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Vergogna!

Post n°99 pubblicato il 13 Marzo 2009 da giovanilotta

Ronde in azione: pestaggio razzista a Roma, calci e pugni contro un gay disabile a Pordenone

Marco Santopadre, Radio Città Aperta
Odio12-03-2009/19:03 --- Un uomo di 30 anni, omosessuale, seguito dai servizi sociali del Comune per una lieve disabilità psichica e mentale, e' stato aggredito, a calci e pugni, a Pordenone, da tre persone che sono poi fuggite. Nessuno è intervenuto per aiutare il disabile gay, aggredito a Pordenone da tre persone che sono state ora identificate e denunciate dalla Squadra Mobile della Questura della città friulana. L'aggressione è avvenuta lo scorso 23 gennaio, intorno alle 21:30, nella centrale piazza XX settembre. Era un venerdì sera e nella piazza c'erano numerose persone, nessuna delle quali è però intervenuta per aiutare l'uomo o fermare in qualche modo l'aggressione. A chiamare la Polizia è stato il gestore di un bar, in quel momento affollatissimo, che ha notato che, sul piazzale antistante, l'uomo veniva malmenato. Per ricostruire l'episodio, gli investigatori hanno ascoltato una dozzina di persone, dal momento che ognuna di loro aveva assistito solo a una parte dell'aggressione che - secondo la Polizia - era stata organizzata e preordinata. Già qualche ora prima, infatti, uno dei tre denunciati aveva proposto agli altri di ''andare a dare una lezione ai froci del Bronx'', il quartiere dove di notte s'incontrano alcuni omosessuali. Durante l'aggressione, i tre avrebbero insultato il gay disabile, minacciandolo. L'uomo, seguito dai servizi sociali, dopo essere stato picchiato non si è allontanato dalla zona perché, per tornare a casa, attendeva alcuni parenti ai quali aveva dato appuntamento di fronte al teatro cittadino e che avevano fatto ritardo. Interrogato dalla Polizia ha risposto, terrorizzato, di non voler denunciare gli aggressori e di non sapere perché lo avessero aggredito. Nei riguardi dei tre denunciati - S.C., 21 anni, di Porcia (Pordenone); T.N., 22 anni; e O.S., 43 anni, entrambi di Pordenone - e' stato ipotizzato il reato di concorso in violenza privata, aggravata dal fatto che la vittima è un portatore di handicap.

Una delle tre persone denunciate per l'aggressione è nei guai, in un procedimento distinto, anche per razzismo e xenofobia. Si tratta - a quanto si e' saputo - di T.N., che risulta essere coinvolto anche in una vicenda accaduta nell'agosto scorso. Sulla scorta delle indagini svolte dalla Digos di Pordenone, la Procura ritiene che il giovane abbia vergato delle scritte razziste e xenofobe su alcuni palazzi della città. Il giovane e' accusato di istigazione all'odio razziale, alla discriminazione e all'odio etnico per motivi ideologici.

Naturalmente rabbia, sconcerto e indignazione è stata espressa dalle forze progressiste e in particolare dalle associazioni che si battono per i diritti degli omosessuali.

Un sit davanti a Montecitorio e Palazzo Chigi è stato promosso per sabato mattina dal presidente di Gay Project, Imma Battaglia, per chiedere una legge anti-omofobia. ''Non si può - ha detto Imma Battaglia, in una dichiarazione - andare oltre e aspettare i tempi di una politica sorda e cieca. Il Parlamento deve decidere di approvare una legge contro l'omofobia che, come potrebbe avvenire per il caso della vile aggressione di Pordenone, riconosca aggravanti per i reati d'odio omofobo''.

Affermano invece in un comunicato l'Arcigay e Arcilesbica del Friuli: "Quel che spaventa ulteriormente la comunità gay e lesbica friulana, e non solo, è il crescente numero di attacchi subiti dalle persone omosessuali, davanti ai quali governo e parlamento rimangono inermi. La denuncia di questo terribile episodio e' stata fatta d'ufficio a causa della disabilità della vittima, altrimenti, in quanto persona omosessuale, la violenza subita sarebbe rimasta nascosta. Ci chiediamo, inoltre, come mai rimangono sconosciuti i nomi degli aggressori, e perché siano stati lasciati a piede libero. Quando invece si tratta di persone straniere subito nomi e cognomi vengono divulgati, assieme alle foto del viso, e vengono posti in fermo cautelare! È corale il nostro appello, affinché il governo velocizzi l'iter della proposta di legge contro l'omofobia, ferma alla Camera".

A proposito di attacchi razzisti e xenofobi ieri a Roma due ragazzi albanesi hanno denunciato di essere stati aggrediti perché ‘scambiati’ per romeni. Due fratelli albanesi di 33 e 37 anni hanno denunciato alla polizia di essere stati aggrediti da una trentina di italiani armati di mazze, bastoni, pietre. Quattro degli aggressori, secondo le vittime, erano anche armati di pistole. È successo poco prima di mezzanotte nel quartiere Tor Bella Monaca della Capitale già teatro, quotidianamente, di episodi violenti di razzismo. Le vittime hanno raccontato che stavano passeggiando in strada quando sono stati accerchiati da quattro ciclomotori e quattro autovetture. Dalle auto sono scesi circa 20 uomini, tutti italiani, i quali hanno chiesto ai due se fossero romeni. I due fratelli hanno avuto solo il tempo di spiegare che erano di nazionalità albanese quando sono stati colpiti con bastoni e pietre.

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