PENSIERO NAZIONALE

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 ESERCITO, SCUOLA DELLA NAZIONE  TAGLI INSENSATI DI 1,5 MILIARDI  ALLE  FORZE ARMATE.
.Ci risiamo: quando alla fine si devono far quadrare i conti non si esita a intervenire sul comparto difesa. Un modo di agire tipico solo della classe politica nostrana ormai in uso da anni. Di contro, pur in tempo di crisi e di austerità gli altri paesi hanno invece aumentato le risorse destinate alla difesa: vedi Usa, Cina, India.Eppure è rimasto ben poco da tagliare: il bilancio della Difesa previsto per il 2010 è pari a 20.364,4 milioni di euro, in rapporto è dell'1,301% del Pil. Basti pensare che tutte le spese necessarie all'assolvimento dei compiti militari specifici di Esercito, Marina e Aeronautica) ammontano a 14.295 milioni, con un decremento rispetto al 2009 di 44,5 milioni (-0,3%); inoltre per la Funzione sicurezza del territorio (tutti gli stanziamenti destinati all'Arma dei carabinieri per l'assolvimento dei compiti istituzionali) sono invece previsti 5.595,1 milioniSolo 302 milioni destinati all'Investimento:  mentre per il Personale c'è stato un decremento di 219,2 milioni (-2,3%) e per l'Esercizio di 127,5 milioni (-6,8%). Ne consegue che, per quanto riguarda l'Investimento gli stanziamenti consentono di onorare solo il sostentamento dei programmi pluriennali in corso.In termini di risorse per il Personale, nonostante la riduzione da 190000 a 180000 dei militari delle tre forze armate  si corre il rischio di un blocco generalizzato dei reclutamenti' con forte impatto sulle capacità dello strumento operativo e ciò non appare strategicamente percorribile'.  Infine, i bassi stanziamenti per il 2010 evidenziano aree di rischio operativo per lo strumento militare con una riduzione delle esercitazioni, delle ore di moto e di volo, delle manutenzioni sui sistemi d'arma in inventario, con conseguenti ricadute sull'efficienza operativa, sul settore delle scorte, sul settore infrastrutturale'