S. Giovanni Battista

I festeggiamenti di Fonni


Su co'one de vroresI FESTEGGIAMENTI DI FONNISan Giovanni Battista è il patrono di Fonni. Due i momenti importanti che caratterizzano la magia di questa festa: la sfilata de S'Istangiartu, il " drappello d'onore di uomini a cavallo", che portano in processione per le vie del paese Su Cohone de Vrores, un originale e suggestivo pane floreale di Fonni; questo pane rituale ha origini antichissime e il suo significato è ancora avvolto dal mistero;Sa Arrela e' Vrores dove gli abili cavalieri in costume locale si esibiscono nelle tradizionali parillas, dimostrazioni acrobatiche con i cavalli in corsa.Il santo è festeggiato dai fonnesi da oltre 500 anni; ancora oggi questa ricorrenza è Sa die de vrores (Il giorno dei fiori).Un rito non del tutto scomparso era quello de s'abba de vrores (acqua dei fiori) probabile riferimento all'acqua di sorgente. Se raccolta nella notte fra il 23 e il 24 giugno le si attribuivano poteri taumaturgici contro le coliche e i calcoli renali.Gruppetti di donne, anche di due persone, ancora oggi, infatti, nella notte del 23, su pispiru (il vespro) si recano in religioso silenzio alla fonte di Guttirillai , a duecento metri dalla Chiesa; appena dopo la mezzanotte riempiono i recipienti di acqua, per poi percorrere per tre volte di seguito in senso antiorario le stradette che circondano la Chiesa, recitando tre "Credo", tre "Ave Maria" e tre "Gloria". Fino a pochi decenni fa questa usanza veniva praticata anche dagli uomini. Fra le tradizioni che meglio si sono conservate e che caratterizzano la festività del Protettore di Fonni è la corsa dei cavalli, sa 'arrela de vrores.SU CO'ONE 'E VRORESNella parlata locale viene chiamato su co'one de vrores il pane dedicato alla festa dei fiori, ossia la primavera. Preparato in occasione della festa di San Giovanni Battista, viene confezionato da un'artigiana, l'unica rimasta a custodire quest'arte antica, Anna Coinu, per conto della "Società San Giovanni Battista". Si tratta di una complessa elaborazione composta da una focaccia a forma di torta (40 cm. di diametro e una decina di centimetri di spessore), sulla quale vengono infilati dei bastoncini di canna che reggono 160 pugiones (uccelli) e cinque puddas (galline).Al centro della composizione si trova il nido (cinque centimetri di diametro) decorato con dei chicchi di grano finto e con sopra tre pugioneddos (uccellini). Attorno al nido, vi sono quattro puddas, una delle quali porta sul dorso un pugioneddu. Il tutto è costituito da un impasto di acqua di sorgente con semola molto fina: miele, su pistíddu (mandorle grattugiate), manteca (composto di sostanze grasse fra le quali il burro). Il costo di su co'one si aggira intorno al milione e mezzo di lire e ha un peso di circa 8 chili.Per la sua preparazione occorrono cinque o sei mesi di lavorazione. Saranno inoltre confezionati circa altri 150 pugioneddos che, una volta terminati i festeggiamenti, verranno distribuiti ai soci, alle autorità, ai parenti ed amici del "cassiere", l'organizzatore dei festeggiamenti civili in onore del Patrono. Questa tradizione ha origine, secondo i fonnesi, da una terribile carestia del 1865 causata dalle cavallette. Rimando chi volesse conoscerla ad una ricerca su internet.Basta digitare Fonni 1865.URL dell'immagine: http://www.ilportalesardo.it/sagre/img/fonni_3.jpgHttp://www.Sardegnabb.eu/speciale.asp?id_speciale=25&comune=Fonniwww.fonni.ithttp://www.paesionline.it/sardegna/fonni/comune fonni.as