"Sapere aude"

La Parola e il Simbolo (4)


  La PAROLA e il SIMBOLO   (4) Già, la Parabola ! E' questa il Simbolo, la Metafora della Verità',   della Vita e dell'Amore.Tutte la Parabole dei testi biblici sono emblematiche e bellissime, semplici e piene di vita, ma le Parabole, che a me sembrano essere più ricche di insegnamento evangelico per la conduzione della nostra esistenza sono quella della "Vigna", della "Zizzania" e del "Seminatore. Questa della "Vigna", simbolo della Vita e dell'Amore del Padre per i figli, resta, secondo me, la più immediata a raggiungere il cuore e la mente delle creature:"Io sono la vite e il Padre mio è l'agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto lo taglia e ogni tralcio che porta frutto lo pota perché porti più frutto. E voi siete già puri a causa della parola che vi ho annunziata.Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui porta molto frutto perché senza di me non potete fare nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e poi secca: poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà fatto".Quanta bellezza è in questa Parabola! Quanto Amore! Quanta Vita! Quanta Verità! A questa fa eco la Parabola del Seminatore, perché è ancora l'Agricoltore della Vigna che getta i suoi semi in ogni dove, ma solo quelli che cadono sulla buona terra germogliano e danno dei buoni frutti:3 «Ascoltate: il seminatore uscì a seminare. 4 Mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada; e gli uccelli vennero e lo mangiarono. 5 Un'altra cadde in un suolo roccioso dove non aveva molta terra; e subito spuntò, perché non aveva terreno profondo; 6 ma quando il sole si levò, fu bruciata; e, non avendo radice, inaridì. 7 Un'altra cadde fra le spine; le spine crebbero e la soffocarono, ed essa non fece frutto. 8 Altre parti caddero nella buona terra; portarono frutto, che venne su e crebbe, e giunsero a dare il trenta, il sessanta e il cento per uno». 9 Poi disse: «Chi ha orecchi per udire oda». 10 Quando egli fu solo, quelli che gli stavano intorno con i dodici lo interrogarono sulle parabole. 11 Egli disse loro: «A voi è dato di conoscere il mistero del regno di Dio; ma a quelli che sono di fuori, tutto viene esposto in parabole, affinché: 12 "Vedendo, vedano sì, ma non discernano; udendo, odano sì, ma non comprendano; affinché non si convertano, e i peccati non siano loro perdonati"». 13 Poi disse loro: «Non capite questa parabola? Come comprenderete tutte le altre parabole? 14 Il seminatore semina la parola. 15 Quelli che sono lungo la strada, sono coloro nei quali è seminata la parola; e quando l'hanno udita, subito viene Satana e porta via la parola seminata in loro. 16 E così quelli che ricevono il seme in luoghi rocciosi sono coloro che, quando odono la parola, la ricevono subito con gioia; 17 ma non hanno in sé radice e sono di corta durata; poi, quando vengono tribolazione e persecuzione a causa della parola, sono subito sviati. 18 E altri sono quelli che ricevono il seme tra le spine; cioè coloro che hanno udito la parola; 19 poi gli impegni mondani, l'inganno delle ricchezze, l'avidità delle altre cose, penetrati in loro, soffocano la parola, che così riesce infruttuosa. 20 Quelli poi che hanno ricevuto il seme in buona terra sono coloro che odono la parola e l'accolgono e fruttano il trenta, il sessanta e il cento per uno"  (Marco 4, 1-20) La Parola, quindi, è la metafora della Verità e il terreno fertile è il simbolo di colui il quale si situa in umile ascolto della PAROLA e si predispone liberamente a percorrere la Via della morale di Gesù per  moltiplicare per trenta, sessanta, cento, i semi gettati dall'AGRICOLTORE, il quale è sempre lo stesso Artefice, che, utilizzando sempre la immagine dell'agricoltura, narra un'altra Parabola, efficace quanto le prime due: La Parabola della Zizzania:  « Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio. »   (Matteo 13,24-30) Questa è la Parabola che ci ricorda la pazienza evangelica del figlio di Dio, che, a differenza dei suoi servi che avrebbero voluto sradicare subito la zizzania, aspetta che tutti gli "operatori di iniquità" si convertano e si ravvedano entro il tempo della mietitura, dopo la quale "i giusti splenderanno come il sole" e gli iniqui "saranno gettati - come la zizzania - nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti"."Chi ha orecchi, intenda!".  Intenda la Parola di Dio in tutte le accezioni semantiche che solo l'uomo giusto, non quello istruito, sa interpretare. Soltanto l'uomo giusto,  dotato di sinderesi, della capacità, cioè, di saper discernere il bene dal male  sa prestarsi all'ascolto, accettando con umiltà e libertà la piccola croce della sua esistenza.Ha detto ancora Papa Francesco, nel contesto di una omelia, pronunciata alla finestra di Palazzo Vaticano, alcune domeniche orsono, dopo la Preghiera dell'Angelus, rispondendo, forse, alla furia iconoclastica della Croce:"Noi, Cristiani, non esaltiamo le croci", cioè i martìri e le sofferenze, "noi, Cristiani, esaltiamo LA CROCE, perché La Croce è la Dichiarazione d'Amore del figlio di Dio" per tutti gli uomini, per tutta l'Umanità. La Croce è il Simbolo e la Parola del Dio-Uomo, del Progetto d'Amore per tutta l'Eternità.