimola l’immaginazione, favorisce le possibilità di confronto e crescita personale e apre la strada a nuovi orizzonti. Dei sei articoli totali, trattati in questa rivista, tre hanno catturato in modo particolare la mia attenzione.Questo che ho trascritto sopra era il primo dei tre. Si parla dunque di un sentimento quasi nuovo, un rivalorizzare l’amicizia secondo quelli che sono i tempi di oggi e allo stesso tempo descriverla come un bisogno sempre più sentito perché l’amicizia ci aiuta davvero a capire noi stessi, e lo fa attraverso il confronto con gli altri. Sembrerebbe però che questo articolo stia sminuendo un po’ questo sentimento, quando ad un certo punto si parla di “zapping sentimentale”, ma non è così, perché in realtà negli articoli successivi, che riporterò in due post successivi ( tre articoli, tre post … solo per darvi la possibilità di riflettere dapprima singolarmente su ognuno di essi, e successivamente nella loro totalità, in modo da avere alla fine il quadro competo, proprio come è accaduto a me) si capisce poi pienamente il senso che l’autore ha voluto dare a quest’articolo che tratta di questo nobile sentimento. Ovviamente non vi anticiperò nulla in merito al secondo articolo, vi dico semplicemente che riguarda proprio noi tutti. Riporterò comunque dapprima gli articoli ed alla fine io dirò anche il mio pensiero. Perciò per il momento vi auguro una buona lettura. Un sorriso immenso. La piccola Gio.
... In merito all' AMICIZIA (1)
AMICIZIA Ultimamente si sta parlando molto in merito all’amicizia, molti post, girovagando nei vari blog, mi capita di leggere e mi è anche capitato che un amico mi chiedesse aiuto per poterne fare uno tutto suo. Io l’ho aiutato volentieri perché ritengo che l’amicizia sia davvero un sentimento nobile e forte quanto l’amore stesso, perché alla fine essere amico di qualcuno significa comunque amarlo anche se nell’amicizia c’è libertà, quella sensazione che forse in un rapporto d’amore col proprio compagno/a manca. Ho scoperto una rivista che mi piace davvero molto leggere, una rivista di cui già avevo parlato in un precedente post. PSYCHOLOGIES, questo è il nome della rivista, nel mese di dicembre, tratta proprio dell’argomento Amicizia, dedicandogli addirittura venti pagine. Ebbene desidero trascrivere ciò che mi ha maggiormente colpita, permettendo anche a voi, amici e non, di leggere e riflettere. Un piccolo spunto di riflessione insomma per approfondire ciò che già pensate in merito o, perché no, di darvi modo di cominciare a rifletterci se non ci avevate mai pensato. Riporto dunque interamente gli articoli, secondo me più significativi: 1.L’AMICIZIA dà più che mai il senso di esistere. Intervista a Gilles Lipovetsky. (Dai migliori amici di sempre alle centinaia di contatti collezionati via internet, l’amicizia torna ad essere un valore fondamentale. Ne abbiamo parlato con il sociologo e filosofo Gilles Lipovetsky). (Queste le domande rivolte al sociologo): Perché oggi si attribuisce tanta importanza all’amicizia? L’amicizia è un tipo di relazione che si sviluppa facilmente nella società attuale che attribuisce la massima importanza all’individuo, ai suoi desideri, alle sue aspirazioni, ma crea anche un profondo senso di solitudine. Molto probabilmente va di apri passo con una perdita di valori di istituzioni tradizionali come la famiglia, la nazione, la chiesa … Entità che hanno contribuito a costruire nei secoli i legami sociali, ma che oggi sono meno autorevoli di un tempo. Per questo motivo nasce l’esigenza di creare legami in modo diverso e più libero, di costruire una fitta rete di amici. Se in passato, infatti, l’amicizia era vissuta in modo restrittivo ed elitario (si avevano uno, due, tre amici al massimo), oggi si impone invece una logica diversa. Certo la priorità è sempre data ai “migliori amici”, ma viene attribuita molta importanza anche al gruppo, a tutte le età, non solo ai giovani. Questo cambiamento è molto evidente tra le donne. Fino a poco tempo fa, infatti, una donna aveva tendenzialmente una sola amica con cui confidarsi e considerava le altre come possibili rivali. Adesso, al contrario, si crea un gruppo di amiche e si ritrova con loro per chiacchierare.Cosa nasconde questa continua ricerca di amicizia? Creando una rete di amici, la persona che vive da sola e pensa di bastare a se stessa mostra un limite alla sua indipendenza. E i rende conto che la sua vita ha più senso se mantiene vive le relazioni con gli altri. D’altronde oggi “esistere” significa essere collegati con il mondo e raggiungibili in ogni momento. E questo lo si vede ogni giorno. Non appena il cellulare ha la batteria scarica, o la posta elettronica non funziona ci si sente soli, spaesati, creare una rete di amici da invece punti di riferimento. E un senso di esistere. Aumentare il numero di amici con internet e i social network risponde quindi ad un bisogno di rafforzare sempre più questo senso di esistere?Nelle sue forme estreme, la ricerca di amici (alcuni ne hanno più di 2000 nell’elenco dei contatti), ha qualcosa di compulsivo. Una volta gli uomini collezionavano donne, che erano le loro conquiste, i loro trofei. Oggi, invece, sembra che il dongiovannismo sia applicato all’amicizia … Come si è passati dalla conquista amorosa alla collezione di amici? Per gli uomini sono cambiati una serie di fattori. Innanzitutto, c’è una femminizzazione dei comportamenti: l’identità maschile è più attenta al proprio vissuto, alla qualità delle proprie esperienze. È aumentata la sua predisposizione al linguaggio, allo scambio, alla confidenza. Di conseguenza, parla molto di sé con gli amici e mostra aspetti inediti della personalità. Si è reso conto che confrontarsi e avere un parere da un amico aiuta a stare meglio. Questo atteggiamento di apertura verso l’altro va probabilmente a sostituire il rito della confessione religiosa che negli anni è andato quasi scomparendo. Allo stesso tempo però, le persone pur essendo più consapevoli di sé, hanno paura a rivelarsi troppo. Questo li porta a creare relazioni sempre più numerose che, apparentemente, richiedono meno impegno … infine c’è un terzo elemento da tenere in considerazione: per anni la conquista amorosa è stata una delle “distrazioni” preferite dagli uomini. Ora oltre alle donne, ci sono altri interessi, come lo sport, i viaggi, i videogiochi e la tecnologia … e gli amici offrono la possibilità di condividere ogni momento della propria vita. Ma si possono condividere emozioni anche in coppia …Si, ma richiede più impegno. Ed è anche per questo motivo che l’amicizia piace molto all’uomo contemporaneo: è una relazione più flessibile , meno impegnativa di una relazione a due. Più amici si hanno più è facile passare da uno all’altro senza avere la sensazione di perderne qualcuno e rimanere soli. Si può quindi ancora parlare di amicizia in questo contesto di “zapping relazionale”? Penso di si. Si riceve un messaggio, altri rispondono a uno che si è inviato … L’uomo di oggi ha continuamente bisogno di nuove proposte, di situazioni sempre diverse. E anche gli amici sono stimoli. Attraverso i contatti, virtuali o reali, nascono progetti che possono concretizzarsi nella realtà. Questa disponibilità alle relazioni è un atteggiamento mentale che stimola l’immaginazione, favorisce le possibilità di confronto e crescita personale e apre la strada a nuovi orizzonti. Dei sei articoli totali, trattati in questa rivista, tre hanno catturato in modo particolare la mia attenzione.Questo che ho trascritto sopra era il primo dei tre. Si parla dunque di un sentimento quasi nuovo, un rivalorizzare l’amicizia secondo quelli che sono i tempi di oggi e allo stesso tempo descriverla come un bisogno sempre più sentito perché l’amicizia ci aiuta davvero a capire noi stessi, e lo fa attraverso il confronto con gli altri. Sembrerebbe però che questo articolo stia sminuendo un po’ questo sentimento, quando ad un certo punto si parla di “zapping sentimentale”, ma non è così, perché in realtà negli articoli successivi, che riporterò in due post successivi ( tre articoli, tre post … solo per darvi la possibilità di riflettere dapprima singolarmente su ognuno di essi, e successivamente nella loro totalità, in modo da avere alla fine il quadro competo, proprio come è accaduto a me) si capisce poi pienamente il senso che l’autore ha voluto dare a quest’articolo che tratta di questo nobile sentimento. Ovviamente non vi anticiperò nulla in merito al secondo articolo, vi dico semplicemente che riguarda proprio noi tutti. Riporterò comunque dapprima gli articoli ed alla fine io dirò anche il mio pensiero. Perciò per il momento vi auguro una buona lettura. Un sorriso immenso. La piccola Gio.