PAPA/ Ecco i nemici della Chiesa che "sperano" nello scandalo pedofilia
Francesco Agnoli
lunedì 26 luglio 2010
Non c’è menzogna più grande di una verità strumentalizzata. Mi riferisco all’ormai quotidiano dibattito sulla pedofilia nella Chiesa. Sì, è vero, si tratta di un fatto: vi sono sacerdoti e religiosi che si sono macchiati di azioni orribili, a danno di bambini o ragazzi innocenti, violati nel loro pudore, nella loro dignità, nella loro libertà. Però, questo fatto, come tutti, va compreso, inquadrato in un contesto, spiegato, e persino quantificato. Altrimenti non si capisce nulla.
Per questo, insieme a Massimo Introvigne, Giuliano Guzzo, Lorenzo Bertocchi e Luca Volonté, capogruppo del Ppe al consiglio d’Europa, abbiamo curato un libretto intitolato “Indagine sulla pedofilia nella Chiesa” (Fede & Cultura, 2010; pagine 75, euro 6. Con uno scopo, appunto: capire veramente cosa è successo e cosa sta succedendo. Ebbene, in poche righe, i fatti, quelli importanti, mi sembrano questi.
Anzitutto esiste da ormai parecchi anni, a partire dai mitici anni Sessanta, un aumento generale del fenomeno pedofilia, che è difficile non collegare con la cosiddetta “rivoluzione sessuale” esplosa nel 1968 e caratterizzata da slogans del tipo: “Il sesso è tuo, liberalo”; “Lotta dura contro natura”; “Abolisci ogni divieto” ecc. Sono gli anni della contestazione alla famiglia, dell’esplosione della pornografia, della cultura della droga e dell’“abolizione di ogni tabù”; gli anni in cui non pochi intellettuali e rivoluzionari, soprattutto a sinistra, parlano di “diritto alla sessualità dei bambini”, di liceità dell’incesto e amenità simili.
Ne nasceranno elogi della pedofilia e manifesti pubblici in suo favore, ad esempio su Liberation, con firme eccellenti: Daniel Cohn Bendit, Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Michel Foucault, Jack Lang… In Italia, negli anni Novanta, un editore vicino ai radicali, Stampa Alternativa, arriverà a pubblicare “Diario di un pedofilo” allo scopo dichiarato di «prendere di petto gli ultimi tabù, la pedofilia e l’incesto». Senza che ciò desti nessuno vero scandalo. Questo aumento della pedofilia, piuttosto sdoganata anche culturalmente, colpisce in particolare, la realtà più distrutta dalla cultura nichilista contemporanea: la famiglia. E’ qui, infatti, che si consumano la stragrande maggioranza degli abusi su minori, per opera di padri, patrigni, madri, zii, amici di famiglia, amanti, conviventi ecc… |