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Post n°119 pubblicato il 05 Marzo 2008 da giovanedestra_lecco
VERDE, BIANCO, ROSSO; I COLORI D'UNA VITA . Nato a Pausula, in provincia di Macerata, il 19 agosto 1887; uscito dalla scuola industriale superiore di fermo, trasferitosi a Milano nel 1905, è impiegato disegnatore presso la ditta Miani-Silvestri. Si getta subito nella lotta sociale, militando nelle schiere del Sindacalismo Rivoluzionario e nazionale dell'USI. Qui a Milano in Duomo nel 1914 durante una manifestazione viene arrestato da un gruppo di agenti in borghese e trascinato in prigione. Fa generosa ammenda di tutte le ubbie internazionali cui aveva fino allora creduto e, richiamando gli operai all'idea di patria e di dovere nazionale, si schiera per il fronte interventista. Per Corridoni, così facendo il popolo si riconcilia con la Patria e comprende il valore grande di quel tesoro che aveva misconosciuto e disprezzato: da cinquant'anni assente, il popolo rientra e s'inserisce nel cuore della storia d'Italia. Benché inabile alle fatiche di guerra riesce a farsi inviare, volontario, al fronte. Nella vittoria, vede la premessa necessaria allo sviluppo ed alla grandezza della Nazione. Destinato al 32° reggimento fanteria operante sul Carso vi giunge il 26 luglio 1915, ma poiché il reggimento si trova in quei giorni a riposo nelle retrovie, Corridoni, chiede di raggiungere la linea di combattimento presso il 142° reggimento. Nella fatale giornata del 23 ottobre, all'assalto della Trincea delle Frasche, Filippo Corridoni, in testa alla sua compagnia, anima i compagni che muovono lungo la collina verso le trincee austriache. Al segnale d'attacco balzando fuori dalla trincea e giungendo per primo sulla linea nemica al grido di "Vittoria! Viva l'Italia!" viene colpito a morte da una raffica di mitra. |
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