PENSIERO NAZIONALE

CINE- AUTARCHIA


SALVARE LA NOSTRA STORIA COL CINEMA
.E' notizia di pochi giorni che un comitato di esperti della mostra del cinema di Venezia ha scelto i cento cortometraggi che meglio documentano la storia nazionale dal 1943 al 1978. Loro compito costituire un archivio nazionale di cento pellicole, disponibili in tante copie, senza i diktat dei copyright privati, affinchè possano costituire un patrimonio comune a disposizione di tutti i cittadini italiani. Da De Sica a Fellini, da Olmi a Bellocchio le speranze e le disiullusioni della nostra gente impresse su cento pellicole tricolori.Una goccia nel mare, come una goccia è stata la decisione allo scorso Festival del Cinema di Venezia di dedicare un'intera sezione al Western-Spaghetti,  genere italico di immenso successo negli anni 60-70.Resta però il problema della cinematografia oggi: è lecito chiedersi se sopravviverà una filmografia italiana anche in futuro, che sappia tutelare come in passato la nostra identità nazionale, e in particolare la nostra eccezzione culturale.Oppure sarà la completa invasione dei costumi e dei modelli di pensiero imposti dalle grandi case d'oltreocano?Questo è il problema difendere la nostra identità, cosi come ha fatto la poetica neorelista dei primi cinquanta; o addirittura cercare di proiettare la nostra cultura oltre i confini, allargandoli, portando più Italia nel mondo.Per ora godiamoci questi cento film in cui specchiare noi stessi; i più adatti a illustrare chi siamo stati, come siamo stati e come saremo.Ecco il nostro DNA impresso in dieci pellicole imperdibili:1) La città dolente di Bonnard; 2) Ladri di Biciclette di De Sica: 3) Bellissima di Luchino Visconti; 4) Europa 51 di Rossellini; 5) Il grido di Antonioni; 6)Signore e Signori di Pietro Germi; 7) Uccellacci e uccellini di Pier Paolo Pasolini; 8) Un borgese piccolo piccolo di Monnicelli; 9) Per un Pugno di dollari di Sergio Leone; 10) Totò a colori di Steno