PENSIERO NAZIONALE

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    VITE DA PATRIOTI: FILIPPO CORRIDONI        IL CORAGGIO DI  UN  UOMO PURO .        
.E' da poco scoccato il 150° dell'unità,  tricolori alle finestre, grandi celebrazioni, grandi discorsi, ma nessuno che si sia azzardato a ricordare gli uomini che hanno fatto dell'idea d'Italia una ragione di vita. Forse perchè il patriottismo di questi ultimi è solo di maniera, dovuto, poco sincero?Filippo Corridoni naque a Pausula, in provincia di Macerata, il 19 agosto 1887; uscito dalla scuola industriale superiore di fermo, trasferitosi a Milano nel 1905, venne impiegato come disegnatore presso la ditta Miani-Silvestri.Si gettò subito nella lotta sociale, militando nelle schiere del Sindacalismo Rivoluzionario e nazionale dell'USI.Allo scoppio del primo conflitto mondiale fece generosa ammenda del suo credo internazionalista e richiamando gli operai all'idea di dovere nazionale, si schierò per il fronte interventista. Nella vittoria, vide la premessa necessaria allo sviluppo ed alla grandezza della Nazione, nonchè il coinvolgimento delle classi subalterne alla storia e alle vicende del paese.Benché inabile alle fatiche di guerra riuscì a farsi inviare, volontario, al fronte. .Destinato al 32° reggimento fanteria operante sul Carso vi giunse il 26 luglio 1915. Poiché il reggimento si trovava in quei giorni a riposo nelle retrovie, Corridoni, chiese di raggiungere la linea di combattimento presso il 142° reggimento.Qui, nella giornata del 23 ottobre, all'assalto della Trincea delle Frasche, Filippo Corridoni, in testa alla sua compagnia, al segnale d'attacco balzando fuori dalla trincea e giungendo per primo sulla linea nemica al grido di "Vittoria! Viva l'Italia!" venne falciato da una raffica di mitra.