IL CONI: TROPPI STRANIERI NELLE NOSTRE FEDERAZIONI
Era doveroso attendere che si chiudessero anche le Paraolimpiadi prima di esprimere un bilancio completo sulla nostra spedizione olimpica e più in generale sullo stato di salute dello sport nazionale.Ebbene qualcosa non funziona. L'italia torna da Pechino con 28 medaglie, in particolare due ori in meno rispetto ad Atene 2004 e Sidney 2000, ma addiritura 4 ori in meno rispetto ad Atlanta 1996. Un misero nono posto nella classifica finale del medagliere che segna una prova incolore dello sport azzurro e un continuo scivolamento all'indietro.
Il presidente del CONI Petrucci ha cercato di vendere una realtà a lui favorevole, dicendo che restiamo pur sempre nei primi dieci, ma lui come noi tutti sappiamo che decimo o trentesimo pari sono. A pesare in maniera devastante sul giudizio finale sono il disastro totale negli sport di squadra dove da anni ormai si assiste a un lento declino delle nostre rappresentative, così come nell'atletica, dove i risultati sono stati deludenti. Guarda caso tutte discipline dove la pratica di tesserare atleti stranieri è ormai abbondantemente abusata (vedi disastro della pallavolo femminile, del basket maschile, e dell'atletica, con l'inquietante presenza di non italiani a portare i nostri colori, vedi in particolare nel salto in lungo).Resistiamo invece o addirittura avanziamo invece nelle discipline da sempre baluardo della italica tradizione sportiva: carabine, tiro con l'arco, scherma, vela, pugilato, lotta, canottagio.Non è un caso allora che sempre più voci si alzino dalle nostre federazioni sportive in richiesta di un nuovo protezionismo, al fine di ridurre gli atleti stranieri nei nostri tornei e campionati. Federazioni che pur scontrandosi con la linea invece anti-nazionale delle rispettive federazioni internazionali, sono pronte a varare serie restrizioni contro la presenza di atleti non italiani: La FIPAV pallavolo vorrebbe l'obbligo di almeno il 50% di italiani in squadra, la legabasket è pronta a ridurre da due a uno il numero dei passaportati da iscrivere a referto; stesso per la pallanuoto dall'anno prossimo passerà da tre a due il numero di non italiani arruolabili. Infine anche la federazione italiana sport del ghiaccio ha stabilito l'obbligo di schierare su 22 giocatori almeno 14 italiani.