S. Giovanni Battista

Alberto della Marmora: La festa di San Giovanni in Sardegna - Il comparatico


ALBERTO DELLA MARMORAIL COMPARATICOPresentiamo la testimonianza di Alberto della Marmora che descrive una cerimonia di comparatico molto particolare che si svolgeva ad Ozieri e nel nuorese. Poi scopriremo tradizioni singolari come quelle dell'acqua muta presente nel nuorese e a Palau, e quella della "Focaccia di fiori" di Fonni.Alberto della Marmora riporta in maniera dettagliata il rito del comparatico in uso ad Ozieri e nel nuorese.Della Marmora dice che il comparatico di San Giovanni è in uso solo nelle campagne ed è un legame importante e rispettato. Due mesi prima della festa i due persone di diverso sesso si scelgono. Alla fine del mese di maggio la donna prende una corteccia di sughero e ne fa un vaso. Lo riempie di terra e vi semina del grano. Dopo venti giorni il grano è cresciuto e viene chiamato erme o nènneri.Il 24 giugno i due compari accompagnati da molte persone si dirigono verso una chiesetta nei dintorni dove uno dei due lancia il vaso contro la porta.Viene dunque fatta una frittata con delle erbe e infine, tenendosi per mano ciascuno dei due ripete: Compare e comare di san Giovanni. La festa finisce con un ballo che dura molte ore.Ad Ozieri durante il Corpus Domini, alla fine di maggio, in un vaso fatto di sughero si semina del grano. Il 23 giugno quando il grano è in piena vegetazione l'erme, rivestito di seta e decorato con nastri colorati, bandierine e altri fronzoli viene collocato in una finestra sopra un telo di seta. A volte vi si aggiunge una bambolina di stoffa o una figura umana fatta con pasta di farina. È la stessa che anticamente si usava nelle feste di Hermes fino a quando le autorità ecclesiastiche hanno vietato l'uso di tali simulacri.Il vaso erme è preparato da ragazze e attira l'attenzione dei giovanotti del luogo. Durante la notte si balla e infine ci si riunisce davanti ad un grande fuoco acceso di fronte a casa.Quelli che vogliono diventare compari e comari di San Giovanni si mettono uno di fronte all'altro con in mezzo il fuoco. Tengono con la destra le estremità di un lungo bastone che spingono tre volte avanti e indietro in modo che le mani destre passino sopra il fuoco. Così diventano compari e comari.Della Marmora osserva che l'erme o nènneri ricorda i "giardini di Adone", che era una festa solstiziale nella quale il vaso con il grano si gettava a fine cerimonia. Anche gli Ateniesi preparavano un vaso con germogli di grano per la festa di Hermes Aethonius. Aggiunge che anche la cerimonia del bastone da passare sul fuoco ha origini antichissime.Lo studioso conclude che i riti della festa di San Giovanni si collegano al culto fenicio di Adone e con quello di Hermes greco che si svolgevano al solstizio d'estate.Alberto della Marmora - Viaggio in Sardegna - Editrice Archivio Fotografico Sardo - Nuoro- 1997Ci sono diversi modi per stabilire il comparatico di San Giovanni. Grazia Deledda ci chiarisce il valore di questo legame nel romanzo "Marianna Sirca". Simone e Costantino sono compari di San Giovanni e in un momento di disaccordo Costantino dice a Simone:-Ricordati che ci siamo giurati fede la notte di San Giovanni; e il compare di San Giovanni, quale io sono per te e tu per me, è più che la sposa, più che l'amante, più che il fratello, più ancora del figlio. Non c'è che il padre e la madre a superarlo.Marianna Sirca di Grazia Deledda, Newton Mammut, 1993, pag. 735