Sono solo io

Post N° 154


<< [...] Tutto sembra prendere lo stesso passo di sempre. Tum. Lo stesso ritmo. Tum. Tum. Le stesse chiacchiere. Tum. Tum. Tum. E improvvisamente tutto rallenta. E sembra tremendamente inutile. Alessandro li guarda, si guarda in giro. Vede tutti che parlano, gente che ride, camerieri che si muovono. Tanto rumore ma nessun vero rumore. Silenzio. E' come se galleggiasse, come se gli mancasse qualcosa. Tutto. E Alessandro capisce. Non c'è più. Non c'è quel motore, quello vero, quello che fa andare avanti tutto, che ti fa vedere le cazzate della gente, la stupidità, la cattiveria, e tante altre cose e molto di più ma con il giusto distacco. Quel motore che ti dà forza, rabbia, determinazione. Quel motore che ti dà il motivo per tornare a casa, per cercare un altro grande successo, per lavorare, stancarti, faticare, per raggiungere il traguardo finale. Quel motore che poi decide di farti riposare proprio tra le sue braccia. Facile. Magico. Perfetto. Quel motore amore. >>tratto da "Scusa ma ti chiamo Amore" di Federico MocciaQuel motore Amore