No, non dimentichiamoli subito, anche se è agosto, i cristiani "giustiziati" in Afghanistan dai taleban. Stavano dando aiuto generoso e gratuito a degli stranieri sconosciuti solo perché questi ultimi ne avevano – e ne hanno – estremo bisogno. Lo stavano facendo a rischio della propria vita, questi occidentali (dentisti, oculisti, infermieri…) nelle più sperdute contrade afghane. Erano volontari che avevano abbandonato tutto, casa, famiglia, sicurezza, carriera, per darsi agli altri "senza se e senza ma". Veri cristiani, non controfigure. Come don Santoro, come monsignor Padovese, come l’incessante teoria di credenti in Cristo che vanno arricchendo – anche in questo secolo Ventunesimo – la storia gloriosa di chi ama il prossimo «come se stesso», fino al sacrificio. Facile a dirsi, eroico a farsi. E sono questi gli uomini e le donne di cui il mondo ha maggior bisogno. Essi sono stati (e molti di loro ancora sono) vivi e operanti «in mezzo» a noi, nel nostro «mondo», come sta scritto. E, come sta scritto, il mondo non li ha riconosciuti e non li riconosce. |