vorrei
condividere
queste
parole
molto
belle,
ma
soprattutto
vere,
attuali,
e
molto
importanti,,,,
non
solo
interessanti
....!!
^___^
da 'MISERICORDIA , Empatia del
mondo ' di Walter Kasper,
scritto
ben
prima
dell'
incredibile,
inaudita,
immane
strage
di
migranti,
di
ieri
_____________ Povertà è un tema
attuale nel nostro mondo ed è una sfida
soprattutto per noi cristiani. Certo,
povertà si trova anche da noi, in
Occidente. Se faccio una piccola
passeggiata attorno a San Pietro incontro
non solo molti turisti, ma anche,
soprattutto la sera, molti poveri che
vivono sulla strada. Nelle periferie di
Roma sono ancora molti di più. Grave la
povertà nascosta di molti anziani, di
molte famiglie, che non possono pagare
l’affitto, la corrente, il gas o che alla fine
del mese non hanno più soldi per
mangiare, per le medicine. Il volto della
povertà lo vediamo anche nelle nostre
città nel mezzo di una civilizzazione
cosiddetta di abbondanza. ........ Il
problema della povertà è ancora più
grave nell’emisfero sud. Mi ricordo di
molte visite negli slum in Africa, Asia,
America Latina. Da ogni visita sono
ritornato diverso. Lì abitano due terzi dei
cristiani. Sono i nostri fratelli e sorelle.
Poiché non sanno come vivere vengono
da noi, bussano alle nostre porte,
arrivano sulle nostre coste e chiedono
asilo. Emigrazione e immigrazione sono
oggi una realtà per molti milioni, sono
segni dei tempi. Domandiamoci:
ascoltiamo il grido dei poveri? O
facciamo parte della globalizzazione
dell’indifferenza? Se fosse così, non
saremmo più degni di chiamarci cristiani.
........ Papa Francesco ha capito la sfida
e sa interpretare i segni dei tempi. Lui ha
il desiderio, pure il sogno, di una Chiesa
povera per i poveri. Un programma che
ha presentato già nei primi giorni del suo
Pontificato e che ha ripetuto spesso;
anzi, non solo ripetuto, ma sottolineato
con gesti forti: le visita a Lampedusa, in
Sardegna, in Albania. E col suo stile di
vita semplice. Lui non è più il papa-
imperatore, il papa-re, il papa-principe
del passato. Ha chiuso definitivamente
l’epoca di Costantino e iniziato una
nuova era nella storia della Chiesa. .....
Molti erano e molti sono ancora sorpresi
e si chiedono: che cosa significa «Chiesa
povera per i poveri»? Si domandano:
come mai una Chiesa povera può aiutare
i poveri? E ci si chiede ancora: il
programma del Papa non è forse un
programma irrealistico, utopico,
romantico? Ma per comprendere il Papa
si deve scavare più in profondità. Questo
Papa non è né comunista né liberale, è
un radicale nel senso originale di questa
parola. Lui è radicale perché va alla
radice del cristianesimo. Per questo
Papa il punto di partenza e la norma
sono solo il vangelo di Gesù Cristo. Non
a caso la sua lettera apostolica ha il titolo
Evangelii gaudium. ........ Si può anche
dire: Lui è un papa evangelico, certo non
nel senso confessionale, ma nel senso
originale di questo termine. Lui vuole un
rinnovamento della Chiesa a partire
dall’origine. Solo dalla sorgente si può
attingere acqua fresca. E di questa
acqua fresca abbiamo bisogno. La
riforma della Chiesa, che oggi molti
richiedono, non è un adattamento allo
status quo, alla situazione, al mondo.
«Non conformatevi a questo mondo»,
dice l’apostolo Paolo. Riforma significa
ritornare alla forma originale della
Chiesa, alla Chiesa del nuovo
Testamento, della primitiva Chiesa di
Gerusalemme. Certo, non possiamo
ripristinarla, ma dobbiamo plasmare la
Chiesa in un modo costruttivo e creativo
secondo il modello e secondo l’esempio
delle origini. In ultima analisi dobbiamo
plasmare la Chiesa e la vita di ogni
cristiano secondo il modello e secondo
l’esempio di Gesù. Questo è il significato
della parola 'radicale'. Si tratta di vivere
la radicalità della carità e della tenerezza
con chi è povero. (...) Vivere la povertà
del Vangelo vuol dire poi vivere la
misericordia. Nel Sermone sulla
montagna Gesù aggiunge alla
beatitudine per i poveri un’altra
beatitudine: «Beati i misericordiosi
perché troveranno misericordia» (Mt 5,7).
E aggiunge: «Siate misericordiosi come il
Padre vostro è misericordioso» (Lc 6,38).
Che cosa è questa misericordia? Se
partiamo dallo stesso termine,
misericordia vuol dire avere un cuore per
i miseri, avere compassione e lasciarsi
muovere dalla sofferenza altrui. Gesù ci
mostra che questa compassione non è
solo una emozione; l’emozione del cuore
deve diventare attiva e portarci a
muovere le mani e i piedi per andare
incontro e per aiutare l’altro. In questo
senso Gesù raccontò la parabola del
buon Samaritano: lui sentì compassione
per il povero ferito e scese nel fango
della strada, toccò e fasciò le sue ferite,
lo portò nell’albergo e pagò tutte le spese
per lui (Lc 10,29-37). Misericordia è un
comportamento attivo che combatte
attivamente la povertà e la miseria altrui
e la povertà e la miseria nel mondo. La
misericordia resiste all’ingiustizia e
s’impegna per la giustizia e, come il buon
Samaritano, va anche oltre la giustizia.
La povertà non è un valore in se stesso,
no, è una realtà da combattere e da
superare. La misericordia vuol dire farsi
povero condividendo i propri beni per
superare la povertà degli altri. ..........
continua ....................... belliissssssima!
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....buonissima
settimana
!
:)
un
grande
abbraccio,
gius |