"PSICOLOGO NATO"

bruto bruti


 Psicologia dellaprostituzione Carla Corso è stata sul marciapiede per 25 anni. Ha fondato il comitato per idiritti delle prostitute, scrive libri e rilascia interviste: donna moltointelligente.A proposito della "professione " di libera  prostitutascrive:"Mi piace lavorare conl'emotività della gente, mi piacemoltissimo la contrattazione perché mi dà eccitazione,miesalta,  è il piacere della trasgressione, del potere.Questolavoro dà un potere sulle persone che la gente nemmeno puòimmaginare. Io mi sento potente, mi sento forte,superiore ai clienti ".( CFR Stefano Lorenzetto, intervista a Carla Corso, Il Giornale 27 gennaio2002, p.12 )Queste parole confermano l'analisi che faceva della prostituzione Alfred Adler,il fondatore della psicologia individuale. Adler, allievo di Freud, avevanotato che più forte della pulsione sessuale, in realtà, è la pulsioneaggressiva.Quando un individuo è affetto da un complesso d'inferiorità, cioè crede diessere inadeguato e crede di non poter risolvere i problemi della sua vita( si tratta, ovviamente, di un complesso nato nell'infanzia e di cui ha perso la piena consapevolezza ), per compensazione dà vita aduncomportamento nevrotico e cioè sbagliato ( uso distorto del suo istinto diaggressività) per costruirsi un'illusione disuperiorità. Lacompensazione non elimina e non risolve il vero problema perché è una falsasoluzione, un vero e proprio " autoinganno " checopre la"ferita" psichica con un mantello d'illusioni e attenua solomomentaneamentel'angoscia del soggetto.Nessun uomo diceva Adler può pensare, sentire, volere e neppure sognare,senza lasciarsi guidare da una méta. Quest'idea fornì ad Adler una dellechiavi della vita psichica dell'uomo. Non appena si è scoperta la méta cheun uomo si è posta, solo allora si possono spiegare le sue azioni: questometodo di osservazione consiste nella ricerca del fine ( metodo finalistico ) ela ricerca del fine consente di scoprire le cause cheprovocano un certo comportamento e anche le illusioni che possono alimentarlo.Molti maschi che vanno con le prostitute, dice Adler, sono affetti da un senso d'inferiorità, insufficientefiducia in se stessi, morboso senso di prestigio. Il rapportocon la prostituta dà lorol'illusione di essere superiori credendo di poter usare, dominare eumiliare la donna." E mentre l'uomo che ricorre alla prostituta crede di sentire la propriasuperiorità su una donna, essa ha coscienza unicamente della sua forzad'attrazione e delle sue esigenze, dunque del suo valore, e degrada l'uomo amezzo dipendente del suo sostentamento. Ed è così che tutti e due per tramitedi una finzione arrivano alla sensazione fittizia della loro superioritàpersonale"  ( Alfred Adler, Prassi e teoria dellapsicologiaindividuale, trad. italiana, Astrolabio, Roma 1967, p.273 ).Adler, dunque, (pur con tutti i limiti e le assolutizzazioni della sua scuoladi pensiero ) aveva notato che dietro a tanti comportamenti sbagliati c'è unuso distorto della volontà di potenza. Di passaggio, come non ricordare che giàSan Tommaso D'Aquino, riflettendosulla superbia (cioè sulla disordinata e sbagliata stima di se stessi ), dicevache essa è madre di tutti i vizi perché tutti i peccati (peccato dal greco amartano: sbagliare strada ) derivano da essa direttamente oindirettamente (  II-II, q.162,a.2, ad 2).Quindi la superbia ha una priorità assoluta su tutti glialtri peccati ed è il principio di ogni peccato (II-II, q.162, a.7 ).