PENSIERO NAZIONALE

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IL NUOVO MODELLO DIFESA 2015-2020                    NUOVE PROSPETTIVE DI POLITICA MILITARE  .
.In questi giorni Finmeccanica , ovvero la più grande industria bellica del paese ha annunciato il ritorno all'utile dopo due anni di profondissimo rosso. La ristrutturazione  tuttora in corso è avvenuta a costo dell'alienazione di due gioielli del gruppo: ansaldo breda e ansaldo sts. Sebbene queste due aziende non producessero direttamente armi, il marchio Ansaldo fa parte della storia dell'industria militare italiana.Si pu dire quindi che la piccola ripresa in atto e manifestatasi nei conti positivi di Finmeccanica rischia però di essere solo un fuoco di paglia visto i mutamenti di scenario che si profilano all'orizzonte: in primis il nuovo modello delle forze armate che vede un drastico ridimensionamento dell'organico, ovvero il fatidico numero dei 140.000; in secondo il taglio del programma f35 avrà un invetiabile e drastico ripercussione in termini di taglio di commesse di cui avrebbe beneficiato l'industria militare per via degli accordi del consorzio di costruzione stesso.All'interno di Finmeccanica saranno quindi particolarmente penalizzate alenia difesa e meteor, nonchè agusta westland. Inoltre, si può anzi dire che il taglio del programma f35 avrà ripercussioni che andranno ben oltre il programma stesso, rendendo cioè particolarmente difficile l'ingresso delle armi italiane nel ricco mercato americano. Non solo, visto che la concorrenza nell'aviazione, sinonimo di eccellenza industriale, è ormai elevatissima e viene anche dai paesi periferici, rispetto alle geografie tradizionali dell'industria mondiale. La corazzata indiana Hindustan Aereonautics ha quasi 34 mila dipendenti e ha sviluppato due caccia supersonici, la Russia produce il sukoi superjet 100,  la Cina ormai assembla un quinto degli Airbus, il 7 marzo la brasiliana Embraer ha celebrato il decennale degli e-jets, campioni dei veicoli da 70 a 130 postiUn mercato che aveva invece dato notevoli soddisfazioni a metà del primo decennio 2000, quando Finmeccanica dopo aver vinto la gara per la fornitura degli elicotteri presidenziali (23 di numero) , nel 2007 vinse quella per l'aereo di trasporto dell'esercito c27J (205 velivoli) le cui ali vennero fabbricate da aermacchi. Nello stesso tempo Beretta diventava tra i primi fornitori delle forze armate USA, così come Fiocchi Munizioni.Se al mercato estero aggiungiamo la drastica flessione delle commesse nazionali che continuerà anche per il futuro, allora s'intravede un contesto assai ostile. Basti pensare che dal 2002 ad oggi, la spesa d'investimento in sistemi d'arma si è mantenuta stabile intorno ai 3500 milioni di euro, mentre le spese per il personale sono aumentate quasi del doppio. L'italia destina solo lo 0,66 per cento del pil alla difesa, quando gli Usa viaggiano sul 4% (540 miliardi di dollari), la cina è passata da 14, 6 miliardi di dollari del 2000 a 100 del 2014, la Russia viaggia sui 61 miliardi di dollari, la gran bretagna oltre il 2,3, 62 miliardi di dollari, il giappone 49 miliardi, la Francia 62 miliardi di dollari, la germania l'1,10 pari a 45 miliardi di dollari, l'India 32 miliardi, l'Italia 27. Le spese di esercizio invece non riescono a garantire che un minimo mantenimento in funzione  delle dotazioni militari, basti pensare che alle truppe corazzate e di fanteria servirebbero 70 milioni all'anno per gli addestramenti ordinari ( munizioni e carburanti) ma ne ricevono solo 2. Così come per gli autoblindo lince, di cui l'esercito ne dispone 1150, ma di cui ne sono operativi solo la metà. Il costo di mantenimento in contesti operativi come afghanistan e libano raggiunge i 15.000 annuali di manutenzione su mezzi il cui costo si aggira su 300.000 euro. Stesso ragionamento vale per gli elicotteri di cui l'esercito ne dispone 246, di cui ne servirebbero 110 milioni annuali per la manutenzione quando ne arrivano 10.Possiamo quindi aspettardi che le commesse della Marina Militare nei prossimi anni, riguarderanno solo semplici ammodernamenti, e nessun grande investimento, giugendo a termine i programmi iniziati a inizio anni 2000, in particolare con gli 1,2 miliardi spesi per la portaereri cavour. Verranno a breve inaugurate le 10 fregate multiruolo che sostituiranno la classe maestrale oltre al Doria e al Caio Duilio, già varati. Altri due sommergibili delle classe Todaro oltre ai due già varati (Todaro e Scirè, costati 600 milioni di euro). Stesso discorso per la componente aerea che vedrà sostituiti gl AB 212 da 36 nH90, gli sh3d saranno sostituiti da 24 eh101. Inoltre sarebbero in procinto di acquistare 20 jsf a decollo verticale che sostituirebbero gli Harrier (av8b).Stesso discorso per l'aereonautica che vedrà sostituire gli amx dal 2018 e i tornado dal 2025, con 109 jsf.Il problema del comparto resta così sempre quello, il salto di qualità e dimensionale, perchè il gruppo Finmeccanica rispetto ai competitori esteri risulta sempre troppo piccolo, in un contesto dove diventa profondamente antieconomico soddisfare domande di armamento con produzioni esclusivamente nazionali. in tal senso si può dire che è stato un totale fallimento la creazione di OCCAR, ovvero un ente europeo per la collaborazione negli , così come il tentativo di creare almeno un consorzio tra aereospatiale, dasa, casa, ba e alenia , sul modello del consorzio Panavia creato a suo tempo per la costruzione dei TornadoUn tipico esempio di questo discorso è stato dato dalla produzione del m-346 aermacchi, velivolo addestratore di produzione interamente italiana che ha potuto contare internamente solo di un misero ordine di 14 velivoli da parte del ministero della difesa e dello sviluppo economico.Gli stati uniti, veri maestri di politica industriale e militare hanno favorito invece  negli anni una concentrazione attorno a solo tre poli industriali (locchhead martin, Laarl, Northrop)- (Hughes- texas instruments- Raytheon) - (boing Mc Donnel- Rockwell).Ad oggi si può affermare  che il comparto bellico italiano risulta così costituito: Finmeccanica con 20.000 addetti (otomelara, aermacchi, alenia difesa, Meteor), Fiat sezione difesa con 4000 addetti, Marconi Italiana con 2000 addetti, Fincantieri, Iveco veicoli militari, Beretta, Franchi, Elettronica spa.