S. Giovanni Battista

San Giovanni in Europa e nel mondo


TRADIZIONI IN EUROPA E NEL MONDO La quantità di notizie da noi trovate nei libri e in Internet sull'argomento è veramente ingente.È impossibile parlare di tutte le celebrazioni e riti che si sono tramandati nei millenni in ogni parte del mondo. Tuttavia cercheremo di dare un'idea della loro diffusione ed importanza partendo da testimonianze che risalgono alla Germania del 1300.IN GERMANIAUn testimone d'eccezione dei riti acquatici è Francesco Petrarca che in una sua epistola racconta, ancora meravigliato e stupito, di aver assistito a Colonia nel 1333 ad un'immensa folla di donzelle ornate di erbe odorose e di fiori immergersi al tramonto della vigilia di San Giovanni Battista nelle acque del fiume Reno*. Il poeta ricorda anche come gli fosse stato spiegato che si trattava di un antichissimo rito popolare molto sentito, specificatamente femminile, per allontanare le calamità dell'anno e garantirsi un'annata felice.IN GRAN BRETAGNAAnticamente per il calendario inglese l'estate iniziava a maggio. Quindi il giorno di mezz'estate (Midsummer day), in Inghilterra, è il 24 giugno, giorno di San Giovanni, e la notte del 23 giugno, la "Midsummer night", è consacrata alle stregonerie e ai prodigi ed è popolata da spiriti, folletti ed elfi non sempre benevoli.William Shakespeare nel "Sogno di una notte di mezza estate" ha reso in tutta la sua magia questa notte straordinaria. L'opera risale molto probabilmente agli anni tra 1594 e 1597.Secondo le tradizioni celtiche e nordiche, la notte del 23 giugno il mondo naturale e il soprannaturale si compenetrano ed accadono eventi ritenuti impossibili. Il tempo si ferma. Cadono le barriere che separano le diverse manifestazioni dell'esistere. Ancora una volta appare il simbolismo della porta aperta sull'aldilà. La notte di San Giovanni questa porta misteriosamente si apre e i due mondi entrano in comunicazione.*Vittorio Lanternari: "Preistoria e folklore..." - L'Asfodelo Editore 1984IN CANADA - QUEBEC In Francia prima della rivoluzione la notte del 23 giugno il re accendeva personalmente il fuoco di San Giovanni.I coloni francesi arrivati in Canada ripresero i festeggiamenti nel 1636 con cinque colpi di cannone e nel 1638 si fecero i primi fuochi accompagnati da canti e danze sulle rive del San Lorenzo. Anche qui troviamo il binomio acqua-fuoco. Inizialmente il patrono dei coloni francesi era San Giuseppe ma in marzo il freddo non consentiva festeggiamenti adeguati. La festa del 24 giugno assunse più importanza ed infine il Battista sostituì San Giuseppe. Dal 1834 la festa ebbe anche connotazioni patriottiche. Nel 1908 San Giovanni fu proclamato patrono della nazione canadese francese.Dal 1926 in numerose città del Canada si organizzano sfilate nelle quali non manca un bambino biondo vestito da piccolo San Giovanni.Alla fine degli anni settanta la festa divenne nettamente una festa politica e dal 1995 è l'occasione per riunire le differenti etnie presenti nel paese perché anche scozzesi e altri immigrati si integrino nella società canadese e trovino collocazione nel paese. La sfilata comprende musiche e costumi che rappresentano le differenti comunità culturali che oggi compongono la nazione.Nel 2005 è nato il "Solstizio delle Nazioni" per avvicinare le feste dei popoli autoctoni e quelle del popolo del Quebec. Si accende il fuoco dell'amicizia (feu de l'amitié) il 21 giugno nella Giornata Nazionale dei Popoli autoctoni. Le braci di tale fuoco serviranno per accendere il grande feu de joie del 23 giugno a Quebec.La festa, che mantiene un forte significato simbolico, è nata per rinforzare i legami d'amicizia tra i discendenti dei colonizzatori e gli Autoctoni del Quebec. Prima dell'arrivo dei francesi, il Québec era abitato da popolazioni autoctone, 11 delle quali sono riconosciute dall'attuale governo. IN SPAGNALa festa è sentita soprattutto in Catalogna. Alicante festeggia l'arrivo dell'estate con i Falò della notte di San Giovanni. Secondo la tradizione, gli abitanti di Alicante cenavano in campagna la sera del 23 giugno per festeggiare l'inizio dell'estate: mangiavano prodotti tipici e a mezzanotte accendevano i falò, ballavano intorno al fuoco, lanciavano petardi e facevano il bagno in mare. L'abitudine si rafforzò con il tempo e nel 1928 vennero istituite formalmente le Feste dei Falò della notte di San Giovanni. L' omaggio al fuoco è strettamente collegato alle Fallas di Valencia, in cui le protagoniste principali sono autentiche ma effimere opere d'arte: le hogueras, enormi figure in cartone e legno a cui si dà fuoco durante la notte di San Giovanni.La festa inizia ufficialmente il 20 giugno con la presentazione delle monumentali hogueras, che con il loro spirito satirico riempiono le strade di Alicante di arguzia e allegria. Lo stesso giorno si montano le barracas (tendoni) nelle quali si assaggiano i tradizionali fichi e le cocas, specie di torte salate con tonno, cipolla e pinoli. Il 21 giugno si tiene la sfilata delle bande musicali e delle commissioni di quartiere, con le rispettive "bellezze" e damigelle d'onore vestite con i costumi tradizionali. Il giorno dopo ha luogo l'offerta dei fiori alla patrona della città, la Madonna del Remedio, mentre il 23 è in programma la sfilata folcloristica internazionale. Infine, il 24 giugno a mezzanotte arriva il momento clou della cremá (l'incendio). Dopo uno straordinario spettacolo di fuochi d'artificio bianchi a forma di palma, le hogueras di tutta la città bruciano in un'atmosfera piena di allegria, canti e balli, mentre i pompieri gettano acqua sugli spettatori nell'evento conosciuto come la banyá (il bagno). Ma la festa non è ancora finita. Dal 25 al 29 giugno si tiene sulla spiaggia del Postiguet il concorso di fuochi d'artificio, mentre il centro storico della città ospita un vivace mercatino medievale con diversi spettacoli. Anche qui vediamo che la festa si prolunga fino al giorno di San Pietro.NEI PAESI SLAVIIl festival di Ivan Kupala o Kupalo in onore del solstizio d'estate è una celebrazione di origine slava tra le più antiche del mondo. In epoca cristiana le autorità tentarono di abolirla, ma la festa è rimasta nella Notte di San Giovanni del 24 giugno. Si credeva che Kupalo, il cui nome riecheggia la parola di origine indoeuropea ardere, fosse il Dio dell'Amore e la personificazione della fertilità della terra. Talvolta nel falò si brucia un fantoccio che è sovente un manichino di fattezze femminili (chiamato "strega" o Kupala, ma anche Marina o Morena, nome della dea slava della morte e della primavera) ma può avere anche nomi maschili (è chiamato nei vari villaggi Kupajlo, Ivan, Jurij, "nonno", il Diavolo).Oggi questo festival di atmosfera pagana si festeggia in Russia, nelle foreste a pochi chilometri da Mosca, ma in forme simili anche in Bielorussia e Ucraina. La tradizione vuole che si accendano fuochi e durante il tramonto si faccia il bagno in acque aperte per poi intonare canti e balli fino alla mezzanotte, quando le donne non sposate, ornate da una corona di fiori, corrono tra i prati. Per purificarsi dall'influsso delle potenze nefaste e cacciare indietro gli spiriti maligni nell'aldilà si raccolgono le erbe, ci si incorona con ghirlande di fiori "sacri" si adornano le abitazioni con mazzi di piante rituali, si salta sopra covoni di fieno.