Giuseppe Cesari, ordinario di psicologia clinica all’università di San Diego in California, dice che l’aspetto specifico della natura umana è il bisogno di significato e introduce in psicologia il concetto di fecondità che è analogo a quello di felicità: felice è il termine corradicale di fecondo. Secondo Cesari, ad esempio, nel campo sessuale la genitalità risulta pienamente soddisfacente solo se è vissuta all’interno di un’autentica relazione d’amore perché, altrimenti, rimane inappagato quel bisogno fondamentale, vero – basic need – che consiste nell’essere in una vera relazione con l’altro (cfr Giuseppe Cesari, in Giuseppe Cesari e Maria Luisa Di Pietro, L’educazione della sessualità, La Scuola, Brescia 1996, pp. 27-38 e 46-50 ).
Il piacere è propriamente la quiete che si ha nel raggiungere e possedere l’obbiettivo del proprio desiderio, mentre il desiderio è il movimento verso un obbiettivo.
Quando l’oggetto del proprio desiderio è inadeguato – in quanto non naturale e non conforme alla giustizia – il possesso è imperfetto rispetto alle aspettative per colpa della inadeguatezza della cosa posseduta nei confronti delle esigenze più profonde della persona, il piacere momentaneo viene frustrato perché l’uomo si sente insoddisfatto e diviso, contemporaneamente schiavo del male fatto e deluso dal piacere ottenuto: il movimento del desiderio non cessa ma diventa ossessivo e non si ha il vero piacere che è la quiete di tutte le facoltà nel bene amato. Dal movimento ossessivo del desiderio nasce il – culto – della novità e del cambiamento perché quando la realtà, con il suo ordine e le sue finalità, viene sostituita e deformata dall’immaginazione, l’intelligenza, privata dell’oggetto suo proprio, non è mai sazia del nutrimento inconsistente che le viene offerto e ne reclama subito un altro perché finché si viaggia verso un falso obbiettivo si può continuare a sognare ma quando ci si ferma per possederlo esso delude le aspettative. Nel caso della genitalità, ad esempio, quando il sesso viene privato del suo ordine e della sua finalità, quando viene separato dall’amore autentico e dalla tenerezza, gli atti sessuali – disordinati – producono assuefazione ma non attenuano il bisogno sessuale il quale, ad ogni ripetizione, viene esaltato: l’innalzamento della soglia richiede l’aumento continuo dello stimolo sessuale, la ricerca della novità e del cambiamento, la ricerca di nuove perversioni per ottenere lo stesso effetto. |