Creato da: 1carinodolce il 08/06/2008
NATO PSICOLOGO! ^__^
 

I miei link preferiti

 

 
« UNA DELLE + BELLE CANZ. ...ANTOLOGIA 2 »

INVIATOMI DA ANTOLOGIA

Post n°424 pubblicato il 24 Marzo 2009 da 1carinodolce

 

Il rischio degli inascoltati


Chiedere ma senza crederci

«Prega­te in­ces­santemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche» ( Ef 6,18).

Eterno dialogo tra terra e cielo, la preghiera da sempre svela il bisogno dell’uomo di rivolgersi a Dio, di lodarlo quando tutto va per il verso giusto, ma soprattutto di chiedere soccorso nel momento del bisogno: «Vieni presto, Signore, in mio aiuto» ( Sal 70), implora il salmista.

Perfino Gesù, pur sapendo che avrebbe avuto ogni potere sul cielo e sulla terra, spesso si ritirava solo a pregare e nel momento dell’angoscia ha avuto l’umiltà d’implorare Dio: «Padre, allontana da me questo calice».

Più volte il Maestro ha insegnato ai discepoli a pregare: «Quando pregate non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe…, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto» ( Mt 6,5.6).

Gesù conosceva bene il cuore dell’uomo e ben sapeva che ogni volta che c’è crisi di fede la preghiera si svuota del suo afflato interiore e le preghiere subentrano alla preghiera. Quasi a nascondere la confusione sia pure innocente tra superstizione e fede, la preghiera diviene culto, rito, tradizione, come se bastasse recitare un’orazione per assicurarsi la protezione divina.

Eppure, pregare per chiedere è lecito, anzi, chi non ha l’umiltà di chiedere tradisce un atteggiamento di autosufficienza e, chiuso nella sfera della razionalità, imbrigliato nelle leggi della natura, dimentica che nulla è impossibile a Dio.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenti al Post:
Nessun Commento
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963