Creato da: 1carinodolce il 08/06/2008
NATO PSICOLOGO! ^__^
 

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UNA DELLE + BELLE CANZ. DI TUTTI I TEMPI

Post n°423 pubblicato il 23 Marzo 2009 da esperta.rock.metal

 
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CANZONE BELLISSIMISSIMA!!!!

 

----- LINKS -----

 

RISP. SERIAMENTE ^_^

Post n°420 pubblicato il 17 Marzo 2009 da 1carinodolce

 

COSA TI PIACE (TANTISSIMO) ?

COSA TI PIACE TANTISSIMO FARE ?

COSA TI PIACE/PIACEREBBE (SAPER) FARE?


MA... LA DOMANDA + GIUSTA è :


COSA SAI FARE BENISSIMO ,

IN COSA SEI BRAVISSIMO/A ??

  

  

 

 
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NATI PER .... ???

Post n°419 pubblicato il 14 Marzo 2009 da 1carinodolce

 

NATI PER .... ???

   

CAN = POTERE, SAPERE
  

COS è CHE, + DI OGNI (QUALSIASI) ALTRA COSA,  NOI  POSSIAMO, O MEGLIO,   SAPPIAMO FARE??  

COSA  CI PIACE FARE??   
LA COSA IN ASSOLUTO IN  CUI  'RIUSCIAMO'   MEGLIO ?   

IN COSA  SIAMO  (O  POSSIAMO/POTREMMO/POTREMO)  ESSERE BRAVISSIMI  ?

  

 
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QUALE SONG PREFERITE ??????????

 

Ravasi 2002

Post n°417 pubblicato il 12 Marzo 2009 da citazioni_bellisssss

 



I vostri figli non sono i vostri figli. Essi non vengono da voi, ma attraverso voi, e non vi appartengono benché viviate insieme.
Potete amarli, ma non costringerli ai vostri pensieri, poiché essi hanno i loro pensieri.
Potete custodire i loro corpi, ma non le loro anime: essi abitano, infatti, in case future che voi neppure in sogno potrete visitare
.


La sua fama è certamente superiore al merito reale; tuttavia il poeta libanese (ma vissuto molti anni in America) Kahlil Gibran (1883-1931) sa spesso esprimere in modo lieve e vivido alcuni sentimenti radicali.
È il caso di queste righe tratte dalla sua opera più nota, Il profeta.

La persona non può mai essere un possesso, neppure nel caso del figlio.
Ogni creatura è sempre una sorpresa, frutto dell'infinita "fantasia" del Creatore, pur recando al suo interno il marchio fisiologico dei genitori.

In questa luce l'educazione è, sì, importante, come lo è la famiglia.
Tuttavia il destino di un figlio non sarà mai il frutto puro e semplice del contesto in cui è vissuto né tanto meno l'oggettivazione dei sogni e delle attese dei genitori.

I genitori, perciò, s'impegnino con tutte le forze per far brillare valori e capacità dei loro figli, ma siano pronti - come Maria e Giuseppe, anche se il loro fu un caso assolutamente irripetibile - ad accettare la via che essi imboccheranno, differente da quella sperata da loro.

E, se avranno però fatto il loro dovere di guide ed educatori, non si colpevolizzino in modo angoscioso di fronte al fallimento umano e spirituale di un loro figlio, consapevoli della libertà e responsabilità ultima di ogni persona.

Gianfranco Ravasi
20 settembre 2002

 
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Gianfranco Ravasi311203

Post n°416 pubblicato il 12 Marzo 2009 da citazioni_bellisssss


Il re, un giorno, si recò dal grande mistico Farid. S'inchinò e gli offrì un paio di forbici tempestate di diamanti. Farid le ammirò ma le restituì al visitatore: «Grazie per il dono magnifico; ma io non ne faccio uso. Dammi piuttosto un ago». «Ma se hai bisogno di un ago, ti saranno utili anche le forbici», replicò il re. «No - spiegò Farid - le forbici tagliano e separano. Un ago, invece, cuce e unisce ciò che era diviso. Il mio insegnamento è fondato sull'amore e sulla comunione. Mi occorre un ago per ricucire l'unità e non le forbici per tagliare e dividere».

 


Questo apologo della tradizione musulmana sufi, tratto dalle Parabole d'Oriente e d'Occidente di Jean Vernette, è al tempo stesso un augurio e un impegno. È, innanzitutto, un augurio per l'anno che sta per nascere, perché gli uomini usino meno le forbici della divisione: hanno già abbastanza squarciato il tessuto della comune umanità, frantumandolo in tanti scampoli dispersi. È anche un impegno a prendere tra le dita l'ago infilandolo col refe del dialogo. La nostra rubrica con la sua storia ultradecennale ha cercato proprio di usare il più possibile questo ago, facendo incontrare voci diverse, culture distanti, esperienze variegate.

Sappiamo che può essere sempre in agguato il rischio del sincretismo, dell'"omogeneizzato" spirituale, inoffensivo ma scipito:

ed è per questo che non abbiamo mai nascosto l'angolo di visuale ove siamo collocati, lasciando quasi sempre affiorare un rimando a quella Bibbia che è la nostra carta d'identità spirituale e culturale.

Tuttavia riteniamo - sulla scia anche dell'impegno incessante per la pace e per il dialogo tra i popoli promosso da Giovanni Paolo II - di assegnare il primato a ciò che "cuce" insieme le civiltà, all'amore e alla comunione, per altro centrali nel messaggio evangelico.

Il filo da usare è uno solo: 
  

«L'inizio dell'amore per il prossimo sta nell'imparare ad ascoltare le sue ragioni»  (D. Bonhoeffer).
 

Gianfranco Ravasi
 31 dicembre 2003 

 

 
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+ KE OTTIMA LETTURA

 

SCRITTURA CREATIVA

 

New Age

Post n°412 pubblicato il 03 Marzo 2009 da citazioni_bellisssss

New Age: L’apoteosi dell’individualismo e del fai da te spirituale

Immaginiamo una semplice scenetta intima.
Lei ha preparato tutto perché il sesso, seguendo le istruzioni del TAO appena lette, sia un’intensa esperienza di intimità con la natura, con i cicli delle stagioni e con l’energia cosmica.  Il letto è orientato secondo l’asse di rotazione del pianeta, le piastre di rame sotto il materasso hanno già neutralizzato i nodi di Hartmann, l’odore di incenso alla mirra si diffonde per l’ambiente.
La stanza è illuminata da sette candele rosa mentre lo stereo manda musica dei nativi d’America.
Lei si toglie prima i gioielli (corallo e lapislazzuli, pietre del suo segno zodiacale), si sveste del bellissimo abito di cotone indiano e si prepara finalmente ad un massaggio ayurvedico con oli essenziali e luci cromoterapiche.

Quando esce ha ormai raggiunto il suo “sé”,  ma solo in quel momento si rende conto che il suo uomo dorme già da mezzora.

 

Questa è la persona legata all’ideologia new age:

una persona egocentrica, che fa tutto per il proprio benessere,  che non si rende conto di come la vedono gli altri, che anestetizza spesso la propria coscienza e il proprio senso critico, che prende ispirazioni e comportamenti da tante tradizioni o invenzioni anche terribilmente lontane o in antitesi fra loro.

 
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Giulio Andreotti

Post n°411 pubblicato il 03 Marzo 2009 da citazioni_bellisssss

   

A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina.

    

I miei amici che facevano sport sono morti da tempo.

 
La cattiveria dei buoni è pericolosissima.

     

 
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LINK 10 e LODE

 

Il talento

Post n°409 pubblicato il 03 Marzo 2009 da 1carinodolce

  Il talento  è la vocazione, è la risposta a una chiamata. E si esprime in quel “qualcosa” che si è portati a fare con estrema facilità. Il fatto è che ognuno, ciascun essere umano è portatore di talento. Siamo tutti straordinari, ma non lo sappiamo. Anzi, non ce lo fanno sapere. 

 
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RAVASI 02

Post n°408 pubblicato il 03 Marzo 2009 da 1carinodolce

 


Alcuni amano soprattutto con la testa: devono sapere tutto dell'altro e parlano in continuazione per essere sicuri di ragionare nello stesso modo e provare le stesse emozioni. Il loro amore passa attraverso le parole. Altri amano soprattutto col cuore: hanno quasi paura di dire troppo. Temono di poter scoprire che l'amore è l'unica cosa che hanno in comune.


L'editrice milanese Iperborea ci ha fatto conoscere uno scrittore svedese di alta qualità come Björn Larsson, navigatore e viaggiatore, ora docente di letteratura francese in patria. Il suo ultimo romanzo L'occhio del male sarebbe da leggere come antidoto a ogni tentazione di fanatismo, razzismo o fondamentalismo.

 

Da una delle sue pagine estraggo questa considerazione sull'amore «di testa» e «di cuore». La descrizione delle due forme è così chiara da non aver bisogno di commento.

Vorrei solo fare due osservazioni complementari tra loro.

L'amore è un canale di conoscenza diverso da quello della ragione e per questo in esso non si deve «dimostrare» tutto, «spiegare» ogni cosa.

Mauriac , scrittore francese, ironicamente osservava che, quando due amanti «si spiegano», è perché stanno lasciandosi.

C'è, dunque, un'intimità che nasce dall'intuizione; c'è una comprensione che si alimenta col silenzio.

Tuttavia - e questa è l'altra riflessione - la parola è necessaria. Non si può lasciar tutto all'implicito, col rischio che lentamente quel silenzio diventi mutismo e distacco.

Allora, come dicevano gli antichi greci, il sapiente è colui che sta sul crinale: in amore egli s'affida al cuore ma non disprezza la testa.

 

Gianfranco Ravasi
27 settembre 2002

 

Inviato da  citazioni_bellisssss

 

  

 
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