Giovani In Lotta

La violenza non ha colore di pelle, chi stupra è una bestia!


Emergenza stupri o stupri utili?Un’indagine Istat denuncia che il 62% delle donne è maltrattata dal partner o da persona conosciuta, e la percentuale sale al 68,3 nei casi di violenza sessuale, e al 69,7% quando si parla di stupro. Nella quasi totalità dei casi le violenze non sono denunciate, il 91,6% secondo l’Istat, ed è  consistente la quota di donne che non parla con nessuno delle violenze subite (il 33,9% per quelle subite dal partner). I partner sono quindi responsabili della quota più elevata di tutte le forme di violenza fisica rilevate; sono responsabili in misura maggiore anche di alcuni tipi di violenza sessuale come lo stupro e i rapporti sessuali non desiderati, ma subiti per paura delle conseguenze. Il 69,7% degli stupri, infatti, è opera di partner, il 17,4% di un conoscente, il 6,2% è stato opera di estranei. Il rischio di subire uno stupro piuttosto che un tentativo di stupro è tanto più elevato quanto più è stretta la relazione tra autore e vittima. Anche il Centro antiviolenza di Torre Spaccata a Roma ricorda come su 612 donne assistite nel 2007, risulta che nell'80% dei casi sono state vittime di violenza domestica e nel 20% hanno subito stupri da sconosciuti.Dalle cifre dell’Istat emerge con chiarezza che non di etnie si tratta ma di violenza di genere. Del resto in Italia, fino a pochi anni fa lo stupro era ancora considerato un reato contro la morale pubblica e non contro la persona.“La violenza contro le donne non l’hanno certo inventata gli stranieri. C’era in Italia prima che diventasse una meta di immigrazione, è un male difficile da estirpare perché trasversale e radicato nella cultura, nella mentalità”: in un’intervista alla MISNA, Dalila Novelli, presidente di Assolei, associazione per la difesa dei diritti delle donne, invita a non strumentalizzare i recenti episodi di violenza a fini propagandistici e politici. Quello che spesso si dimentica insomma “è che la violenza contro le donne la fanno gli uomini, immigrati o meno è secondario” dice Novelli. Possiamo allora definire stupri utili quei casi di cui tanto si parla in queste settimane?I giornalisti non vanno nei centri antiviolenza a chiedere cosa sta succedendo, chi passa in quelle strutture e perché. Tutti parlano invece solo degli stupri “utili”, quelli che fanno comodo a chi vuole aizzare altre folle selvagge, a chi per ogni denuncia per non sbagliare fa sgomberare i campi nomadi. E manipoli di fascistoidi si sentono autorizzati a scorrazzare in difesa delle “nostre” donne. Vostre? Eccoli, due facce della stessa medaglia: la bestialità dello stupratore e la bestialità dello sprangatore.