"Sapere aude"

La società degli apoti


http://www.ilgiornale.it/news/interni/i-maestrini-dello-spreco-1000508.html  A me piace , che ci siano amici che condividono lo spirito e la lettera dell'articolo di Vittorio Feltri, che richiama alla memoria storica e letteraria il pensiero politico di Piero Gobetti e lo scetticismo disincantato di Giseppe Prezzoloni, il quale, il 22 settembre del 1922, esattamente un mese prima della Marcia su Roma dei fascisti, fa pubblicare dalla "Rivoluzione Liberale", rivista settimanale fondata e diretta da Piero Gobetti, una lettera in cui la "Penna d'Oro" (Prezzolini) denuncia il marasma politico di quel periodo, che prelude all'avvento del fascismo. La temperie culturale e politica del tempo induceva Prezzolini a coniare il termine "apota" (dal greco-latino: " non bere"), con l'intento di indicare tutti coloro i quali avevano maturato " il diritto di non berle più". A me sembra molto attuale questa neccessità prezzoliniana, data la straordianaria analogia dei nostri tempi con quelli di Piero Gobetti, Giuseppe Prezzolini e Gaetano Salvemini. E' straordinariamente attuale, cioè, l'invito a tutti gli spiriti liberi di non farsi raggirare con le prossime consultazioni politiche dai mercanti, presenti in tutti i partiti, ma di saper scegliere, sulla base di quei convincimenti etici, che prediligonono la dignità del lavoro alla indegnità della demagogia, la rettitudine morale al malaffare, l'avvedutezza alla irresponsabilità, il benessere dei cittadini all'interesse privato, la politica al mercimonio. Altrimenti!. Altrimenti , non resta che "la societeà degli apoti", a cui iscriversi per non subire oltre al danno anche la beffa di farsi prendere in giro da una casta di malfattori.