PENSIERO NAZIONALE

FILOSOFIA POLITICA : LA DESTRA E LA SCUOLA PLATONICA


LO STATO SECONDO GIUSTIZIA: TRA GERARCHIA E BELLEZZA MORALE.          
Una caratteristica comune alla casta politica di centro-destra e centro sinistra è sempre stata l'impreparazione politico-culturale. Non solo in termini di scienza della politica, non solo in termini di conoscenze manageriali, ovvero di tecniche di amministrazione pubblica, ma soprattuto in termini di principi e teorie fondamentali, ovvero di filosofia politica.Questo aspetto non riguarda però la destra italiana che all'interno dei suoi centri culturali, nelle riflessioni dei suoi uomini migliori ha sempre saputo dare il giusto spazio alla riflessione etico-politica (tra i testi migliori in tal senso - lo stato secondo giustizia di F.G. Freda edito da A.R).E in particolare risulta indiscusso il fascino e la magia che la filosofia di Platone ha esercitato sulla cultura di destra italiana. Dalla Repubblica al Politico, dalle Leggi al Gorgia questa antologia platonica ha sempre registrato un gran numero di seguaci ( i detrattori dicono per via della sua visione profondamente illiberale e antidemocratica).Particolarmente caro al pensiero di destra è il pensiero di Platone quando ha per oggetto il modo in cui l'uomo viene a farsi divino; così come la ‘teologia' etico-politica che il filosofo greco insegna ne Lo stato, dove si afferma  la visione degli stadi di decadenza dello Stato tradizionale (Politeia platonica > Timocrazia > Oligarchia > Democrazia), del tutto sovrapponibile all'indiana Regressione delle Caste.Ancora poi quando Platone indicando un criterio di selezione degli uomini di governo vede nei guardiani-guerrieri divenuti filosofi l'emblema dei migliori uomini di governo: ("dai 35 ai 50 dovranno occuparsi dello stato, pur a malincuore memori dell'antico piacere della verità. Ma questa loro renitenza sarà la più grande garanzia che governeranno nel migliore dei modi per via della loro bellezza morale").Così come l'idea dei rischi di degenerazione della "città ideale" a causa di un sovvertimento dei valori e dei ruoli di comando. In particolare, lo scivolamento della città verso l'oligarchia a causa dell'arrichimento dei pochi e poi verso la democrazia per via della conseguente rivolta delle masse ("Qui però la totale mancanza di valori e desideri condurrà il corpo sociale all'anarchia e alla tirannide, ossia all'asservimento di tutti, compreso il tiranno schiavo del suo potere").Non è un caso allora che i retaggi della grande riflessione politica greca e romana abbiano sempre indotto la destra italiana a guardare con sospetto e aristocratico disprezzo gli "esportatori d'oltreoceano della democrazia", a maggior ragione sapendo che dietro al sogno americano si agitano da oltre due secoli i tentacoli dell'oligarchia plutocratica.