PENSIERO NAZIONALE

L'industria militare italiana conquista New York


Obiettivo Pentagono: Finmeccanica pronta a inglobare DRSQuando mezzo secolo fa, dopo la campagna d'Italia le forze anglo-americane decreterano la sconfitta del nostro esercito, imponendo duri vincoli al riarmo, nessuno lo avrebbbe mai immaginato.Eppure oggi, la nostra principale industria militare sta per rilevare la statunitense DRS Technolgies, produttrice di sitemi informatici di supporto dei principali mezzi militari in dotazione all'esercito americano: dai carri armati Abrams, ai caccia F-16 falcon, e F-15, fino agli elicotteri d'attacco Apache. Acquisizione che proietterebbe l'industria bellica italiana, e quindi il ministero della difesa (che controlla Finmeccanica) a inisinuarsi nel cuore del sistema di difesa americano(In basso alcune delle ultime creazioni del gruppo Finmeccanica)
C-27j Spartan  (Alenia)
US 101 (Agusta Elicotteri)
Sottomarini Scirè e Todaro (Fincantieri)Sul lungo periodo i migliori vengono sempre fuori, e questo vale sia per i singoli uomini sia per le Nazioni, sia per le organizzazioni. E noi sul lungo periodo veniamo sempre fuori, quando la Fortuna non riesce più a irretire il nostro genio, la nostra virtù, la nostra latina "constantia".Possiamo quindi brindare con cinquant'anni di ritardo al tricolore che riesce a issarsi là dove la decima aveva solo programmato le sue azioni, senza mai riuscirvi? E' bene attendersi la contromossa dei miliziani a stelle e strisce. Presto scenderanno in campo il Dipartimento della Giustizia, quello della Difesa, poi il Cfius, il comitato che valuta gli investimenti stranieri in America, infine il Pentagono. Ma, vada come vada, l'affondo su DRS è già un successo: significa far sapere alle forze armate statunitensi che la gloria e la vittoria non sono eterne.E che non ci scorderemo mai di cosa fecero a Montecassino e Gorla.