Creato da giovanedestra_lecco il 06/10/2007

PENSIERO NAZIONALE

IDENTITA', DIFFERENZA, DISTINZIONE

 

 

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Post n°384 pubblicato il 26 Giugno 2011 da giovanedestra_lecco

               DOLCE RIVINCITA

          L'ITALIA E' IL PRIMO PRODUTTORE AL MONDO DI  VINO

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L'Italia nel 2010 ha superato la Francia, lo ha annunciato con giusto orgoglio e malcelata soddisfazione la Coldiretti, commentando i dati definitivi forniti dalla commissione Europea. I dati sono inequivocabili: 49,6 milioni di ettolitri contro i 46, 2 della Francia nella vendemmia 2010.

I dati di febbraio 2011 confermano un' ulteriore avanzata: più 31 % sul mercato USA, sempre a scapito dei vini francesi. Quest'ultimi continuano a mantenere il primato nella fascia di altissima gamma e in particolore nelle bollicine. Ma anche qui la rincorsa del Prosecco è partita, è solo questione di tempo, di sole, e di paziente lavoro nelle sterminate vigne d'Italia.

 
 
 

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Post n°383 pubblicato il 19 Giugno 2011 da giovanedestra_lecco

       TRAMONTO DI UN'EGEMONIA

        FINE DEL SECOLO AMERICANO  E ASCESA DEGLI EMERGENTI

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" L'America è la versione originale della modernità e per questo noi Europei ne siamo la versione doppiata, sottotitolata. L'America esorcizza la questione dell'origine, non ha il culto dell'origine, ne il mito dell'autenticità; non ha un passato, ne una verità fondatrice. Non avendo conosciuto l'accumulazione lenta e secolare del principio di verità; l'America vive nella simulazione perpetua, nella perenne attualità dei segni. Essa non ha un territorio ancestrale, quello degli indiani è oggi circoscritto entro i limiti delle riserve ,ridotte a meri simulacri al pari dei nostri musei" . 

Quando il filosofo francese Jean Baudrillard scrisse questo passaggio illimunante sugli U.S.A erano gli anni 90, ovvero il culmine della potenza americana. Ma alla fine anche il paese simbolo della modernità ha iniziato a scricchiolare sotto il peso della sua stessa forza: è emerso qualcosa più moderno di lui.

Oggi nella post-modernità si evidenziano ormai ovunque i segni del cedimento del primato americano. In Economia la Cina dopo aver superato il giappone in termini di PIL, si avvicina all'America ben prima dei fatidici anni venti. Per intanto il superamento degli USA come prima potenza manifatturiera è già previsto per l'anno prossimo. Sempre in ambito economico le multinazionali americane arrancano di fronte a quelle dei paesi emergenti, dotate di cassa e liquidità in maniera enorme e ben più aggressive nei nuovi mercati: Africa in Testa.

In ambito militare sempre la stessa Cina si è dotata di un missile balistico di 3000 km di gittata, di fatto neutralizzando la supremazia delle portaerei americane nel Pacifico che durava da quasi due secoli. Sempre in ambito militare il debito pubblico ormai alle stelle non consente agli USA di condurre più di due guerre regionali contemporanemante. Ciò significa che se la Corea del Nord decidesse di attaccare per terra il Sud, l'America non avrebbe i mezzi e il consenso dell'opinione pubblica per intervenire.

Conseguente al declino della supremazia militare è anche quello diplomatico e di politica estera: l'Africa come nuova area d'influenza cinese, un'europa sempre più fredda al patto transatlantico, una Russia ancora aggressiva nel caucaso, Israele che conduce una politica autonoma in Medio-Oriente. La decisione della principali Banche Centrali di alleggerire le loro riserve in dollari e il conseguente deprezzamento del biglietto verde ne è la manifestazione simbolica.

Infine, la perdita di supremazia culturale. L'america non è più il modello, il mito, l'esempio da seguire. Non è più 'L'Amerrega" tanto idolatrata negli anni 50. Hollywood, le Band Musicali, le mode non oltrepassano più gli oceani, mentre si diffondo centri di cultura autonoma :vedi Aljazeera in medio oriente, Bollywood in India, per citare i più eclatanti.

 
 
 

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Post n°382 pubblicato il 12 Giugno 2011 da giovanedestra_lecco

            RIFLESSI  D'IMPERIUM

       NERONE RIVIVE IN MOSTRA AL CENTRO DI ROMA

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La mostra, che continuerà fino al 18 settembre 2011, si articola attraverso un suggestivo percorso che inizia dalla Curia Iulia con i ritratti dell’imperatore e della famiglia Claudia. Si prosegue nel tempio di Romolo con una proiezione a muro dell'antologia cinematografica che ha come protagonista Nerone nelle celebri interpretazioni, solo per citarne alcune, di Petrolini, Peter Ustinov e Alberto Sordi.

Nel Criptoportico neroniano si affronta il tema del lusso nei palazzi neroniani e la propaganda attraverso iscrizioni e rilievi che ne raccontano le gesta. Nel Museo Palatino è illustrata la fastosità della Domus Transitoria, il palazzo costruito da Nerone prima dell’incendio, non solo attraverso reperti di fastosi marmi e affreschi, ma anche, e per la prima volta, con un video che ne ipotizza una ricostruzione in 3D. La mostra si chiude - ma può essere anche all’inizio della visita - al II ordine del Colosseo con la storia del grande incendio del 64 d.C. e la costruzione della Domus Aurea.
Inoltre i visitatori, e questa è la grande novità, potranno avvicinarsi ai settori delle residenze neroniane ancora in corso di scavo. In particolare al cantiere sugli Orti Farnesiani, dove sono riemersi importanti resti della Domus Tiberiana, il Palazzo dove Nerone visse insieme al patrigno Claudio, che lo adottò, e alla madre Agrippina e dove fu proclamato imperatore.

 
 
 

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Post n°381 pubblicato il 05 Giugno 2011 da giovanedestra_lecco

           INTERESSE   STRATEGICO

       IL CASO PARMALAT E IL NUOVO RUOLO DEGLI STATI NAZIONE

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Nel pieno dell'infuriare della vicenda Parmalat nel mese passato ci si mise il Wall Street Journal a delineare il nuovo scenario in cui si muoveva l'economia mondiale: dalle colonne dei commenti di mercato sprizzava veleno in quantità circa la nostra preoccupazione strategica  che Parmalat non cadesse in mani straniere. E parimenti si scagliava anche contro la Francia che aveva dichiarato intoccabile il gruppo Danone finito nelle mire dell'americana Pepsi Cola. Negli stessi giorni  a Parigi il ministro delle Finanze Christine Lagarde e quello dell'agricoltura Bruno Le Maire facevano barricate  contro gli americani della General Mills rei di volere acquisire la maggioranza della Yoplait compromettendo il "futuro dell'industria lattiera in Francia".

Uno scenario quello del 2011 totalmente diverso da quello che i soloni della globalizzazione prefiguravano all'inizio del nuovo millennio. Si trattò infatti secondo loro di un errore di valutazione senza precedenti: le multinazionali nella loro visione avrebbero progressivamente eroso il potere dei governi e degli stati nazionali, uniformando costumi e tradizioni in un unico grande magma umano dalle parvenze americanoidi.

Invece, le multinazionali sono finite per diventare strumenti della politica industriale e commerciale delle principali Nazioni Sviluppate. Si parla tuttoggi ai più alti livelli di come in un contesto di mondo multipolare e di economie emergenti sia necessario difendere le ricchezze e gli standard di vita raggiunti. E di come ciò dipenda ormai in maniera  fondamentale dall'export. In tal senso di come diventi indispensabile la creazione di grandi fondi d'investimento strategici a disposizione dei vari ministeri dell'Economia e il successivo intervento per la tutela dei propri "Campioni nazionali" (ovvero le multinazionali del proprio paese). Lo scopo è che queste si trasformino in una sorta di nuove portaerei di tipo commerciale pronte a sostenere aggressive politiche di penetrazione economica.

Il Wall Street Journal, maestro dell'ambiguità (pronto a elogiare il libero mercato quando funzionale agli interessi americani, e pronto a praticare il colbertismo quando devono difendersi) attaccava il nostro protezionismo mostrando dati alla mano come le nostre aziende  in cinque anni avessero completato sullo scenario internazionale acquisizioni per 228 miliardi di dollari, una cifra di un terzo superiore rispetto a quelle di senso inverso e contrario.

Dati tuttavia volutamente non aggiornati, perchè mancavano le ultime operazioni a nostro sfavore, ovvero il passaggio di Bulgari alla francese Luis Vuitton, l'imminente spezzatino di Edison e la partita ancora aperta di Groupama su fondiaria SAI.

E oggi, potremmo aggiungere anche la caduta di Parmalat.

 
 
 

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Post n°380 pubblicato il 29 Maggio 2011 da giovanedestra_lecco

         FARSI LARGO NEL CIELO

    ALL'AERONAUTICA NUOVI SISTEMI D'ARMA PER 1, 3 MILIARDI

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Mentre le forze aeree dei principali paesi europei vivono momenti di radicale indebolimento (vedi la Raf dopo i tagli previsti dal primo ministro Cameron) l'Aereonautica Militare italiana è riuscita ad avviare, pur in sordina, un programma di rinnovo della flotta.

In particolare, il programma prevede l'acquisto di 22 nuovi elicotteri Agusta, e l'ammodernamento di 25 caccia Tornado. La prima parte prevede l'acquisto di 10 AW 139 e 12 AW 101 che sostituiranno i vecchi Ab212 e gli hh-3f per un costo complessivo di 1,2 miliardi di Euro. Va ricordato che la commessa va interamente al gruppo Finmeccanica proprietaria del marchio Agusta con importante ricadute conomiche su tutto il territorio nazionale.

Stesso discorso per l'ammodernamento dei Tornado: la commessa di 96 milioni andrà in gran parte ad Alenia, azienda sempre facente parte del gruppo Finmeccanica.

 
 
 

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Post n°379 pubblicato il 22 Maggio 2011 da giovanedestra_lecco

         IMMAGINARE LA PATRIA

 GIOVANNI GENTILE E L'IRRIDUCIBILITA' DEL SUO PENSIERO FILOSOFICO

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Il pensiero filosofico italiano a partire dall'umanesimo ha iniziato a sviluppare una radicale eccentricità rispetto a quello seguito dalla tradizione filosofica europea riassumibile in qualche modo nel trinomio Hobbes Cartesio Kant. A determinare questa eccentricità è stata una tradizione filosofica  riassumibile negli apporti di Macchiavelli, Bruno, Vico , Cuoco, Leopardi, de Santis, Croce, e infine Gentile, ovvero un pensiero antimetafisico e antirazionalistico rivolto più alle categorie umane di storia e  politica.

Ed è proprio con Giovanni Gentile che questa tradizione lontana dalla metafisica e dal razionalismo, trova il suo massimo distacco. In particolare questa specifica territorializzazione del pensiero filosofico italiano, vede il suo apice proprio nella filosofia Gentiliana:  qui il pensiero si fa tutt'uno con le caratteristiche ambientali, linguistiche tonali che rimandano a una modalità specifica e inconfondible tipicamente italiana.

Non solo perchè la Filosofia di Gentile è così dipendente dal contesto Italiano, ma proprio perchè essa  si pone come Filosofia della Nazione. Nel suo pensiero non c'è concetto dello Stato che non sia fondamentalmente anche concetto della vita.

Il mondo per Gentile non è questo mondo materiale che appare alla superficie, in cui l'uomo è un individuo separato da tutti gli altri e per sé stante, ed è governato da una legge naturale, che istintivamente lo trae a vivere una vita di piacere egoistico e momentaneo. L'uomo nuovo è individuo che è Nazione, Patria e  legge morale e che stringe insieme individui e generazioni in una tradizione e in una missione, che sopprime l'istinto della vita chiusa nel breve giro del piacere per instaurare nel dovere una vita superiore da limiti di tempo e di spazio: una vita in cui l’individuo, attraverso l'abnegazione di sé, il sacrifizio dei suoi interessi particolari, la stessa morte, realizza quell'esistenza tutta spirituale in cui è il suo valore di uomo.

Gentile vuole l'uomo attivo e impegnato nell'azione con tutte le sue energie. Lo vuole virilmente consapevole delle difficoltà che ci sono, e pronto ad affrontarle. Concepisce la vita come lotta pensando che spetti all'uomo conquistarsi quella che sia veramente degna di lui, creando prima di tutto in sé stesso lo strumento (fisico, morale, intellettuale) per edificarla. Così per l'individuo singolo, così per la nazione, così per l'umanità. Quindi l'alto valore della cultura in tutte le sue forme - arte, religione, scienza - e l'importanza grandissima dell'educazione. Quindi anche il valore essenziale del lavoro, con cui l'uomo vince la natura e crea il mondo umano (economico, politico, morale, intellettuale).

Questa concezione positiva della vita è evidentemente una concezione etica. Nessuna azione resta sottratta al giudizio morale; niente al mondo che si possa spogliare del valore che a tutto compete in ordine ai fini morali. La vita perciò è seria, austera, religiosa: tutta librata in un mondo sorretto dalle forze morali e responsabili dello spirito.  

L'uomo per Gentile non è quello che è se non in funzione del processo spirituale a cui concorre, nel gruppo familiare e sociale, nella nazione e nella storia, a cui tutte le nazioni collaborano Donde il gran valore della tradizione nelle memorie, nella lingua, nei costumi, nelle norme del vivere sociale. Fuori della storia l'uomo è nulla.

Questa personalità superiore è la Nazione, ma la Nazione in quanto Stato. Infatti, non è la nazione a generare lo Stato, secondo il vecchio concetto naturalistico che servì di base alla pubblicistica degli Stati nazionali nel secolo XIX. Anzi la nazione è creata dallo Stato, che dà al popolo, consapevole della propria unità morale, una volontà, e quindi un'effettiva esistenza. Il diritto di una nazione all'indipendenza deriva non da una letteraria e ideale coscienza del proprio essere, e tanto meno da una situazione di fatto più o meno inconsapevole e inerte, ma da una coscienza attiva, da una volontà politica in atto e disposta a dimostrare il proprio diritto: cioè, da una sorta di Stato già in fieri. 

 

 
 
 

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Post n°378 pubblicato il 04 Maggio 2011 da giovanedestra_lecco

       TRADIZIONE E DISTINZIONE

  MODENA:  A FINE MAGGIO IL BALLO TRA CADETTI E DEBUTTANTI

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Tra tutti gli eventi di questo genere che si svolgono in Italia nel mese di maggio, il ballo delle debuttanti all'Accademia Militare di Modena è sicuramente il più prestigioso. La cerimonia avviene tra gli allievi ufficiali al secondo anno prossimi alla nomina e ragazze tra i 17 e i 23 anni che hanno espresso richiesta presso un'apposita commissione.

La serata di gala segue il saggio ginnico del pomeriggio ed inizia verso le 19.00...con gli allievi che accolgono i propri invitati. Nel mentre la banda dell'esercito, suona musica jazz nel Cortile d'Onore dell'Accademia pavimentato a parquet per l'occasione.

Sotto il colonnato sono disposti un centinaio di tavoli dedicati ai militari in uniforme di gala, a gente in smoking, agli amici invitati, alle amiche e fidanzate di allievi ed ufficiali, nonchè vecchi ufficiali che sono tornati sui loro passi per...rivedere il loggiato che tanti brividi gli ha dato qualche anno prima.

Si inizia la cena, e si incontrano le persone sconosciute con cui si dividerà il tavolo per la serata... Con uno strappo alla regola ci si può sistemare anche con persone che si conoscono da una vita.

Fintanto che c'è luce si ascolta la banda dell'esercito mentre si attende di iniziare a mangiare....
In quei momenti è facile incrociare vecchi colleghi e paricorso spariti chissadove da anni, ed è sempre un piacere rivederli....o far finta di non averli visti...

Quando finalmente le luci calano e si riesce a far sedere tutti gli invitati (spesso tenenti anziani e giovani capitani sono i più difficili da domare), si può iniziare la cena...che prosegue per tutta la serata, finchè non hanno inizio le tanto sospirate danze

 
 
 

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Post n°377 pubblicato il 01 Maggio 2011 da giovanedestra_lecco

        SCATTI DI NOI:  1911-2011

                          GLI ITALIANI E LA LIBIA

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E' passato un secolo dallo scatto di questa foto. Un secolo da questa piazza milanese traboccante di entusiasmo per festeggiare la notizia del nostro intervento in Libia. 

Un secolo dopo perchè cambiasse totalmente l'atteggiamento dei loro bisnipoti verso l'idea di un'avventura miltare all'estero.

Qualcuno sussurra che in questi dieci lustri il Belpaese si sia  chiuso in se stesso, entro un eterno e atavico provincialismo. 

Fatto sta che oggi come allora il governo sia nelle mani di una destra liberale. Nel 1911 Giolitti intervenne in Libia spinto dalle pressioni dei nazionalisti, dell'esercito, della stampa e dei grandi gruppi industriali. 

Oggi il governo Berlusconi cede riluttante alle pressioni degli alleati, imbarcandosi nella guerra libica spinto solo da ragioni di politica internazionale.

In questo atteggiamento passivo, succube, e prono al volere degli alleati si denota la più totale mancanza di una visione nazionale nel cosidetto centrodestra liberale di oggi.

 
 
 

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Post n°376 pubblicato il 23 Aprile 2011 da giovanedestra_lecco

         PIU' ITALIA NEL MONDO

  SENZA PESO GEOPOLITICO UN FUTURO DI POVERTA' E DECLINO

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E' notizia di pochi giorni fa che nel 2040 l'economia cinese raggiungerà un giro d'affari di 123 miliardi di dollari, più o meno il triplo della produzione dell'intero pianeta nell'anno 2000. Il reddito pro-capite in Cina toccherà gli 85.000 dollari, ovvero il doppio che si prevede per le nazioni Europee. In altre parole un cinese medio vivrà due volte meglio di un francese o di un Italiano, e cosi facendo la Cina dovrebbe diventare padrona del mondo nel 2040.

Ciò significa che senza un repentino cambio di rotta a tutti i livelli, politico, culturale, economico,  il paese rischia di avviarsi nei prossimi 20 anni in un declino verso il terzo mondo dell'area mediterranea.

In più L'Italia risulta affliitta da una fertilità in calo proprio nel momento stesso in cui l'epoca di influenza dell'europa sull'economia globale rischia pericolosamente di avviarsi alla fine.

Mentre avviene questo nostro degrado, nel frattempo l'India (che ha chiuso il 2009 con un Pil al + 10% cento) si appresta a varare il primo di una flotta di 10 nuovi sommergibil nucleari. Saranno pure politiche antiquate (direbbero i nostri connazionali progressisti) ma per l'India il confronto economico non può prescidere anche dal confronto degli apparati militari.

La via d'uscita dell'Italia sta quindi in un doppio passaggio. In primo, in una nuova politica di sostegno alla natalità, e alla famiglia al fine d'invertire il trend demografico; in secondo nella ripresa dell'espansione commerciale entro il contesto ormai globale, in particolare proprio verso India e Cina. Questo compito spetta in primis alle nostre grandi imprese un tempo privatizzate, che fungano da testa d'ariete poi per la media impresa dei nostri distretti industrali.

Per rendersene conto è sufficente analizzare la classifica 2009 della rivista "Fortune" delle più grandi imprese al mondo per fatturato che vede 11 gruppi italiani tra i primi in assoluto: Eni, Generali, Unicredit, Enel. Fiat, Intesa San Paolo, Telecom(subito a ridosso abbiamo anche Finmeccanica, Ansaldo STS, Impregilo e Astaldi).

L'Italia dispone quindi di un manipolo di grandi imprese in grado di poter fare ingresso in qualsiasi mercato del pianeta in qualsiasi momento. In questo senso le dismissioni delle proprietà statali hanno paradossalmente innescato un fenomeno di multinazionalizzazione del nostro sistema economico, che adesso sta alle classi dirigenti della Nazione saper  rafforzare e indirizzare entro un progetto di rinascita e di riposizionamento dell'Italia nel mondo.

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Post n°375 pubblicato il 11 Aprile 2011 da giovanedestra_lecco

         I SIMBOLI DELLA NAZIONE

            EUR  - PALAZZO DELLA  CIVILTA' ITALIANA

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Tra tutti i monumenti, gli edifici, le sculture disseminate nelle strade e nelle piazze nuove e antiche delle città d'Italia, il Colosseo quadrato è quello che più meterializza lo spirito, lo stile e il costume Nazionale, ovvero la nostra identità storica. Situato a Roma sulla antica via Laurentina, è il punto di arrivo in termini iconici e spirituali di un percorso che inizia col Foro Italico, scorre lungo il corso del Tevere, passa in Via della Conciliazione, la Casa del Mutilato, Piazza Augusto Imperatore, attraversa via dei Fori Imperiali e l'area archeologica fra Piazza Venezia e il Colosseo, si dirama nella città universitaria e nel quartiere della Garbatella, per sfociare nella glaciale, metafisica architettura della Nuova Italia dell' Eur.

Il Palazzo della Civiltà Italiana, edificato proprio in vista dell’Esposizione Universale di Roma del 1942, è considerato tuttora a livello mondiale icona architettonica del Novecento Italiano e modello esemplare della monumentalità del Belpaese.

Su progetto degli architetti Guerrini, La Padula e Romano, i lavori vennero iniziati nel 1938 ed il Palazzo fu inaugurato il 30 novembre 1940, nonostante i lavori fossero ancora in corso.

Il colosseo quadrato s'inspira concettualmente all'idea della “città stratificata italiana”, capace di resistere ai processi alienanti del tempo, continuando a rappresentare un’entità dello spazio civile ben definito e ancora percepibile spiritualmente anche alle menti degli uomini post-moderni.

Le radici dell'architettura italiana affondano nella storia dell'arco come elemento fondativo architrettonico, sia in termini di struttura che di decorazione. La stratificazione del  tessuto urbano nazionale così come sì è realizzata nel tempo, di casa in casa, di generazione in generazione, ruota proprio intorno a questo elemento architettonico facendo si che il fluire della storia nazionale sia simbolicamente rappresentata da una stratiticazione di file di archi.

L'arco, che è il centro di questa rappresentazione , funge quindi da elemento generativo insostituibile. Quale cardine architettonico ripetuto ossessivamente nella struttura del colosseo quadrato esso si impone come forza motrice capace di creare il luogo dello stare insieme, dell’esperienza comunitaria, dell’evento dell’arte. “circostanza storico-spaziale”,  che nei vari ordini in cui si sussegue esprime la “stratificazione” dello spirito nazionale italiano e riconduce all’idea di continuità storica ed economica della penisola.

Sotto gli archi ove si aprono i portici del pian terreno sono collocate 28 statue, una per arco, che illustrano le arti e i mestieri propri della cultura italiana. Gli spazi di esposizione interni ed esterni risentono di questa scansione e si organizzano tra le statue come percorsi tematici su più livelli in cui si percepisce lo sviluppo di una civiltà millenaria. L’edificio si sviluppa dunque attorno ad un portico-piazza che si disvela al visitatore man mano che si addentra per passaggi ricavati dallo spazio distorto tra gli archi e le statue, come le vie di un centro storico di una qualsiasi città italiana da Bolzano a Brindisi, che portano al cuore protetto del colosseo, vero fulcro e centro gravitazionale dove fluisce lo Spirito della Nazione.

Quest'ultimo trova la sua definitiva consacrazione nelle parole scolpite sui frontespizi delle quattro facciate. In questo atto scenico definitivo di quella che si configura come una vera e propria rappresentazione architettonica, la Nazione dopo essersi definita simbolicamente per mezzo della materia, giunge ad autodefinirsi per mezzo della parola. In quest'ultimo atto verbale la comunità nazionale raggiunge il suo più alto grado di consapevolezza: nelle coordinate spazio temporali che definiscono la intera vicenda della razza umana la storia d'Italia si inserisce come più alto e meglio riuscito esempio di civilizzazione e di tensione verso la bellezza dell'essere.

Bellezza dell'essere che trova ancora una volta manifestazione materica nella rifrazione della luce sul marmo travertino della facciata, a simboleggiare una luminosità propia, intrinseca, connaturata alla Gente d'Italia. La luce rifranta si diffonde tutt' intorno sull' alto basamento (stilobate) incorniciato da quattro gruppi scultorei ad opera degli scultori P. Morbiducci e A. Felci e poi plana dolcemente sulle due gradinate monumentali, una delle quali prosegue verso la valle del Tevere assicurandone l’effetto scenografico e un ponte simbolico tra l'Italia di Ieri e l'Italia di Domani.

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Post n°374 pubblicato il 30 Marzo 2011 da giovanedestra_lecco

 MARONI E IL FALLIMENTO LEGHISTA

  ITALIA, DA CULLA DELL'ARTE A BIVACCO D'IMMIGRATI

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Sono bastate le dichiarazioni odierne del presidente leghista Cota della Regione Piemonte per sollevare il velo sul fallimento totale della Lega al ministero degli Interni. Cota rimproverava alla Gendarmerie Francese di non far passare neanche uno spillo alla frontiera di Ventimiglia, di fatto ammettendo invece l'opposto lassismo e pressapochismo del ministero degli interni nostrano: le immagini dei profughi che scappano bellamente dai centri di accoglienza hanno fatto il giro del mondo, così come quelle degli immigrati che bivaccano indisturbati alla stazione di Ventimiglia in pieno giorno.

Anzichè diramare ordini perentori di controllo e respingimento, ancorchè impopolari, il ministero dell'interno ha preferito impegnarsi nella più classica delle impotenti lamentele: non c'è stato giorno in cui Maroni non abbia supplicato l'aiuto e la comprensione della cosidetta Europa, dando un'immagine di totale impotenza sia all'opinione pubblica mondiale, sia alle migliaia di profughi stipati ancora sulle coste libiche, che da allora non hanno avuto dubbio alcuno su quale paese scegliere.

 
 
 

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Post n°373 pubblicato il 27 Marzo 2011 da giovanedestra_lecco

    VITE DA PATRIOTI: FILIPPO CORRIDONI

        IL CORAGGIO DI  UN  UOMO PURO

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E' da poco scoccato il 150° dell'unità,  tricolori alle finestre, grandi celebrazioni, grandi discorsi, ma nessuno che si sia azzardato a ricordare gli uomini che hanno fatto dell'idea d'Italia una ragione di vita. Forse perchè il patriottismo di questi ultimi è solo di maniera, dovuto, poco sincero?

Filippo Corridoni naque a Pausula, in provincia di Macerata, il 19 agosto 1887; uscito dalla scuola industriale superiore di fermo, trasferitosi a Milano nel 1905, venne impiegato come disegnatore presso la ditta Miani-Silvestri.
Si gettò subito nella lotta sociale, militando nelle schiere del Sindacalismo Rivoluzionario e nazionale dell'USI.

Allo scoppio del primo conflitto mondiale fece generosa ammenda del suo credo internazionalista e richiamando gli operai all'idea di dovere nazionale, si schierò per il fronte interventista. Nella vittoria, vide la premessa necessaria allo sviluppo ed alla grandezza della Nazione, nonchè il coinvolgimento delle classi subalterne alla storia e alle vicende del paese.

Benché inabile alle fatiche di guerra riuscì a farsi inviare, volontario, al fronte. .
Destinato al 32° reggimento fanteria operante sul Carso vi giunse il 26 luglio 1915. Poiché il reggimento si trovava in quei giorni a riposo nelle retrovie, Corridoni, chiese di raggiungere la linea di combattimento presso il 142° reggimento.

Qui, nella giornata del 23 ottobre, all'assalto della Trincea delle Frasche, Filippo Corridoni, in testa alla sua compagnia, al segnale d'attacco balzando fuori dalla trincea e giungendo per primo sulla linea nemica al grido di "Vittoria! Viva l'Italia!" venne falciato da una raffica di mitra.

 
 
 

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Post n°372 pubblicato il 23 Marzo 2011 da giovanedestra_lecco

ITALIA VS FRANCIA : ETERNA LOTTA

SOTTO NELLO SPORT, LA FRANCIA VINCE IN GEOPOLITICA E ECONOMIA

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Si era da poco spenta l'eco della nostra storica vittoria al 6 nazioni di rugby che coronava una lunga serie di successi sportivi contro i transalpini, iniziata nel lontano 2006... che i Francesi in poco tempo sono passati al contrattacco al di fuori dei campi da gioco.

Prima il loro coraggioso intervento in Libia per difendere gli interessi nazionali dell'Esagono, poi in economia con l'offensiva di Lactalis lanciata contro la nostra Parmalat.

Il messaggio che arriva d'oltralpe è chiaro e sintetico: mai dormire sugli allori...

 
 
 

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Post n°371 pubblicato il 20 Marzo 2011 da giovanedestra_lecco

      ORIZZONTI D'IMPERO

            CACCIA DELL' ARMA AZZURRA  ATTACCANO TRIPOLI

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Sono partiti questa sera dall'aereoporto militare di Trapani sei Tornado dell'  Aereonautica per bombardare postazioni dell'esercito Libico.

68 anni dopo il ritiro dall' Africa Settentrionale le nostre forze armate tornano a solcare i cieli della Quarta Sponda.

 
 
 

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Post n°370 pubblicato il 16 Marzo 2011 da giovanedestra_lecco

              RESTEREMO UNITI

      LA STORIA D'ITALIA COMPIE IL SECOLO E MEZZO

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E' iniziata la festa per 60 milioni di fratelli e sorelle sparse per la Penisola, e per 30 milioni di Italiani nel mondo.

 
 
 

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Post n°369 pubblicato il 12 Marzo 2011 da giovanedestra_lecco

         ALL' ASSALTO DEL CIELO

       IL 186° FOLGORE E' DI NUOVO IN AFGHANISTAN

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In questi giorni si sono completate le ultime immissioni in teatro operativo dei membri del 186° Reggimento Paracadutisti Folgore, il quale è tornato dopo un anno e mezzo in Afghanistan. Il grosso del reggimento era partito ai primi di febbraio, dalla Caserma "Bandini" di Siena, insieme alla bandiera di guerra, e al  comandante del Reggimento, colonnello Lorenzo D'addario.

I militari della Folgore, la maggior parte dei quali avevano già partecipato alla precedente missione nel 2009, sono ora dislocati a sud di Herat, nella provincia di Farah nel Gulistan, nella parte occidentale dell'Afghanistan.

Gli oltre 600 militari del 186° rimarranno in territorio afghano per circa sei mesi con rientro previsto attorno al prossimo settembre 2011.
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Post n°367 pubblicato il 06 Marzo 2011 da giovanedestra_lecco

       SQUARCI D'ITALIA: VENEZIA

       TRATTO DA " O MIA FELICITA' " DI  F. NIETZSCHE

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"Rivedo i colombi di San Marco:

silenziosa è la piazza e il mattino vi si adagia.

Nella mite frescura ozioso invio canzoni

come stormi di colombi su nell'azzurro

e cerco poi di richiamarli

per appendere alle penne

ancora un verso"

 

.

 
 
 

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Post n°366 pubblicato il 26 Febbraio 2011 da giovanedestra_lecco

           IN ROTTA SU TRIPOLI   

     IL MIMBELLI INCROCIA AL LARGO DELLA "QUARTA SPONDA"

.

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"A partire non sarà più la nave Elettra, ma per motivi logistici e tecnici la nave Francesco Mimbelli". Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, a proposito dell'unità della Marina Militare mobilita in relazione alla crisi in Libia. "Il Mimbelli farà da piattaforma - ha affermato La Russa, parlando con i giornalisti ad Abu Dhabi, dove oggi conclude una visita ufficiale di due giorni - per il controllo aereo della parte sud del Mediterraneo, ma il progetto rimane uguale. Credo, tuttavia - ha proseguito - che in questo momento sia opportuna un pò più di riservatezza". La nave Francesco Mimbelli è un cacciatorpediniere lanciamissili: una unità multiruolo, con un equipaggio di circa 400 persone.

 
 
 

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Post n°365 pubblicato il 20 Febbraio 2011 da giovanedestra_lecco

           CONNUBIO PERFETTO

         PAGANI , P.A.N, E IL MITO DELL'ITALICA VELOCITA'

.

 

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La passione degli Italiani per la velocità è un dato assodato: folle oceaniche seguono le gesta di Valentino Rossi al moto GP, così come le vicende della scuderia di Maranello tengono col fiato sospeso milioni di familie tricolori. C'è chi sogna  una vita il Ferrari, chi il Lamborghini,chi il Maserati, chi si accontenta della fiat Abarth in garage.

Andando più a fondo è lecito domandarsi da dove derivi questa peculiarità del costume nazionale. Molti dicono che si tratti del lascito dei futuristi e del loro mito della velocità lanciato a inizio novecento e subito eletto a credo moderno dalle masse della Penisola.

"Noi affermiamo che la magnifucenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova, la bellezza della velocità..." Così cantava Marinetti nel primo manifesto futurista.

A proposito, chissà cosa direbbero oggi i Futuristi dei risultati raggiunti dai loro bisnipoti... In occasione del 50 anniversario delle frecce tricolori Pagani Zonda e la Pattuglia Acrobatica Nazionale hanno dato saggio di dove può arrivare l'intuizione umana e lo sforzo collettivo di Un Paese. 

 

.

 
 
 

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Post n°364 pubblicato il 12 Febbraio 2011 da giovanedestra_lecco

           UNA NOTTE ITALIANA

                REGGIO EMILIA FESTEGGIA A MODO SUO IL 150°

.

.

    Giochi di Luce Tricolore in piazza del Teatro ( Reggio Emilia, Febbraio 2011)

 
 
 

NELL''ATTIMO

LA NAZIONE E' LA SINTESI

LA NAZIONE SIAMO NOI

.

"La Patria è la viva

e concreta

obiettivizzazione della nostra

individualità

che si contempla

ingrandita e moltiplicata

nel passato e nell'avvenire"

.

 

 

 

AREA PERSONALE

 

DIFENDI LA LINGUA ITALIANA

CONTRO L'ANGLOFONIA, IL MISTILINGUISMO,

L'IBRIDAZIONE DEL NOSTRO LINGUAGGIO

.

.

PER LA PUREZZA DELLA LINGUA NAZIONALE

PER IL FUTURO DEL NOSTRO IDIOMA

.

 

 

LA NAZIONE PRIMA DI TUTTO

 

.

 

.

 

 

DIVINITA' DELL'ITALIA

.

 

.

" O PATRIA

OGNI TUA ETA'

S'E' DESTA

NEL MIO SANGUE"

(Ungaretti)

.

 

.

 

STRINGITI ALLA PATRIA E RESTALE FEDELE

.
.
" E' A QUESTA STIRPE
DI SANTI, DI POETI,
D'INVENTORI
DI NAVIGATORI
CHE L'UMANITA'
DEVE LE MAGGIORI
DELLE SUE CONQUISTE"
(B.M)
.
.
 
 

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il 31/03/2013 alle 13:05
 
 

CREDERE, OSARE, VINCERE

.

"NON CHIEDERTI

COSA ABBIA FATTO

PER TE LA PATRIA:

CHIEDITI INVECE

COSA HAI FATTO TU

PER LA PATRIA"

.

 

SEMPRE PIU' IN ALTO

 

.

 

"ECCO LA BANDIERA, IL TRICOLORE

SI SPIEGA AL SOFFIO DELL'ONORE

SI STENDE AL VENTO DELLA FEDE,

SI ILLUMINA NELLA PROMESSA DEL FUTURO.

CONSACRALA ANCHE TU,

ESSA TE LO DOMANDA"

(G. D'ANNUNZIO) 

.

 

GRANDITALIA

"IL BELPAESE

LA' DOVE 'L

SI' SUONA"

(Dante, Divina Commedia)

.

 

"IL BELPAESE

CH'APPENNIN PARTE

E 'L MAR CIRCONDA

ET L'ALPE"

(Petrarca, Il Canzoniere)

 

SESSANTA MILIONI MA UN CUORE SOLO

.

"LA PATRIA E' UN UNITA' TOTALE

IN CUI SI INTEGRANO TUTTI

GLI INDIVIDUI E TUTTI I GRUPPI,

UNA SINTESI TRASCENDENTE,

INDIVISIBILE, CON PROPRIE FINALITA'

DA PERSEGUIRE"

(Josè Antonio)

.

 

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IL PENSIERO LIBERATO

.

" LO STATO DA SOLO

NON E' CHE SOLTANTO IL MEZZO

PER UN FINE PIU' ALTO,

CIOE' EDUCARE NELLA NAZIONE

CIO' CHE E' PURAMENTE UMANO "

(FICHTE)

.

 

 

LA MILITANZA COME ARTE

LE MIGLIORI MOSTRE FUTURISTE DI SEMPRE

.

.

.

1) Futurismo 100- Astrazioni.

Venezia, Museo Correr dal 5 giugno al 4 ottobre 09.

.

2) Futurismo 1909-2009 Dimamismo+ Arte+ Azione

Milano, Palazzo Reale dal 5 febbraio al 7 giugno

.

3) Futurismo 100 simultaneità

Milano, palazzo Reale, dall' 15 ottobre al 25 gennaio 2010

 

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FRECCE TRICOLORI, ESSERE E' APPARTENERE

.

..

" L'IDEA NAZIONALE

NON E' UN DATO CULTURALE,

UN SENTIMENTO SPONTANEO

DI APPARTENENZA,

E' CIO' CHE UNO SA

 DI DOVER ESSERE.

ITALIANI SI NASCE,

NON SI DIVENTA"

.

 

SPRAZZI DI LUCE

.
"CREDO
NELLA PATRIA FUTURA
E MI PROMETTO
ALLA PATRIA FUTURA"
.
(G. D'ANNUNZIO)
.
 

NEL RICORDO

.

"L'UNICO CONFINE

CHE CONOSCE LA NAZIONE

E' LA FORZA

DEI SUOI UOMINI"

(V. SALOMON)

.

 

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" OVUNQUE SIA

UN TRICOLORE,

LA' SONO POSTI

I CONFINI

DELLA PATRIA.

DA LA' EDUCHEREMO

 LE ALTRE GENTI

CON LA LINGUA,

CON LE LEGGI,

CON LE ARTI"

.

 

 

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